Olimpiadi 2026: Calgary resta in corsa, accordo sui finanziamenti pubblici

Sono state ore convulse a Calgary dove a più riprese nelle ultime 48 ore la candidatura per ospitare le Olimpiadi Invernali del 2026 è parsa definitivamente chiusa. Nella nottata tra lunedì e martedì il Comitato Olimpico locale, a causa del mancato accordo per la copertura dei costi fra governo centrale, provincia e consiglio municipale, ha approvato una mozione che richiedeva al consiglio comunale di esprimersi in favore della rinuncia della candidatura.

Questa decisione ha aperto ore di febbrili trattative tra le parti in causa che nella serata di martedì hanno trovato un accordo sulla ripartizione dei finanziamenti pubblici richiesti, scesi da 3 miliardi di dollari canadesi a 2.875. Il governo dell'Alberta ha confermato l'impegno per 700 milioni mentre per la prima volta la città di Calgary ha messo nero su bianco l'entità del suo impegno finanziario. Le casse cittadine contribuiranno con 370 milioni ai quali se ne aggiungeranno 150 già deliberati per i lavori di miglioramenti ai parchi cittadini di Victoria e Stampede e 200 milioni in assicurazioni.  Il governo federale, tenendo fede al suo impegno di pareggiare i finanziamenti delle istituzioni locali, metterà sul piatto 1.423 milioni. Un accordo che considerando anche i fondi messi a disposizione dalle autorità di Canmore permette di pareggiare la previsione di spesa a carico delle istituzioni. 

Sulla base di questo accordo dell'ultima ora, il consiglio cittadino ha votato ieri contro la raccomandazione a ritirare la candidatura e ora, come già pianificato, sarà la popolazione a doversi esprimere nel referendum indetto da mesi per la giornata del 13 novembre.