In Alta Badia piste aperte fino al 6 Aprile, collegamenti aperti con Cortina, Plan de Corones, Alpe di Siusi e... il Sellaronda

Seggiovia Costoratta
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Mattia Davare - Moviment

Alto Adige

In Alta Badia piste aperte fino al 6 Aprile, collegamenti aperti con Cortina, Plan de Corones, Alpe di Siusi e... il Sellaronda

L’inverno di Movimënt, il marchio promotore delle attività in quota tra Corvara, La Villa e San Cassiano, è davvero all’insegna dello sci più emozionante. Nel cuore delle maestose Dolomiti, patrimonio dell'umanità UNESCO, si snodano 130 chilometri di piste perfette, servite dai 53 impianti di risalita di ultima generazione dello Skicarosello. Ma non solo: partendo con gli sci ai piedi si può godere di ben 500 chilometri di tour e piste collegate grazie alla posizione centrale dell’Alta Badia, l’unica delle 12 valli riunite del Dolomiti Superski ad averne 6 vicine: Cortina d’Ampezzo, Arabba, Fassa, Gardena, Alpe di Siusi, Plan de Corones.

Un’infinità di itinerari sciistici

Dall’Alta Badia partono gli ski-tour più belli del Dolomiti Superski. Un modo eccezionale per rendersene conto è salire alla Vallon, la pista che insieme all’altra nera di casa, la Gran Risa, è tra i vanti del comprensorio. La Gran Risa è nota: è una delle discese più belle e tecniche della Coppa del Mondo di sci. Le sue misure sembrano innocue, meno di 500 metri di dislivello. Ma dalla biforcazione delle piste nera e rossa del Piz La Ila si apre un tracciato nel bosco a ridosso di La Villa con ripidi pendi, curve marcate, cambi di direzione che sfidano chiunque voglia seguire le orme dei campioni. Altrettanto entusiasmante è l’altra nera dell’Alta Badia, la Vallon, raggiungibile da Corvara con la cabinovia del Boè e l’omonima seggiovia. Già l’arrivo, a 2.550 metri di quota, è notevole: davanti si para il maestoso anfiteatro roccioso del Sella, interrotto solo da profonde fessure e ripidi valloni.  Anche il tracciato è emozionante per i muri, i curvoni, i cambi di pendenza. Prima di lanciarsi nelle discese qui è d’obbligo dare uno sguardo al panorama: innanzi agli occhi si stende un mare di vette. Dal Vallon lo sguardo vola sulla Marmolada, il Gran Vernel, il Civetta, il Monte Pelmo con il comprensorio di Alleghe e Zoldo, il Col di Lana, il Settsass, il Lagazuoi, le Tofane, il Conturines, il Lavarella, il Santa Croce, e poi il Parco Naturale Fanes Sennes Braies, San Vigilio di Marebbe, Plan de Corones. La pista del Vallon è senza dubbio uno straordinario balcone su tutta la Val Badia. Perfetto Photopoint per ricordi indelebili ed eccezionale punto di osservazione: da lassù è facile scoprire tutti gli ski-tour.

Scoprire la skyarea di Cortina d’Ampezzo

In meno di 4 ore è facile attraversare i confini invisibili tra l’Alto Adige e il Veneto e viceversa da quando è aperto il nuovo collegamento Cortina Skyline, in un viaggio tra tradizioni e culture diverse, dal ladino al bellunese. Si parte dal cuore dell’Alta Badia, a Movimënt: seggiovie e piste portano all’Armentarola, dove comodi taxibus conducono al passo Falzarego. Si prosegue verso Bai de Dones e poi giù a Son dei Prade con la nuova cabinovia Cortina Skyline che collega la ski area delle Tofane e quella di 5 Torri in appena quindici minuti. Prendendo poi la Tofana Express è facile scendere a Pié Tofana e a Colfiere, la stazione intermedia della Freccia nel Cielo, la cabinovia per “ricircolare” sulle piste in quota. Nell’area delle Tofane ecco le piste dei Mondiali e delle future Olimpiadi invernali, mentre da Ra Valles si prova il brivido della mitica nera Forcella Rossa. A Pié Tofana ad invitare sono la seggiovia Rumerlo-Duca d’Aosta e le discese verso Son dei Prade, per riprendere la Cortina Skyline e scoprire l’area 5 Torri, dominata da guglie spettacolari. Piste e seggiovie portano poi al Lagazuoi in un viaggio avventuroso già dalla funivia che dal 1964 scorre a filo di roccia. Una volta su, ecco le sale del Lagazuoi Expo Dolomiti dedicate a mostre d’arte e fotografia e la terrazza del rifugio, con le scenografiche cime di Tofane, Antelao, Civetta, Marmolada, Pelmo sullo sfondo creato a sud dalle Pale di San Martino, il Latemar, il Catinaccio, a ovest dalle Odle, il Pan di Zucchero, il Gran Pilastro, a nord dal Sasso Nero e la Croda Rossa d’Ampezzo. Un incredibile paesaggio accompagna anche i 7 chilometri della pista Armentarola fino a un’altra sorpresa: il traino con le pariglie di cavalli norici che riporta alle altre discese dell’Alta Badia.

