È guerra nella Polonia del biathlon. Scambio di accuse al vetriolo tra Guzik-Palka e l'ex presidente

Giorni di fuoco nella Polonia del biathlon. Guzik-Palka contro coach e federazione
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È guerra nella Polonia del biathlon. Scambio di accuse al vetriolo tra Guzik-Palka e l'ex presidente

Negli ultimi giorni la Polonia del biathlon è stata attraversata da roventi polemiche scatenate da Krystyna Guzik-Palka, che ha attaccato lo staff tecnico e la federazione. Ci ha pensato l'ex numero 1 federale a rispondere per le rime, ribattendo colpo su colpo.

IL J'ACCUSE DI KRYSTYNA GUZIK-PALKA
Tutto è cominciato martedì 29 giugno, quando la testata sportsinwinter ha pubblicato un'intervista alla biathleta polacca, che non ha utilizzato mezzi termini per esprimere i propri pensieri, sparando a zero soprattutto sull'head coach del team, ma anche sulla federazione.

"L'infortunio alla spalla di cui sono stata vittima è stato causato da carichi di lavoro esagerati e soprattutto da un periodo di riposo troppo corto tra la fine della stagione e l'inizio della preparazione. Il nostro attuale allenatore è convinto che la chiave del successo siano le sessioni in palestra. Proprio uno di questi nuovi esercizi, che lui vede in video di atleti norvegesi, è stata la causa del mio infortunio. I muscoli non hanno retto.

Se ci sono problemi in squadra? Io vi dico solo che se tre ottime atlete non vogliono più lavorare con l'allenatore Adam Kolodziejczyk, allora c'è qualcosa che non va. Ho l'impressione che voglia seguire solo Monika Hojnisz, che tratta come se fosse sua figlia.

Come atlete la nostra opinione non conta niente, dobbiamo seguire alla lettera le tabelle di allenamento, senza poter esprimere perplessità. O meglio, solo un'atleta è libera di farlo e le sue obiezioni vengono sempre prese in considerazione, tanto che i suoi piani vengono continuamente cambiati.

Ci ha detto più volte che se le cose non ci piacciono, allora possiamo anche ritirarci. L'estate scorsa mi diceva anche che ero finita, che non avevo più niente da dare. Invece la mia ultima stagione è stata la migliore della mia carriera!

Questo nonostante abbia perso tante occasioni a causa di un errore di troppo. Analizzando la situazione, avrei voluto cambiare qualcosa. Vedo i biathleti tedeschi cambiare spesso il calcio della carabina per effettuare miglioramenti, quindi avrei voluto provare anche io. Durante i Mondiali ho chiesto alla presidentessa della Federazione (Dagmara Gerasimuk, nda) un finanziamento per comprare un nuovo calcio una volta terminata la stagione.

Inizialmente ha dato il suo consenso, ma in primavera è tornata sui suoi passi, dicendo che la mia carabina va bene, di aspettare a fare cambiamenti perché sarebbe arrivato un nuovo allenatore austriaco e che il mio allenamento al tiro sarebbe cambiato parecchio.

Ho creduto alle sue promesse e sono stata presa in giro. I grandi cambiamenti sono rappresentati da una nuova sagoma per sparare! Come se non bastasse, tutte le attenzioni degli allenatori sono dirette su Dominika Bielecka, una ex fondista che è appena passata al biathlon, e alla quale bisogna insegnare anche le basi.

Chissà come mai in squadra ogni anno c'è un problema con un'atleta. Prima Agnieszka Cyl, poi Paulina Bobak, quindi Magdalena Gwizdon, l'anno scorso Weronika Nowakowska e ora probabilmente io. Ho provato a parlare con coach Adam, ma lui non sente ragioni.

Ci manca un buon allenatore. Qualcuno dirà che Adam ha vinto tante medaglie, ma in realtà il merito di questi successi è tutto di Nadia Belova che ci ha forgiate e preparate negli anni precedenti. Chi è venuto dopo ha raccolto i frutti di quanto seminato prima.

La sola che ha sempre lavorato con Kolodziejczyk è Monika Hojnisz. Ma lei è un'eccezione. Quali altre atlete è riuscito a portare ad alto livello Adam?".


LA DURA RISPOSTA DI WASKIEWICZ
Parole durissime quelle pronunciate dall'ormai trentatreenne che ovviamente non sono cadute nel vuoto.

A replicare però non è stato nessuno dei diretti interessati dalle accuse dell'atleta, bensì Zbigniew Waskiewicz, presidente della federazione polacca dal 2006 al 2014, che ha risposto colpo su colpo in un'intervista fiume pubblicata dal portale biathlon.pl.

Viene da chiedersi perché sia stato Waskiewicz a replicare anziché Kolodziejczyk o la Gerasimuk. Inoltre non è chiaro se le sue parole siano a titolo personale o se si tratti di una sorta di risposta federale che segua un principio assimilabile al proverbiale "parlare a nuora affinché suocera intenda".

