Synnøve Solemdal: "Spero di non essere costretta a ritirarmi"

Synnøve Solemdal: 'Spero di non essere costretta a ritirarmi'
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Synnøve Solemdal: "Spero di non essere costretta a ritirarmi"

Nel weekend sono andati in scena i campionati nazionali norvegesi di skiroll biathlon. In campo femminile, l'unica assenza di alto livello era quella di Synnøve Solemdal, la cui situazione si sta facendo sempre più preoccupante.

Nonostante abbia ottenuto due vittorie in Coppa del Mondo e quattro ori iridati con le staffette, compreso quello da favola nella prova femminile dei Mondiali di casa di Oslo nel mese di marzo, la ventisettenne di stanza a Lillehammer rimane tutt'ora un talento inespresso.

D'altronde, all'inizio della stagione 2013-'14 sembrava finalmente sbocciata in maniera definitiva, poiché era in grado di confrontarsi ad armi pari con le varie Darya Domracheva, Kaisa Mäkäräinen e Tora Berger. Invece alla vigilia dei Giochi olimpici di Sochi è cominciato un calvario di problemi fisici che si protrae ancora oggi.

Il fatto più preoccupante è che non si riesce a risalire alla genesi di una situazione che ormai sta esasperando l'atleta, sfogatasi ai microfoni dell'emittente Nrk.

"Poco prima di Sochi ho contratto la mononucleosi. C'è voluto parecchio tempo perché recuperassi, ma nell'estate 2015 l'avevo pienamente superata. Ero fiduciosa in vista del 2015-'16, tuttavia durante le vacanze di Natale mi sono resa conto di come le cose non funzionassero e di essermi stabilizzata su un livello piuttosto basso.

Per cercare di capire cosa mi stesse succedendo mi sono sottoposta a ogni genere di test, ma la situazione si trascina ancora oggi. Il guaio è che non trovo risposte.

Ragionando con i tecnici, abbiamo pensato potesse essere un problema di overtraining. Eppure non mi sono sottoposta ad allenamenti particolarmente intensi. Ho effettuato talmente tanti esami del sangue da averne perso il conto, ma nessuno di essi ha rivelato malattie o infezioni.

Semplicemente il mio organismo non funziona come dovrebbe. Ho consultato medici, psicologi, preparatori atletici. Abbiamo cercato di trovare una spiegazione per tutto questo, ma nessuno è stato in grado di trovarla.

È molto difficile fare piani quando non hai idea di come potrebbe evolvere il tuo futuro. Potrei sbloccarmi domani, così come tra un anno. Cerco di pensarci il meno possibile, perché non posso controllare certe dinamiche.

Ho l'impressione di dover aspettare, aspettare, aspettare e ancora aspettare. Sono ancora piena di motivazioni, ma al tempo stesso anche molto frustrata. Sinceramente, sto iniziando a stancarmi di questa attesa infinita.

Se ho pensato di ritirarmi? Certo che l'ho fatto, è inevitabile. Spero però di non dover fare questo passo, mi dispiacerebbe moltissimo. Voglio continuare la mia carriera e farò di tutto per proseguire, ma al tempo stesso non posso ordinare al mio corpo di tornare a funzionare".

Senza intoppi, ai giorni nostri Solemdal sarebbe una delle big del circuito e una candidata alla conquista della Sfera di cristallo. Purtroppo per lei, e per il biathlon femminile in generale, le cose sono andate in maniera molto diversa...

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