Se nell’individuale femminile di mercoledì il vento ha voluto recitare una parte da protagonista usando l’ascia bipenne, oggi a Östersund Eolo ha deciso più discretamente di prendersi il palcoscenico usando un ben più chirurgico bisturi, grazie al quale ha reso elettrica una competizione che ha partorito un risultato storico.
Come da pronostico la vittoria è stata conquistata da Martin Fourcade, ovvio favorito della vigilia. Il francese però sembrava destinato ad accontentarsi di un piazzamento dopo il secondo poligono, dove una fortissima raffica gli ha messo i bastoni tra le ruote. Commessi due errori sui primi due bersagli, il transalpino ha dovuto ricominciare da capo la sequenza, ben riprendendosi, per poi non sbagliare più fino al traguardo.
Tuttavia il successo appariva prenotato da Johannes Thingnes Bø, assolutamente impeccabile nelle prime tre sessioni di sparo, dando peraltro impressione di essere in assoluto controllo. Eppure il vento ha deciso di non fare ingiustizie, ricominciando a soffiare con vigore proprio quando il giovane norvegese si è trovato in piazzola per la sua ultima fatica con la carabina.
Anche lo scandinavo – sino a quel momento autoritario al tiro – si è trovato in difficoltà, mancando il primo e il quarto bersaglio. Bilanciato il conteggio delle penalità, la sfida tra il catalano e il nordico è stata decisa dal passo sugli sci e dalla rapidità d’esecuzione al poligono. Entrambi i fattori hanno visto il ventottenne di Fort Romeu fare meglio del ventitreenne di Stryn, che si è quindi dovuto inchinare al rivale per quasi mezzo minuto.
Fourcade ha potuto festeggiare una vittoria che sembrava ormai sfumata, raggiungendo l’ennesima pietra miliare della carriera. Si tratta infatti dell’affermazione numero 50 in competizioni di primo livello, un traguardo sinora raggiunto solamente da Ole Einar Bjørndalen. Quest’ultimo è stato eguagliato per numero di successi in quel di Östersund (11), dove Martin ha vinto 11 delle ultime 15 gare andate in scena!
Per il giovane Bø è comunque arrivata una piazza d’onore che conferma il suo ruolo di principale alternativa al francese nella corsa alla Sfera di cristallo.
Esattamente come nella prova femminile di ieri, un bielorusso assolutamente impronosticabile ha occupato la terza posizione. Incredibilmente, alle spalle dei due fuoriclasse di questa epoca, si è attestato Vladimir Chepelin, sinora mai classificatosi meglio di tredicesimo.
Il ventottenne di Mogilev ha mancato un bersaglio in apertura, ma è stato l’unico errore della sua gara. In una giornata in cui nessuno ha trovato lo shoot-out e approfittando al meglio delle tante penalità accumulate dal resto del campo partenti, Chepelin si è clamorosamente ritrovato sul podio.
Anno di nascita del soggetto in questione? Il 1988, che arricchisce ancora di più la sua collezione di uomini in grado di entrare nella top-three. Attualmente sono 11 i rappresentanti di questa classe in grado di concludere almeno una gara nelle prime tre posizioni, solo due meno del 1967 che detiene il primato assoluto per quantità. Peraltro è verosimile credere che questa annata possa sfondare quota 200 podi entro Natale, poiché con i due di oggi (Fourcade è ovviamente della stessa classe) siamo arrivati a 196 (solo il 1974, con 287, ha fatto meglio).
Tanta Norvegia nei quartieri nobili della classifica, poiché Lars Helge Birkeland (thò, un altro 1988) ha eguagliato il miglior risultato della carriera piazzandosi quarto, mentre l’eterno Ole Einar Bjørndalen ha concluso quinto.
Entrambi hanno mancato 3 bersagli, tanti quanti il lettone Andrejs Rastorgujevs (nato nel… 1988), ottimo sesto davanti al bulgaro Krasimir Anev, confermatosi in grande forma dopo aver già fatto molto bene nelle prove di Sjusjøen.
In casa Italia prestazione discreta di Lukas Hofer (0+2+1+0), diciannovesimo, e di Thomas Bormolini (0+0+2+2), a sua volta entrato in zona punti con il trentottesimo posto. Dunque – incredibile a dirsi – il settore maschile azzurro comincia meglio la stagione rispetto a quello femminile. Troppo falloso Dominik Windisch (2+1+1+4), solamente sessantaseiesimo, mentre Giuseppe Montello (2+3+4+3) ha concluso nelle estreme retrovie.
Male la Germania, il cui bilancio viene salvato dall’ottava moneta di Florian Graf (troppo facile chiedere di indovinare l’anno di nascita). Addirittura fuori dalla zona punti Simon Schempp (0+4+1+2), affossato al secondo poligono dalla stessa raffica che ha fatto tremare Martin Fourcade.
Sicuramente non ci sarà soddisfazione neppure nella squadra russa. Anton Shipulin si è giocato la vittoria prima che tre penalità all’ultimo poligono lo facessero scivolare all’undicesimo posto. Il ventisettenne di Tjumen è però l’unico membro del team ad aver concluso nella top-twenty.
Chepelin a parte, le sorprese di giornata sono il romeno Cornel Puchianu (quattordicesimo), il finlandese Tuomas Grönman (ventesimo) e lo sloveno Mitja Drinovec (trentanovesimo).
Hanno invece deluso le aspettative gli attesi Anton Babikov (57°) e Fabien Claude (77°), oltre ai blasonati Dmitry Malyshko (80°), Dominik Landertinger (88°) e Sergey Semenov (92°). Non partito Felix Leitner.
Domani giornata di riposo. Sabato invece andranno in scena entrambe le sprint. Alle 11.45 prenderà il via quella femminile, mentre gli uomini cominceranno alle 14.45.
ÖSTERSUND – INDIVIDUALE MASCHILE
1. FOURCADE Martin [FRA] (0+2+0+0) 51’33”8
2. BØ Johannes Thingnes [NOR] (0+0+0+) a 29”5
3. CHEPELIN Vladimir [BLR] (1+0+0+0) a 1’24”3
4. BIRKELAND Lars Helge [NOR] (1+1+1+0) a 2’10”5
5. BJØRNDALEN Ole Einar [NOR] (0+2+0+1) a 2’16”7
6. RASTORGUJEVS Andrejs [LAT] (1+0+0+2) a 2’28”3
7. ANEV Krasimir [BUL] (1+1+0+0) a 2’29”3
8. GRAF Florian [GER] (0+0+0+1) a 2’33”6
9. LINDSTRÖM Frederik [SWE] (1+0+1+1) a 2’43”8
10. WEGER Benjamin [SUI] (0+1+0+1) a 2’59”0
Clicca qui per i risultati completi.
Individuale M Östersund (SWE)
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