Comunque sia, l'ex numero uno della federazione polacca non è andato per il sottile. Anzi, se Guzik-Palka ha sparato ad altezza d'uomo, Waskiewicz ha replicato con l'artiglieria.

"Sono felice di aver detto addio alla squadra femminile. Queste persone tossiche non sanno apprezzare gli enormi sforzi effettuati per loro. Hanno grossi problemi con il loro ego e avvelenano le vite di chi gli sta attorno. Questo avviene da molti anni. Speravo che maturando e sposandosi certi problemi sparissero, ma vedo che invece sono peggiorati. L'intervista di Palka è piena di bugie, deliri e accuse grottesche.

Per lungo tempo nella squadra femminile c'è stata una guerra. Krystyna Palka e Weronika Nowakowska hanno condotto una sorta di guerriglia interna.

Quando leggo che Agnieszka Cyl si è ritirata per colpa di Kolodziejczyk, mi chiedo perché la Signora Guzik non dica che lei e Nowakowska, assieme ad altre atlete, le hanno fatto la guerra. Il ritiro di Paulina Bobak? Dovuto a una serie di comportamenti idioti. Ha avuto dissidi con Kolodziejczyk? Vero, ma sono dell'idea che la colpa sia principalmente dell'atleta.

C'è stato un periodo in cui nessuna ragazza voleva stare in stanza con le altre. Erano sempre insoddisfatte di tutto, si lamentavano di qualunque cosa. Sapeste quante discussioni futili ho sentito. "Se lei fa così, io faccio cosà". "Perché questo e non quello". "Perché la mia stanza non è grande come quella di...". Un dramma. Per di più avevano un'assoluta mancanza di rispetto verso chi lavorava notte e giorno affinché alla squadra femminile non mancasse niente. Monika Hojnisz è stata l'unica a rimanere fuori da tutto questo. Ha pensato a sé stessa, si è allenata duramente e ha evitato qualsiasi compagnia.

Vedo che oggi è cambiato poco. Le ultime lamentele di Guzik-Palka sono delle pu****ate! Lei è stata una delle prime a chiedere che Belova venisse allontanata, e adesso dice che il merito dei successi è tutto suo? Soprattutto è interessante notare come prima critichi i metodi di Kolodziejczyk, dicendo che lei e altre non vogliono più lavorare con lui, però poi si lamenta perché gli allenatori trascorrono tutto il tempo con Dominika Bielecka e non con il resto del team. Mi pare un ragionamento schizofrenico.

Per di più l'attacco lanciato a Bielecka è la dimostrazione che questa ragazza avrà un futuro difficile in squadra. Le atlete più esperte hanno paura di entrare in competizione con le più giovani.

Ho letto che Palka si è anche lamentata della mancanza di supporto finanziario da parte della federazione. All'improvviso un calcio, che costa alcune centinaia di euro, è diventato un dramma? Solo in questa stagione lei ha guadagnato 43.000 euro in prize money, figuriamoci in tutta la sua carriera. Potrebbe investire qualcosa su sè stessa di tasca propria.

Negli ultimi dieci anni il budget della federazione è più che dimezzato, soprattutto a causa della svalutazione dello Zloty nei confronti dell'Euro. Nonostante tutto abbiamo sempre fatto di tutto perché le atlete potessero avere le migliori condizioni di allenamento possibili in termini di logistica, ma ora un piccolo rifiuto diventa un caso nazionale.

So che in altri Paesi la federazione si tiene una percentuale sui premi vinti dalle atlete, oppure una parte del prize money va agli allenatori. In Polonia non succede né l'una, né l'altra cosa. Per di più, ogni volta che c'era un evento con gli sponsor della federazione, era una lotta cercare di far partecipare le atlete, perché avevano sempre qualcosa di meglio da fare.

Dal 2013 in poi tre atlete diverse sono andate a medaglia ai Mondiali! Alla luce di questi risultati se qualcuno critica l'allenatore parla a vanvera. Kolodziejczyk potrà non essere perfetto, ma credetemi, è un santo ad aver sopportato tutte queste polemiche per anni, senza scoppiare.

Loro dicono che ha un brutto carattere, ma nello sport il successo non appartiene agli opportunisti o ai deboli. Di tanto in tanto bisogna sapersi imporre, avviene anche in Norvegia e in Francia. Lui è un fanatico del lavoro, ed è profumatamente pagato per far rendere al massimo le atlete, non per farsi volere bene. Durante la sua gestione il biathlon polacco ha raggiunto risultati senza precedenti.

Palka, Nowakowska e Gwzidon non vogliono più lavorare con lui? Allora la soluzione è semplice, si dia a loro libertà assoluta come avvenuto in passato con Tomasz Sikora, che si organizzava da solo i viaggi, prenotava gli hotel, sceglieva i suoi allenatori e li pagava di tasca propria. Attualmente Gwizdon è già nella stessa situazione, mentre Palka e Nowakowska vorrebbero fare quello che vogliono, però a spese della federazione. Questo non è accettabile".


Dunque il clima è infuocato ed esasperato. Si vedrà come evolverà la vicenda nelle prossime settimane.

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