La giapponese Satoko Miyahara ha conquistato il secondo successo della carriera nel circuito ISU Challenger Series imponendosi nella quarta edizione dello United States International Figure Skating Classic, ospitata dallo Sports Complex di Salt Lake City.
La vice-campionessa iridata in carica, alla prese con i nuovi programmi coreografati come nella passata stagione da Tom Dickson e Lori Nichol (seppure a compiti invertiti), ha avuto la meglio sulla qualificata concorrenza in entrambi i segmenti di gara evidenziando da subito un'eccellente solidità tecnica. In particolare, il programma libero, nel corso del quale ha ben completato due doppi axel e sei salti tripli, si è nuovamente distinto per l'illuminata collocazione degli elementi di salto, volta ad evitare scientificamente problemi di rotazione sulle combinazioni. L'unico passaggio a vuoto è stato rappresentato dalla caduta sul secondo triplo lutz tentato, peraltro giudicato sotto-ruotato. Miyahara, scesa in pista sulle note di "Un Sospiro" di Franz Liszt, ha ottenuto il migliore punteggio tecnico e la valutazione più elevata su ciascuna voce delle componenti del programma ricavando indicazioni preziose in vista dell'imminente Japan Open di Saitama, dove sarà contrapposta alla rientrante Mao Asada e alle russe Elizaveta Tuktamysheva e Adelina Sotnikova.
Alle spalle della diciassettenne di Kyoto, si è piazzata la debuttante kazaka Elizabet Tursynbaeva, in assoluto l'atleta più giovane che prenderà parte alla prossima edizione del Grand Prix. La quindicenne allieva di Brian Orser ha destato al vero debutto in categoria senior un'impressione più che positiva sbriciolando nell'occasione il primato nazionale ed avvicinandosi alla significativa soglia dei 180 punti. Avvantaggiata dal fatto di avere riproposto il programma libero della passata stagione ("Papa, Can You Hear Me" con coreografia di David Wilson), Tursynbaeva ha eseguito due doppi axel e sette salti tripli, tra cui due ottimi tripli lutz, commettendo un paio di piccole sbavature sulle combinazioni triplo salchow/triplo toeloop e triplo axel/triplo toeloop, entrambe collocate nella seconda metà del programma. Non c'è perciò da stupirsi se, nonostante uno dei tripli toeloop sia stato giudicato sotto ruotato, il punteggio tecnico sia stato pressochè il medesimo della vincitrice della gara.
La sfida interna tra le statunitensi di origini asiatiche con in palio il gradino più basso del podio è stata vinta dalla diciannovenne Angela Wang, che ha sì archiviato il nuovo primato personale di gara, ma, dopo un buon inizio caratterizzato da un superlativo triplo rittberger eseguito con le braccia alzate, è calata verticalmente nella seconda metà del programma libero sporcando in maniera evidente gli atterraggi degli elementi di salto. Peraltro, sono state confermate le difficoltà in termini di costruzione delle trottole ed è mancato all'appello un triplo toeloop, completato solamente doppio.
Wang ha preceduto di oltre sette punti la sedicenne Karen Chen, abbandonata nel segmento più lungo di gara dal triplo lutz, storico punto di forza, e, come avvenuto nel recente passato, alla prese con problemi di "consistenza" quando si tratta di pattinare per quattro minuti. Non a caso, sono mancate all'appello due combinazioni, fatto letale nell'economia del punteggio.
La rivelazione della gara porta il nome della diciassettenne canadese di stanza negli Stati Uniti Selene Zhao, progredita in maniera esponenziale sul versante tecnico al punto da superare in maniera quasi definitiva i problemi di filo sui salti puntati di maggiore valore. L'allieva di Christy Krall, grazie al terzo riscontro nel programma libero, è stata in grado di risalire dalla nona alla quinta posizione finale completando senza sbavature due doppi axel e sei salti tripli, tra cui due lutz e due flip. L'unico passaggio a vuoto, non sufficiente a privarla del nuovo primato personale, è stato rappresentato da una caduta su un tentativo di triplo rittberger.
A seguire si è piazzata la statunitense Mariah Bell, che ha preceduto una deludente Kanako Murakami, completamente naufragata nel programma libero tra salti sotto ruotati e aperti in volo senza avere completato le rotazioni pianificate. A meno di svolte epocali, la stagione della ventenne di Nagoya non si annuncia facile in quanto la concorrenza in casa, diventata più numerosa, sembrerebbe avere una marcia in più.
In chiusura, vanno segnalati i costanti progressi di Amy Lin, quindicenne statunitense che ha deciso in tempi recenti di gareggiare per Taipei ed è stata capace di chiudere la competizione di Salt Lake City in ottava posizione con il nuovo primato nazionale. Prestazione a parte, resta il disappunto per quei pochi centesimi che nel programma libero l'hanno privata del minimo tecnico per gareaggiare ai Mondiali, ma l'impressione è che tutto sia rinviato alla prossima occasione.
CLASSIFICA FINALE
1) JPN - Satoko MIYAHARA
183.64 (1|1)
2) KAZ - Elizabet TURSYNBAEVA
177.91 (4|2)
3) USA - Angela WANG
166.80 (2|4)
4) USA - Karen CHEN
159.18 (3|5)
5) CAN - Selena ZHAO
157.03 (9|3)
6) USA - Mariah BELL
149.47 (6|6)
7) JPN - Kanako MURAKAMI
147.60 (5|8)
8) TPE - Amy LIN
144.62 (7|7)
9) CAN- Veronik MALLET
141.94 (8|10)
10) AUS - Brooklee HAN
140.54 (10|9)
11) HKG - Maisy Hiu Ching MA
120.90 (11|12)
12) ISR - Katarina KULGEYKO
118.29 (14|11)
13) ISR - Aimee BUCHANAN
116.06 (13|14)
14) BRA - Isadora WILLIAMS
114.13 (15|13)
15) SUI - Yasmine Kimiko YAMADA
110.83 (16|15)
16) PHI - Frances Clare UNTALAN
106.28 (12|16)
17) EST - Johanna ALLIK
93.11 (17|17)
18) HKG - Tiffany Chitring YIM
64.53 (19|18)
WD - ISR - Netta SCHREIBER
(18| - )
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Klausberg | 11/11 | 35-84 cm |
Selva di Val Gardena | 78/79 | 50-50 cm |
Pinzolo | 13/14 | 5-35 cm |
Ghiacciaio Presena | 29/30 | 20-70 cm |
Canazei | 20/23 | 25-40 cm |
Madonna di Campiglio | 18/20 | 43-92 cm |
Carezza al lago | 13/13 | 80-130 cm |
Passo Pordoi | 20/23 | 25-40 cm |
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