Presentiamo la squadra italiana femminile di biathlon. Alla luce dello stato di salute, della giovane età del team e dei tanti ritiri che hanno caratterizzato il circuito si può essere speranzosi di assistere a una stagione ricca di soddisfazioni.
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Il 2013-'14 ha finalmente visto Dorothea Wierer diventare la leader del movimento azzurro. La ventiquattrenne altoatesina ha conquistato il primo podio della carriera e chiuso al sedicesimo posto la classifica generale di Coppa del Mondo. Risultati che potrebbero essere solo l'inizio di qualcosa di più grande.
A detta di svariati addetti ai lavori il 2014-'15 potrebbe essere l'annata della consacrazione a livello globale. Sotto questo punto di vista il doppio successo di Sjusjøen sembra confermare il consenso unanime dei tecnici attorno alla punta di diamante del team.
Dorothea viene infatti considerata forte di una condizione atletica mai avuta in passato, inoltre la pletora di ritiri e pause-maternità che caratterizza il circuito femminile in ogni stagione post-olimpica aprirà nuovi spazi nelle posizioni di vertice.
Una Wierer al top e senza malanni può ragionevolmente ambire a entrare con frequenza nella top-10 e a salire sul podio in più di una gara, magari anche sul gradino più alto se tutto dovesse girare per il verso giusto.
Se poi Dorothea riuscisse anche a migliorare la propria precisione, plafonatasi nell'ultimo biennio sull'85%, allora non le sarebbe precluso neppure l'obiettivo di diventare la terza donna italiana dopo Nathalie Santer e Michela Ponza a concludere la stagione nelle prime 10 della graduatoria assoluta di Coppa del Mondo.
La seconda punta del team è Karin Oberhofer diventata, dopo il ritiro della già citata Ponza, la veterana del movimento. L'unica ragazza nata negli anni '80 inserita nelle squadre nazionali risponde al paradigma di "late bloomer", ovvero di atleta progredita con il passare degli anni e riuscita a esplodere in età più tarda rispetto alla media.
L'obiettivo della ventinovenne di Feldthurns sarà quello di ripetersi sui livelli degli ultimi tre anni in cui è riuscita a piazzarsi costantemente nelle prime venti posizioni e a entrare saltuariamente nella top-10. Eventualmente con la gara perfetta e un pizzico di buona sorte potrebbe anche ambire a salire su quel podio già sfiorato a Sochi.
Per Karin l'incognita più grande è legata allo stato di salute poiché è sovente vittima di malanni che minano la sua competitività e continuità di rendimento. Sotto questo punto di vista bisognerà solo sperare per il meglio.
La terza forza italiana è Nicole Gontier reduce da un inverno condizionato in negativo da una perdurarnte infiammazione a un ginocchio. A dispetto di questo handicap il 2013-'14, nato male, si è comunque rivelato la miglior stagione della sua carriera grazie ai buoni risultati del mese di marzo.
Fortunatamente la valdostana dovrebbe aver risolto il guaio durante l'estate e se l'articolazione non dovesse darle noia potrebbe tornare automaticamente a incidere sugli sci stretti.
I risultati di Sjusjøen inducono all'ottimismo e la ventitreenne di Champorcher potrà quindi assumere i contorni di "jolly" del team poiché difficilmente sarà costante al tiro, ma, quando riuscirà a essere precisa, potrà frequentare le zone nobili della classifica. L'obiettivo di Nicole può quindi essere quello di entrare con una certa frequenza fra le prime 30 e puntare ad avere picchi in cui avvicinare la top-10.
Alle spalle di questo terzetto, da cui si attendono i risultati pesanti, vi sono altre tre atlete di età e percorsi agonistici molto diversi che cominceranno la stagione in Ibu Cup e cercheranno di guadagnarsi la promozione in Coppa del Mondo sulla base dei risultati nel livello cadetto.
Alexia Runggaldier è reduce da un'annata difficile in cui è regredita rispetto al felice 2012-'13, quando si era piazzata a più riprese in zona punti.
Purtroppo per lei la preparazione estiva non è andata per il meglio poiché nel mese di agosto ha subito una slogatura alla caviglia con interessamento dei legamenti. L'incidente rappresenta quindi una spada di Damocle sulla sua competitività iniziale che potrà essere valutata solamente a Beitostølen.
