Il Tavolo Strategico del Comprensorio di Bormio ha lanciato una petizione volta a raccogliere le firme per la realizzazione del collegamento impiantistico dell’Alta Valtellina di cui si parla da tanto tempo grazie al Piano Gasser, un progetto che prevede la creazione di un grande comprensorio sciistico che unisca le ski aree di Bormio, Santa Caterina Valfurva, Cima Piazzi – San Colombano e Livigno.
Il Tavolo Strategico del Comprensorio di Bormio è stato istituito nell’estate 2022 ed è formato dai rappresentanti del comparto ricettivo, impiantistico, termale e commerciale del comprensorio ed è coordinato da Multiservizi.
In un comunicato il Tavolo Strategico spiega i motivi per cui il collegamento impiantistico dell'Alta Valtellina è un progetto prioritario:
- Ampliamento dell’area sciabile: ormai da decenni la nostra area non assiste ad investimenti importanti sul fronte dei comprensori sciistici e dell’area sciabile. Pur essendo consapevoli del posizionamento specifico del comprensorio di Bormio, dato dai suoi prodotti di valore unico che vanno oltre lo sci alpino, crediamo che, per rimanere competitivi, sul mercato del turismo sportivo invernale, ma non solo, sia un passo indispensabile. Lo sci alpino, infatti, nonostante la crescita delle altre stagionalità e la crescente importanza che stanno acquisendo altre motivazioni di vacanza, rimane, in inverno, una delle motivazioni trainanti soprattutto per i soggiorni di più giorni. Infine, siamo certi che, nonostante il cambiamento climatico sotto gli occhi di tutti, le nostre montagne, con quote medie elevate, risentiranno in misura minore di altri comprensori posti a quote inferiori.
- Utilizzo 365 giorni all’anno: la concezione di un collegamento impiantistico fatto per assecondare le esigenze degli sciatori e dunque di un pubblico presente 4 o 5 mesi all’anno è sorpassata. Gli impianti, come espresso anche nel punto seguente, vanno oltre il mero compito di trasportare sciatori, ma sono un importante volano turistico 365 giorni all’anno, soprattutto in una destinazione come la nostra dove le stagioni “morte” stanno diventando pochissime settimane all’anno. Creare servizi di collegamento tra un’area e l’altra potrebbe dunque accrescere il valore competitivo delle ski aree, ma anche l’appetibilità per gli amanti delle MTB (sempre più in crescita) e degli escursionisti estivi.
- Strumento di mobilità dolce: gli impianti, al giorno d’oggi, sono anche un importante strumento di mobilità dolce che permette di sostituire l’utilizzo delle auto, consentendo lo spostamento tra aree dislocate su terreni difficili per tutto l’anno e per tutti i tipi di pubblici, quindi non solo i turisti, ma anche i residenti di ogni età. Inoltre, in territori particolari come il nostro, i collegamenti permetterebbero anche sistemi di trasporto alternativi alle strade che, alle volte, per cause naturali, risultano inagibili (vedi Ruinon).
"L’obiettivo di questa raccolta firme – si legge nel comunicato - è dare supporto agli amministratori locali a continuare il lavoro, che sappiamo essere iniziato già da tempo, e ad intensificare gli sforzi pro collegamento impiantistico, dimostrando l’interesse forte che gli operatori, i residenti e i turisti che frequentano abitualmente la nostra destinazione hanno verso una tale iniziativa. La raccolta firme, dunque, è da intendersi come atto di supporto alle amministrazioni pubbliche e come richiesta a continuare a portare avanti l’istanza ai tavoli di competenza anche se, si sa, è una partita complessa e non immediata".
È possibile firmare presso le Proloco di Bormio, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva e presso la società impianti di Bormio mostrando un documento di identità valido entro e non oltre il 10 settembre 2023.
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