Olimpiadi 2026: il CIO a Buenos Aires per decidere chi può proseguire. Italia tranquilla

Olimpiadi 2026: il CIO a Buenos Aires per decidere chi può proseguire. Italia tranquilla
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IOC/Greg Martin

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Olimpiadi 2026: il CIO a Buenos Aires per decidere chi può proseguire. Italia tranquilla

Arriverà lunedì dal Sud America la shortlist di città candidate che potranno proseguire nella preparazione del dossier per ospitate le Olimpiadi Invernali del 2016.

Nella nuova fase di dialogo introdotta dal Comitato Olimpico Internazionale con l'Agenda 2020 per rivitalizzare la corsa a ospitare i Giochi Olimpici, scatta in questi giorni il primo momento formale. La sessione CIO che si sta svolgendo a Buenos Aires prenderà atto delle dimostrazioni di interesse ricevute e, dopo una eventuale scrematura, inviterà a procedere con la candidatura in vista della decisione finale che sarà presa tra dodici mesi.

Si tratta di una scelta che poche volte in passato, seppure con processi diversi e più complessi dove già era possibile definire una graduatoria tra le candidate, ha generato esclusioni; accadde l'ultima volta nel processo per i Giochi Estivi del 2016 quando Doha non passò il filtro per la richiesta di disputare le Olimpiadi in ottobre al di fuori dello spazio che i calendari delle varie federazioni riservano alle Olimpiadi.

Sono quattro le dimostrazioni di interesse per i Giochi invernali del 2026 e il CIO più che scremare avrebbe, paradossalmente, la necessità di fare crescere per evitare di ritrovarsi di fronte ad assegnazioni quasi obbligate come nelle due precedenti occasioni. Calgary appare come una candidatura di tutto rispetto ma è soggetta a un referendum popolare che si svolgerà il 13 novembre il cui esito è tutt'altro che scontato e che potrebbe mettere il Canada fuori dalla corsa tra 6 settimane. La dimostrazione di interesse di Stoccolma che porterebbe le Olimpiadi Invernali per la prima volta in Svezia manca al momento del supporto politico; le recenti elezioni hanno restituito uno scenario con maggioranze complesse dove sarà difficile per il comitato olimpico svedese raccogliere le necessarie garanzie politiche che devono arrivare al CIO entro gennaio. Restano la disponibilità italiana, ora nella forma Milano-Cortina, ancora tutta in divenire e che non lascia tranquilli a Losanna dopo le inattese uscite di scena per i Giochi Estivi del 2020 e del 2024. Con il rischio di non trovarsi nulla in mano, la sessione di Buenos Aires è quasi scontato che promuoverà queste tre candidature spedendo a stretto giro di posta l'invito formale a procedere con la candidatura.

Chi potrebbe cadere lunedì prossimo è la turca Erzurum: vi sono i problemi di sicurezza legati alla situazione medioorientale ai quali da qualche giorni si sono aggiunte ragioni di convenienza dopo che è trapelata la voce di un utilizzo degli impianti di Sochi per Bob e Slittino, un luogo che al CIO, dopo lo scandalo Russia - doping - Rodchenkov vogliono dimenticare il più velocemente possibile.

Andando oltre la scadenza burocratica della shortlist, crescono a Losanna le preoccupazioni di una elezione che tra dodici mesi potrebbe andare deserta. L'Agenda 2020 prevede che le candidature siano per invito e, nel caso, il CIO avrebbe carta bianca per procedere e accordarsi con una sede "sicura". Già abbiamo anticipato un paio di mesi fa come Salt Lake City e Barcellona stiano alla finestra. Gli statunitensi non possono per accordi interni al movimento a stelle e strisce impegnarsi per i Giochi prima dello svolgimento di Los Angeles 2028 al punto che hanno comunicato interesse alla edizione invernale del 2030 ma in caso di un intervento del CIO sarebbero pronti a rispondere 'Presente'. Lo stesso per Samaranch junior con una candidatura spagnola da accettare per guadagnarsi crediti olimpici.

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