Mondiali di calcio 2022 a novembre e dicembre. Quali ripercussioni per gli sport invernali?

Mondiali di calcio 2022 a novembre e dicembre. Quali ripercussioni per gli sport invernali?
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Mondiali di calcio 2022 a novembre e dicembre. Quali ripercussioni per gli sport invernali?

La Fifa ha ufficializzato quest'oggi quanto aveva già anticipato nel mese di marzo, confermando definitivamente che i Mondiali di calcio 2022 si giocheranno a novembre e dicembre, con inevitabili ripercussioni sugli sport invernali.

L'organo governativo del calcio mondiale ha deciso che la ventiduesima edizione della Coppa del Mondo si disputerà dal 21 novembre al 18 dicembre 2022.

Lo spostamento di data rispetto al tradizionale periodo di giugno-luglio si è reso necessario in quanto l'evento è stato assegnato al Qatar, dove in estate le temperature medie si aggirano attorno ai 40°C per quanto riguarda le massime e i 29°C in tema di minime.

Quantomeno, dal punto di vista delle discipline della neve e del ghiaccio, la Fifa ha optato per date meno penalizzanti rispetto alla proposta di Michel Platini. Il francese aveva addirittura ipotizzato di giocare i Mondiali tra gennaio e febbraio, quindi nel cuore dell'inverno e proprio a ridosso dei XXIV Giochi olimpici invernali, affossando di fatto la stagione 2021-'22 e spingendo il presidente Fis Gian Franco Kasper a spendersi perché ciò non avvenisse.

Scampato definitivamente il pericolo più grande, le varie federazioni degli sport della neve (Fis e Ibu), del ghiaccio (Isu e Wcf) e del budello (Fil e Ibsf) dovranno però convivere con un inizio di stagione 2022-'23 in cui l'attenzione mediatica generale sarà fagocitata dalla Coppa del Mondo di calcio e soprattutto con il serio rischio di avere partite in contemporanea con le proprie competizioni, con ovvie ripercussioni sugli indici d'ascolto e l'appetibilità degli eventi per gli sponsor.

Le discipline a risultare maggiormente penalizzate dalla concomitanza sono il biathlon, lo slittino, il bob e lo skeleton che - con gli attuali calendari - vedrebbero sovrapposta ai Mondiali una fetta della propria stagione compresa tra il 30% e il 40%.

Sarebbe invece ancora peggiore la situazione del curling, i cui campionati europei (uno dei due eventi clou del proprio inverno) si disputano generalmente a fine novembre o inizio dicembre. Tuttavia, essendo sport indoor, ha per ovvie ragioni più flessibilità rispetto agli sport outdoor potendo eventualmente modificare il proprio calendario con relativa facilità.

Più complesso il discorso per il pattinaggio di figura, che teoricamente vedrebbe messa in ombra la parte conclusiva del proprio Grand Prix, comprese le finali.

Quantomeno tutti gli sport avranno spazio per far parlare di sé poiché nel 2023 sono previsti Mondiali di ogni disciplina. Si vedrà se le varie federazioni internazionali decideranno aggiustamenti al proprio schedule per adeguarsi all'ingombrante concomitanza e minimizzare i danni in termini di esposizione mediatica al principio dell'inverno.

Nulla a che vedere con gli sconquassi di cui sarà vittima proprio il calcio, il cui calendario sarà inevitabilmente completamente stravolto.

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