La ventitreenne gardenese, una delle azzurre più sicure al tiro, dovrà necessariamente ritrovare un passo sugli sci comparabile a quello di due anni orsono per poter essere competitiva nel massimo circuito. Se dovesse riuscirci allora non sarebbe peregrino trovarla con discreta regolarità tra le migliori 40.
Federica Sanfilippo ha tutta l'aria di appartenere alla già citata categoria dei "late bloomer" di cui fa parte anche Oberhofer. L'atleta della Val Ridanna ha infatti più margini di miglioramento di quanto l'età (24 anni) non lasci intendere poiché ha dimostrato di poter crescere di colpi, soprattutto al poligono, e raggiungere un buon livello di competitività anche in Coppa del Mondo dopo aver già fatto intravedere buone cose in Ibu Cup.
Anche lei però ha dovuto fare i conti con un infortunio estivo (in luglio è stata vittima di una brutta botta a una clavicola a causa di una caduta in mountain bike dovendo rimanere ferma diverse settimane) che potrebbe incidere in negativo sulla condizione atletica di inizio anno. Pertanto, come per Runggaldier, solo Beitostølen potrà dare risposte sull'effettivo stato di competitività iniziale della ventiquattrenne di Ridnaun.
Per Federica l'obiettivo sarà innanzitutto quello di guadagnare spazio in pianta stabile nel massimo circuito, dopodiché potrà pensare di entrare in quella zona punti già sfiorata ad Anterselva lo scorso anno.
Infine il movimento italiano può contare su Lisa Vittozzi, diciannovenne di belle speranze. La teenager, veneta di nascita ma di scuola friulana, ha già ottenuto risultati pesanti a livello giovanile e il suo target per il 2014-'15 sarà quello di "farsi le ossa" in Ibu Cup e puntare alle medaglie ai Mondiali junior di Raubichi.
Ovviamente non si può escludere che la grande speranza femminile del biathlon azzurro possa, nel corso dell'inverno, esordire in Coppa del Mondo se dovesse mostrare un livello adeguato al circuito maggiore. Tuttavia non è questa la sua dimensione ai nastri di partenza.
Non va dimenticato come abbia sinora disputato solo due gare a livello senior e debba quindi ancora prendere le misure con competizioni dove è necessario "sputare sangue" dal primo all'ultimo metro (mentre a livello junior e youth aveva un margine notevole sulla concorrenza).
Pertanto per Lisa il 2014-'15 sarà un'annata di apprendistato in ottica futura, senza troppe aspettative o pressioni riguardo la necessità di ottenere risultati tra le senior.
WIERER Dorothea
ANNI: 24
PRESENZE: 67
VITTORIE: 0
PODI: 1
CLASSIFICA FINALE DI COPPA DEL MONDO: 16^ (2013/2014)
PERCENTUALI SCORSA STAGIONE: Terra 86% - Piedi 84%
OBERHOFER Karin
ANNI: 29
PRESENZE: 93
VITTORIE: 0
PODI: 0
MIGLIOR RISULTATO: 4° posto
CLASSIFICA FINALE DI COPPA DEL MONDO: 21^ (2012/2013)
PERCENTUALI SCORSA STAGIONE: Terra 86% - Piedi 75%
GONTIER Nicole
ANNI: 23
PRESENZE: 38
VITTORIE: 0
PODI: 0
MIGLIOR RISULTATO: 15° posto
CLASSIFICA FINALE DI COPPA DEL MONDO: 51^ (2013/2014)
PERCENTUALI SCORSA STAGIONE: Terra 71% - Piedi 76%
RUNGGALDIER Alexia
ANNI: 23
PRESENZE: 27
VITTORIE: 0
PODI: 0
MIGLIOR RISULTATO: 28° posto
CLASSIFICA FINALE DI COPPA DEL MONDO: 69^ (2012/2013)
PERCENTUALI SCORSA STAGIONE: Terra 84% - Piedi 81%
SANFILIPPO Federica
ANNI: 24
PRESENZE: 3
VITTORIE: 0
PODI: 0
MIGLIOR RISULTATO: 41° posto
PERCENTUALI SCORSA STAGIONE: Terra 79% - Piedi 67%
VITTOZZI Lisa
ANNI: 19
NESSUNA GARA IN COPPA DEL MONDO IN CARRIERA
PERCENTUALI SCORSA STAGIONE: Terra 90% - Piedi 69%
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