Monte Bianco, al via il progetto avveniristico della nuova funivia

 Nuova Funivia del Monte Bianco
Valle d'Aosta

Monte Bianco, al via il progetto avveniristico della nuova funivia

La società Doppelmayr-Garaventa si è aggiudicata l'appalto della Funivie Monte Bianco SpA per la costruzione  del nuovo impianto funiviario che collega Courmayeur a Punta Helbronner, sul versante italiano del Monte Bianco. La nuova Funivia del Monte Bianco sarà un concentrato di modernità dal design avveniristico, che brillerà nel cuore della montagna più alta d'Europa, con l'obiettivo di passare dagli attuali 100mila passaggi l'anno a 150mila nel breve periodo e 300mila nel lungo.

«Le nostre stime di crescita non devono trarre in inganno. Nelle nostre ipotesi di sviluppo siamo stati infatti estremamente prudenti. – spiega Roberto Francesconi, presidente della Monte Bianco Spa – Già oggi sul versante francese, all'Aiguille du midi, se ne contano ben 500mila».

Il nuovo impianto faraonico, tutto realizzato in vetro e acciaio, costerà 105 milioni di euro e sostituirà quello esistente, anche se non si può parlare di semplice ammodernamento. La filosofia alla base di tutto, a giudicare dalle scelte progettuali, è quella di voler stupire il visitatore sfruttando sì la tecnologia, ma soprattutto lo scenario naturale del Monte Bianco. Le cabine saranno dotate di un sistema che permetterà la rotazione su se stesse permettendo ai visitatori di fruire della visione a 360° di tutte le zone attraversate. Ai 3452 metri di Punta Helbronner sarà costruita una terrazza circolare di 14 metri di diametro, dalla quale si godrà di una vista a 360 gradi sulla vetta del Bianco (4810 metri), sul dente del Gigante e sulla straordinaria Vallée Blanche.

Il nuovo impianto partirà non più da La Palud ma da Pontal, frazione di Entreves (700 metri in linea d'aria dalla precedente partenza), a poca distanza dalla partenza della funivia della Val Veny. Nell'area sarà costruito un parcheggio da 350 posti, di cui 300 al coperto. «La vicinanza con gli impianti della Val Veny - aggiunge Francesconi - ci permetterà un ottima sinergia in quanto i nostri picchi di maggior presenze si registrano d'estate, mentre per gli sciatori che utilizzano le funivie della Val Veny l'alta stagione è l'inverno».

Una seconda stazione sarà posizionata al Pavillon Mont Frety (2178 metri), mentre l'arrivo sarà a Punta Helbronner. Nella stazione di arrivo sarà scavato un cunicolo nel granito del Bianco per installare un ascensore che permetterà di scendere all'altezza del rifugio Torino, a quota 3335, raggiungibile attraverso un altro tunnel orizzontale scavato nella roccia e lungo 150 metri.
L'attuale impianto è un capolavoro dell'ingegneria degli anni cinquanta, con una campata della funivia sorretta da un pilone sospeso nel vuoto, e sarà in funzione ancora per qualche anno. Chi non lo avesse ancora fatto, consigliamo di sfruttare una giornata soleggiata in questo periodo per fare la traversata del Monte Bianco in funivia. Quando il nuovo impianto entrerà in funzione nel 2015, le stazioni del Pavillon e del rifugio Torino saranno destinate a diventare piccoli musei.

L'ingegnere Sergio Blengini e l'architetto Carlo Cillara Rossi, due dei tecnici che hanno contribuito al progetto, evidenziano la «forte valenza innovativa dell'opera sia per le soluzioni tecnologiche adottate che per l'estrema attenzione alla tutela ambientale».  Le nuove sale e terrazze panoramiche sulla cresta di Punta Helbronner saranno orientate a 360 gradi permettendo «un impatto emotivamente eccezionale sulla vetta del Monte Bianco, sul Dente del Gigante, sulle Gran Jorasses, sulla Valle Blanche e sulle vallate circostanti».

Il nuovo impianto si tratta anche di una opportunità di rilancio mondiale di Courmayeur.
Le tecnologie multimediali in progetto potranno offrire un servizio turistico anche nei giorni di maltempo, soprattutto ai visitatori asiatici che visitano l'Europa a tappe forzate e che se giungono a Curmayeur in una giornata di maltempo devono poter fruire di un programma alternativo.
Il Monte Bianco è sempre stato associato soprattutto alla Francia e a Chamonix, ma questa operazione potrà consentire di riavvicinare la vetta più alta d'Europa all'Italia e alla Valle d'Aosta.


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