Fabio Stella, neolaureato in pianificazione territoriale, ha concluso il suo percorso di studi al Politecnico di Torino con una tesi sullo sviluppo urbano delle località sciistiche che ha frequentato sin dall’infanzia. Si tratta di stazioni invernali che si sono ispirate al modello di sviluppo delle stazioni sciistiche integrate francesi. I grandi edifici e condomini che le caratterizzano, da molti ritenuti “ecomostri”, sono spesso frutto di ardite visioni di architetti e urbanisti di fama internazionale e testimoniano un’importante epoca dello sviluppo turistico alpino.
Il turismo dell’arco alpino si caratterizza per due diverse tipologie di sviluppo urbano. Molte stazioni invernali, soprattutto in Italia, Austria e Svizzera, sono sorte attorno a un centro abitato preesistente, con la presenza di una comunità e un importante patrimonio culturale. Altre stazioni sciistiche sono invece sorte in aree giudicate favorevoli alla pratica dello sci, urbanizzando aree precedentemente disabitate. Un approccio di questo tipo ha caratterizzato soprattutto le Alpi francesi, ma non mancano testimonianze anche nel nostro paese, come ad esempio Prato Nevoso, Artesina, Viola St. Gréé e Garessio 2000, quattro stazioni sciistiche vicine tra loro, situate sulle montagne che sovrastano Mondovì e scelte da Fabio Stella per la sua tesi di laurea sull’”Urbanistica della Neve”. “La scelta di queste quattro stazioni sciistiche è stata dettata innanzitutto dalle affinità che presentano e dalla ristretta area geografica in cui sono situate. Tutte e quattro le stazioni – prosegue Stella – sono state realizzate su impulso di imprenditori liguri, regione da cui provengono i maggiori flussi turistici che storicamente le frequentano”. La tesi di laurea ricostruisce minuziosamente le vicende storiche e lo sviluppo urbanistico delle quattro stazioni sciistiche, che si ispirano al modello di sviluppo integrato attuato in quegli stessi anni in Francia su impulso del governo francese, che con i “piani neve” favorì la realizzazione, tra gli anni Sessanta e Settanta, di alcune delle stazioni invernali transalpine ancora oggi più note e frequentate. Le località si caratterizzano per un’architettura funzionale, razionale e utile. Il cosiddetto resort “integrato” è pensato per il benessere di un turista omologato: piccoli appartamenti destinati solo al pernottamento, grandi edifici che distribuiscono il traffico automobilistico a nord e a sud. Al piano terra degli edifici si trova una galleria commerciale, considerata la via centrale della stazione. Ha il vantaggio di essere riparata dalle intemperie e accessibile dagli appartamenti senza dover uscire dall’esterno. In questa galleria i turisti devono poter trovare qualsiasi servizio con un’ideale trasposizione della città in montagna, emblema della cosiddetta filosofia “ski-total”.
L’esperienza delle quattro località cuneesi raccontate nella tesi si avvicina molto a questo modello di sviluppo. “In particolare, Garessio 2000 e Viola St. Gréé sono state realizzate con un piano d’insieme degli edifici, che ha permesso uno sviluppo omogeneo. Situazione differente ad Artesina e, soprattutto, a Prato Nevoso, in cui l’edificazione è avvenuta senza un piano di sviluppo urbanistico, con un’architettura non omogenea, disarmonica, con alcuni edifici di stampo più tradizionale accanto a condomini con uno stile anonimo e poco originale”.
Diversi edifici presenti in queste stazioni sciistiche si trovano oggi a fare i conti con situazioni di degrado e scarsa manutenzione, situazione che rischia di trasmettere un’immagine di decadenza delle località e di compromettere la conservazione di fabbricati che rappresentano, in alcuni casi, ardite visioni architettoniche testimoni di un’importante epoca dello sviluppo turistico alpino.
Il caso più emblematico è quello della “Porta della Neve” di Viola St. Gréé. Abbandonato da diversi anni, è uno dei migliori esempi italiani di quell’epoca di sviluppo iniziata nel 1963 in Francia con la creazione della stazione sciistica di La Plagne e del suo “Fronte della Neve”, edificio ispirato alle grandi navi di crociera che gli sciatori attraversano per raggiungere le piste. E proprio come nelle grandi navi da crociera gli sciatori che attraversavano gli edifici di Viola St. Gréé vi potevano trovare di tutto, tra cui un teatro che ospitava eventi e spettacoli con alcune delle più note celebrità del mondo televisivo e cinematografico dell’epoca.
Per maggiori informazioni sulla tesi è possibile contattare direttamente il suo autore, Fabio Stella, inviando un’e-mail all'indirizzo fabio.stella.1998@gmail.com
Approfondimenti
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Courmayeur | 16/18 | 60-70 cm |
Klausberg | 11/11 | 62-134 cm |
Madonna di Campiglio | 20/20 | 57-98 cm |
San Colombano Valdidentro | 12/14 | 25-75 cm |
Plan de Corones | 34/34 | 5-60 cm |
Bormio 3000 | 12/14 | 25-75 cm |
Andalo | 20/20 | 50-70 cm |
Roccaraso | 23/24 | 80-120 cm |
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