Parola ai protagonisti. Le dichiarazioni sulla sospensione dell'inseguimento femminile

Parola ai protagonisti. Le dichiarazioni sulla sospensione dell'inseguimento femminile
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Parola ai protagonisti. Le dichiarazioni sulla sospensione dell'inseguimento femminile

Abbiamo raccolto le dichiarazioni di svariati atleti, tecnici, e delegati Ibu sulla sospensione dell'inseguimento femminile dopo il terzo poligono. Emerge un fatto: vi erano problemi relativi alla sicurezza delle atlete in pista.

Ann Kristin Flatand: "Non è stato piacevole sapere dell'interruzione della gara quando ero in corsa per la vittoria, ma al tempo stesso la considero una giusta decisione.Non è questo il modo in cui il biathlon può presentarsi nel mondo. Quando mi sono trovata a sparare le condizioni erano normali, ma giudicando da quanto sono cambiate penso che la decisione sia stata corretta".

Synnøve Solemdal: "In questa situazioni mancare 1 o 2 bersagli è un grandissimo risultato, sono sollevata del fatto che la gara sia stata fermata. Non ho mai gareggiato in condizioni di questo genere. La giuria aveva le sue buone ragioni per fermarla".


Darya Domracheva:
"Il vento al secondo poligono era incredibile, ho dovuto aspettare 30 secondi prima di poter sparare, avevo la visuale completamente coperta dalla neve. È stato necessario fermarsi e aspettare. Quando sono stata fermata sulla salita è stata una grande delusione, è stato un gran peccato".


Olga Zaitseva:
"Mi sono sorpresa quando hanno sospeso al gara durante il quarto giro. Pensavo che una decisione del genere sarebbe stata presa con anticipo, magari dopo il primo poligono quando ci siamo trovate sepolte dalla neve".


Ekaterina Iourieva: "A un certo punto ero terza, ma io penso che la gara sia stata giustamente cancellata. Se si fanno 5 errori al tiro non è biathlon, è sci di fondo. Ho visto metà della mia vita passarmi davanti agli occhi al terzo poligono, non si vedeva niente. Il vento alzava la neve e la neve impediva di mirare ai bersagli. Inoltre non si riusciva a tenere ferma la carabina, la situazione era molto pericolosa".


Andrea Henkel: "Dopo il terzo poligono mi era passata la voglia di continuare, non era più una gara"

Evi Sachenbacher-Stehle: "Il poligono era completamente privo di significato. Sono arrivata, ho aspettato a lungo, ho sparato un colpo e ho dovuto ricominciare ad aspettare perché il vento non rendeva possibile sparare".


Per-Arne Botnan (capo allenatore Norvegia): "Penso sia stata un'idiozia sospendere la gara quando mancava un unico poligono".


Viktor Maigourov (vice-presidente federazione russa): "I norvegesi si lamentano? Ma se sono stati i primi a spingere per la cancellazione! Penso che la decisione sia stata presa per ragioni di sicurezza, la situazione per le atlete era molto pericolosa. Lungo il tracciato c'erano cartelloni pubblicitari che volavano, inoltre con questo vento c'era il rischio che alcuni rami cadessero dagli alberi. Qui a Östersund è già successo".


Gerard Hönig (allenatore squadra maschile tedesca): "La decisione è stata assolutamente corretta, mi rendo conto che non sia piacevole per le atlete, ma le condizioni non erano più sicure".


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