Corvastch, divertimento "off-piste" con neve polverosa e 11 addetti al Freeride

Grande successo a Prato Nevoso per il Tour delle Alpi
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Credit: Javier Procacini

Svizzera

Corvastch, divertimento "off-piste" con neve polverosa e 11 addetti al Freeride

Una montagna con 120 chilometri di piste e 1.500 metri di dislivello, esposizione a nord con neve polverosa da novembre a maggio, decine di “spot e couloir” per il freeride per disegnare il proprio otto perfetto nella neve polverosa: non è un sogno ma la realtà del Corvatsch, il comprensorio sciistico dell’Engadina a due passi da St. Moritz e a poco più di due ore di auto da Milano. Tredici impianti, tra i quali una funivia hi-tech che porta fino a quota 3.303 metri, sul Corvatsch, sono le giostre di questo perfetto luna-park. Un luna park da vivere in tutta sicurezza.

Undici angeli custodi
Si chiama Ueli Furrer il responsabile della sicurezza del comprensorio Corvatsch-Furtschellas e, insieme a una pattuglia di ben 11 persone, sarà il vostro angelo custode durante una vacanza sugli sci. Dal suo head-quarter che si trova proprio nel cuore della montagna, a Murtèl, a quota 2.702 metri, si occupa di organizzare il soccorso e di proteggere piste e itinerari fuoripista dalle valanghe. «Per garantire la sicurezza delle piste e di un paio di itinerari fuoripista, utilizziamo cariche esplosive trasportate con l’elicottero o dai miei uomini, inoltre al check-point di Murtèl ogni mattina vengono segnalate tutte le ultime informazioni utili per i freerider e la loro sicurezza» dice Furrer. Inoltre presso la stazione di monte del Corvatsch è possibile controllare se il proprio apparecchio da ricerca in valanga (artva), fondamentale per chi scia fuori pista, funziona correttamente. Inoltre in tre punti del comprensorio ci sono apparecchi per il rilevamento di sciatori dotati del sistema valanghe Recco. Una interessante iniziativa legata alla sicurezza e al freeride è quella del Mystic Freeride Safety Camp, camp itineranti di due giorni ideati proprio per approfondire le tecniche di sicurezza per il
fuoripista. La prima tappa della stagione sarà proprio al Corvatsch il 17 e 18 gennaio (www.mysticfreeride.com). 

Comprensorio a dimensione freeride e skialp
Sono sempre di più gli sciatori che si allontanano dalle piste per provare l’ebbrezza di qualche curva nella powder e il Corvatsch è uno dei paradisi di questo nuovo modo di vivere la montagna. Che lo si voglia chiamare freeride o freeski, l’andar per pendii immacolati trova in questo comprensorio uno dei templi mondiali. Non a caso ogni anno si danno appuntamento sulla nord del Corvatsch i migliori atleti del Freeride World Tour per Engadinsnow, una delle competizioni storiche. Quest’anno le date da segnare in calendario sono dal 5 all’8 febbraio. Il programma prevede le qualifiche giovedì 5 (sulla Face Forcla), le finali (sulla nord del Corvatsch) venerdì e sabato. Sabato è in programma anche un invitational parallel freeride contest. Quest’anno la manifestazione fa parte del circuito Freeride World Qualyfier, di qualificazione per il World Tour. Non è necessario essere campioni per apprezzare le gioie del freeride però. Per chi volesse solo osservare le evoluzioni, la terrazza del ristorante presso la stazione intermedia di Murtél è perfetta perché proprio davanti al versante nord del Corvatsch. Per chi invece volesse provare, c’è solo l’imbarazzo della scelta, magari accompagnati da una guida. Gli “spot” più “cool”? I local dicono Furtschellas Couloir e Dürrenast. Esiste poi un altro modo di godere della neve immacolata, lo scialpinismo
. In questo caso si risalgono i pendii grazie all’applicazione sotto gli sci delle pelli. Dalla stazione a monte o intermedia del Corvatsch ci sono alcune gite all’interno dello spettacolare mondo glaciale del gruppo del Bernina. Per esempio quella al Chapütschin (3.386 m) o al rifugio Chamanna Coaz (2.610 m) e più in generale nel gruppo del Rosatsch.


Benvenuti snowboarder
Naturalmente una delle massima espressioni dell’anda
re fuoripista è con una tavola ai piedi e il Corvatsch è una delle località pioniere in Europa. Qui già negli anni Ottanta si sono visti i primi snowboard con quella strana corda che partiva dalla punta e si teneva tra le mani… Per loro e per i freestyler, oltre a tanta neve polverosa, c’è anche il park con 20 Rails, 12 Kickers, una halfpipe di 130 metri x 6,8 di altezza e il bagjump (un materasso di 15 x 15 metri) dove atterrare dolcemente dopo evoluzioni doc.  

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