Rotolare giù per le piste innevate imprigionati all'interno di una sfera di plastica trasparente. Da qualche tempo si può. L’ultima originale attrazione prende il nome di zorbing, in onore alla palla, la zorb ball, concepita ad Auckland nel 1994 da due ingegneri neozelandesi, Dwane van der Sluis e Andrew Akers, per rotolare in discesa lungo le pendici di una collina.
Dalla Nuova Zelanda e dalla collina la palla da zorbing si è poi diffusa in modo capillare, diventando una vera e propria moda soprattutto in montagna, dove si può contare su scenari mozzafiato e discese adrenaliniche. Il principio di funzionamento è davvero semplice: una volta entrati all'interno della sfera in pvc, mediamente larga 2 metri - in grado di ospitare due o tre persone contemporaneamente - e dopo essersi accuratamente allacciati all'interno delle cinghie di sicurezza, si rotola giù lungo un percorso appositamente tracciato nella coltre bianca. La zorb ball è costituita da una palla dentro l'altra con uno strato d'aria. Questa funge da ammortizzante per il pilota, smorzandone gli urti durante la discesa.
In Italia lo zorbing in alta quota è stato sperimentato a marzo all'interno del comprensorio sciistico di Majelletta WE, un paradiso dell'innovazione per gli amanti degli sport invernali in Abruzzo. Lo Snow Human Bowling, questo il nome dell'evento svolto nella variante ad ostacoli - in cui ricalcando lo stile del bownling ci si impegna a buttare giù più birilli umani possibile - ha richiamato tantissimi giovani amanti dell'adrenalina e delle imprese più folli.
Difficile ad oggi sapere se l'evento verrà riproposto prima della chiusura ufficiale della stagione. Quel che è certo è che lo Zorbing si candida a conquistare sempre più un posto da protagonista all'interno delle nostre località sciistiche.
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