Olimpiadi 2026: la pista di Cortina e i trasporti i punti deboli secondo il CIO

Olimpiadi 2026: la pista di Cortina e i trasporti i punti deboli secondo il CIO
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Olimpiadi 2026: la pista di Cortina e i trasporti i punti deboli secondo il CIO

Dopo le visite dei mesi scorsi in Svezia e Italia, la Commissione di Valutazione del CIO ha reso pubblico ieri il report che contiene le sue considerazioni sulle candidature di Stoccolma-Are e Milano-Cortina in vista della votazione finale che l'Assemblea del CIO è chiamata a fare il 24 giugno.

Pro e contro, opportunità e aspetti critici: il rapporto di 144 pagine rivolta come un calzino le due candidature per fornire ai membri del Comitato Olimpico Internazionale tutti gli elementi per arrivare a una scelta informata. 

Analizzando in dettaglio gli elementi di giudizio sulla candidatura italiana emerge come per gli ispettori del CIO il punto di maggior debolezza sia rappresentato dai lavori da svolgere per riportare in attività la pista Eugenio Monti di Cortina che, utilizzata per i Giochi del 1956 e chiusa definitivamente nel 2008, richiede un investimento importante di ricostruzione. Il dossier di Milano-Cortina ha stimato in 48 milioni di dollari l'uscita di cassa necessaria ma la Commissione del CIO evidenzia come, alla luce dell'entità degli interventi necessari e sulla base del confronto con progetti analoghi, questo importo sia da ritenersi considerevolmente sottovalutato. Il rapporto suggerisce, addirittura, di valutare l'opzione dell'utilizzo di un budello già in funzione all'estero. 

A sorpresa si rovesciano le impressioni degli osservatori, soprattutto nostrani: mentre la Commissione strizza l'occhio alla scelta svedese di utilizzare Sigulda, da molti giudicata "bizzarra", poichè in grado di fare assaporare alla Lettonia una esperienza olimpica che, altrimenti, non sarebbe in grado di vivere, la pista di Cortina, con il suo leggendario passato, rischia di trasformarsi in un peso per la candidatura italiana. 

Rimanendo agli impianti, vengono sollevati dubbi anche sulla opportunità di investire circa 33 milioni per la costruzione del tetto all'anello per il Pattinaggio di Velocità di Baselga di Pinè e sulla corretta stima sia dell'investimento necessario sia dei costi di gestione futuri.

Non sono esenti da critiche la scelta delle località di gare e il programma dei Giochi. La Commissione evidenzia come la scelta di ospitare il settore maschile dello Sci Alpino a Bormio e quello femminile a Cortina crei problemi agli appassionati e porti ad una duplicazione degli addetti ai lavori (volontari, giudici, responsabili della Federazione) necessari e sottolinea come la stessa FIS si sia espressa garantendo come la località ampezzana sia perfettamente in grado di ospitare tutto il calendario anche se, e questo è l'altro lato della medaglia, Cortina rischia di dover gestire nei giorni di punta nei quali vi siano gare di Sci Alpino, Bob o Slittino e Curling un afflusso di 27.000 spettatori mettendo a serio rischio tutte le infrastrutture.

Sempre rimanendo nel programma dello Sci Alpino, la proposta italiana di svolgere la discesa femminile nel penultimo giorno di gare non permette di avere "paracaduti" nel caso di problemi legati al meteo. Forte è il richiamo a mantenere la tradizionale suddivisione con discipline veloci nella prima settimana e discipline tecniche nella seconda. Passando, invece, al Pattinaggio di Figura viene rilevato come il programma appaia come la fotocopia di PyeongChang 2018 e Pechino 2022 con sessioni mattutine che in uno scenario europeo non possono funzionare tagliando fuori il mercato televisivo americano e molta dell'audience europea; ne deriva l'ovvio suggerimento di ritornare a sessioni serali

L'altro punto critico, e non poteva essere diversamente, sono i trasporti ed è magra consolazione che la candidatura concorrente di Stoccolma- Are sia alle prese con problemi analoghi. La Commissione di Valutazione ha "scoperto" che la rete di trasporti per i tre cluster di montagna (Cortina, Val di Fiemme e Bormio/Livigno) si basa su strade a una corsia e una rete ferroviaria insufficiente. I trasporti per spettatori, volontari e addetti ai lavori potrebbero trasformarsi in un incubo costringendo anche la famiglia olimpica a pernottamenti nelle aree dove la ricettività sarà già messa sotto pressione da atleti, staff e rappresentanti dei media. Ma il punto che preme maggiormente al CIO pare essere il consentire agli atleti di vivere al massimo l'atmosfera olimpica che significa trovare modalità efficienti per permettere anche a coloro impegnati nelle località montane di poter partecipare alla Cerimonia di Apertura a San Siro e a quella di chiusura all'Arena di Verona oltre che poter assistere alle gare di compagni di squadra impegnati in altre discipline. Un puzzle di difficilissima soluzione. 

Dalla lettura del rapporto, in conclusione, ne esce l'immagine di una candidatura non fortissima come spesso viene descritta che potrebbe essere avvantaggiata rispetto a Stoccolma-Are solo in alcuni dei punti di analisi, in particolare per quanto riguarda il sostegno istituzionale, pagando qualcosa alla Svezia in altri punti come l'utilizzo della Tecnologia. Sarà una lotta testa a testa dove, come sempre più spesso accade, alla fine prevarranno più ragioni politiche che di merito. Chi prevarrà lo sapremo il 24 giugno. 

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