Verso il Plan

Anche Plan de Corones, tra la Val Pusteria e la Val Marebbe, si raggiunge comodamente con lo skibus gratuito “Connecting Skiers”. È un collegamento veloce, che parte circa ogni 20 minuti dalla pista Sponata di La Villa e arriva all’impianto Piculin, che collega il resto del comprensorio del Plan de Corones. Per il ritorno, gli sciatori più esperti non si fanno sfuggire la pista Piculin, la nera tra i gioielli del comprensorio di Plan de Corones, evitabile se non si è sicuri proprio grazie all’omonima cabinovia.

Attraverso le valli ladine: la Sellaronda e non solo

È conosciuto il collegamento tra l’Alta Badia e la vicina Val Gardena, attraverso il Passo Gardena. Il valico è sulla Sellaronda, la quarantina di chilometri di impianti efficienti e piste che si snodano attorno ai quattro passi dolomitici del Gruppo del Sella. Un tour premiato (nel 2020 la Sellaronda si è aggiudicata il titolo di “miglior giro sciistico” dal portale skiresort.de), da provare nelle due direzioni, in senso orario (indicato in arancione) e in senso antiorario (in verde). Pochi sanno invece che verso la Val Gardena si aprono altri affascinanti itinerari. A cominciare dalle prime piste: partendo dall’Alta Badia ecco le discese Dantercepies e Cir che portano fino a Selva. Da lì si sale con la cabinovia Ciampinoi, per lasciare la Sellaronda e lanciarsi sulla Sasslong, sede di due gare di Coppa del Mondo, la discesa libera maschile e il Super-G, fino a Santa Cristina. Un trenino, il Val Gardena Ronda Express, per il Col Raiser e la seggiovia Fermeda per il Seceda portano alla La Longia, che con i suoi 10,5 chilometri che cadono a Ortisei è tra le discese più belle e lunghe dell’arco alpino. Meno nota è anche la possibilità di arrivare dall’Alta Badia all’Alpe di Siusi: bastano 5 minuti a piedi attraverso il centro di Ortisei ed ecco la funivia che sale al più ampio altopiano in alta quota d’Europa, dove si snodano piste ampie e assolate al cospetto dello Sciliar, del Sassopiatto e del Sassolungo. Anche il ritorno in Alta Badia è comodo: la discesa a Saltria porta alla fermata dello skibus per il Monte Pana e alla discesa per Santa Cristina. Qui si torna a incontrare la Sellaronda per il Passo Sella, salendo con la cabinovia Ciampinoi per scendere verso Plan de Gralba e poi la Città dei Sassi, pista pianeggiante ma che regala uno degli ambienti più scenografici delle Dolomiti, la distesa di imponenti massi ai piedi del Sassolungo. Al Passo Sella la seggiovia Sasso Levante permette di proseguire verso le piste del Col Rodella in Val di Fassa e all’emozionante discesa al rifugio Lupo Bianco. Poi, al di là del Passo Pordoi, ecco Arabba e la lunga discesa sino alla seggiovia Arabba Fly, che con la Burz e e Pale portano al Passo Campolongo e di nuovo all’Alta Badia.

Il giro della Grande Guerra

L’Alta Badia, è pure il punto di partenza di un altro straordinario ski-tour, il Giro della Grande Guerra: circa 80 chilometri attorno alla montagna simbolo della prima guerra mondiale, il Col di Lana, sede tra il 1915 e il 1917 di aspre battaglie. Oggi il Col di Lana è un emblema delle tante vittime di guerra: per questo l’itinerario sciistico, impegnativo e adatto a sciatori esperti, è detto anche “Giro della Pace”. Si prosegue verso Arabba, con vari impianti si sale al Passo Padon, per la vista del ghiacciaio della Marmolada e la panoramica discesa fino a Malga Ciapela: con i suoi 12 chilometri è la pista più lunga delle Dolomiti. Il canyon dei Serrai di Sottoguda, distrutti dalla tempesta Vaia e riaperti solo per l’estate 2025, rimane chiuso in inverno: taxi o bus portano al comprensorio Civetta, dominato dalla famosa vetta. Con seggiovie e piste si arriva a Pescul e al taxi per il rifugio Fedare a Passo Giau, da dove si accede all’area sciistica di Cortina d’Ampezzo e al passo Falzarego per salire al Lagazuoi. Dopo la visita al Lagazuoi Expo Dolomiti, area espositiva tra le più alte in Europa, ecco la pista dell’Armentarola, la più lunga di Cortina, immersa nel Parco Naturale di Fanes Sennes e Braies, vero “ponte” verso l’Alta Badia.

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