Maison Poluc, il primo “Condhotel” della Valle d'Aosta

Maison Poluc, il primo “Condhotel” della Valle d'Aosta
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Maison Poluc, il primo “Condhotel” della Valle d'Aosta

Un nuovo quattro stelle entra nel panorama degli hotel di Ayas, località tradizionalmente più caratterizzata dalle seconde case e dalle locazioni di appartamenti che dai posti letto in albergo, che ammontano complessivamente a 2.500, inclusi gli affittacamere.

Maison Poluc by Le Coeur du Pont di Corbet si caratterizza per una rilevante novità, che la rende il primo “condhotel” della Valle d’Aosta, ovvero di una struttura alberghiero-residenziale che ha l’obiettivo di diversificare l’offerta ricettiva, ospitando appartamenti a cui si affiancano le comodità dei servizi alberghieri.

Nel 2019 la società Amangrolla ha acquistato l’ex colonia di Genova, completando una ristrutturazione radicale tra la fine del 2021 e il 2022. Alla fine dello stesso anno, inizia la collaborazione, per la gestione del complesso, con Maria Lorena Cella e Giorgia Vigna Lasina, entrambe della famiglia proprietaria di Le Coeur du Pont, 3 stelle in una dimora del 1300 a Donnas.

La novità del progetto consiste nel rifarsi a un concept tutto americano, dove gli spazi comuni possono diventare aree di condivisione, networking o team building. Il condhotel offre la possibilità di affittare o acquistare uno dei 79 appartamenti interni alla struttura (per il 10 per cento adibiti a residence), potendo usufruire di tutti i servizi garantiti dall’hotel situato al primo piano e dotato di 14 camere. Il complesso è provvisto di due piani di parcheggio sotterraneo, ski room, giardino, lavanderia, palestra, area giochi, zona wellness, terrazza di 250 metri quadrati, lounge bar e ristorante da 80 posti.

“La prima stagione estiva, iniziata a luglio, è partita subito in quarta, senza prevendite, e abbiamo prenotazioni anche per l’autunno, tanto che non abbiamo ancora deciso se chiudere solo a novembre o anche a ottobre”, dice Vigna Lasina, che è anche presidente dei giovani albergatori di Adava.
“La tendenza affermatasi negli ultimi 15 anni ad Ayas”, spiega Corinne Favre, assessore comunale al Turismo, “è il fiorire di affittacamere, che per le loro dimensioni ridotte possono restare aperti più a lungo anche nelle stagioni morte, favorendo la destagionalizzazione del turismo. Parallelamente, c’è la trasformazione degli hotel con ristorante in strutture che offrono solo pernottamento e colazione, mentre quei pochi che mantengono la ristorazione la aprono anche ai clienti esterni. Il che rispecchia la fatica di reperire personale per mantenere attivi tutti i servizi e lascia molta più libertà ai clienti, che tuttavia spesso incontrano difficoltà nel trovare posto nei ristoranti della zona. L’altra faccia della medaglia è la nascita di strutture di altissimo livello, grazie ad albergatori che hanno investito per offrire servizi di lusso rispondendo a una domanda in crescita”. Quanto al numero dei posti letto, “sono pochi per sostenere i flussi da alta stagione: se pensiamo ad agosto o alle vacanze di Natale, la località si può definire sicuramente satura”, conclude Favre.

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