Adelina Sotnikova: "Non vedo l'ora di gareggiare a Fukuoka"

Adelina Sotnikova: 'Non vedo l'ora di gareggiare a Fukuoka'
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Adelina Sotnikova: "Non vedo l'ora di gareggiare a Fukuoka"

Adelina Sotnikova al terzo tentativo è riuscita a qualificarsi per la finale del Grand Prix, ma l'obiettivo principale per la diciassettenne moscovita resta quello di riuscire ad essere protagonista negli imminenti Giochi Olimpici di casa.

Non ancora maggiorenne, vanta già tre titoli nazionali russi, il primo dei quali conquistato a soli dodici anni, ed è stata medaglia d'argento nell'ultima edizione dei Campionati Europei, senza dimenticare il successo nei Mondiali juniores del 2011.

Al termine del Trophèe Eric Bompard, brillantemente chiuso in seconda posizione, abbiamo avuto la possibilità di incontrare la stella emergente del pattinaggio russo.


Puoi paragonare la tua performance in Francia a quella precedente in Cina?

"Beh, il corto è andato molto meglio in Cina, a Parigi non ho fatto un gran programma. Il libero...ovviamente in Francia è andato mille volte meglio! Erano anni che non pattinavo un libero così, e sono davvero contenta di aver pattinato così bene oggi".


Su cosa hai lavorato nell'intervallo tra Cup Of China e Trophée Bompard?

"Non c'è stato molto tempo, ma sono arrivata...fammici pensare...ho riposato per un giorno, poi ho pattinato parti ben precise dei programmi, concentrandomi principalmente sui salti".


E qui ti sei qualificata per la finale di Grand Prix.

"Sono così felice di poter gareggiare lì, sono davvero emozionata. Mi ci sono voluti due anni per arrivarci, e non vedo l'ora di gareggiare a Fukuoka!"


Il nono posto ai campionati del mondo ha influenzato la tua preparazione estiva?

"Ovviamente ho continuato ad allenarmi come prima, ma ho prestato maggiore attenzione allo scivolamento sul ghiaccio. Ho provato a cambiare il mio pattinaggio, a migliorarlo. Volevo essere più femminile. Ovviamente la vita non finisce dopo gli europei e i mondiali. Sì, sono arrivata nona, ma almeno sono stata la migliore tra le russe".


Nella conferenza stampa della Cup Of China Anna Pogorilaya ha detto di aver vinto perché non aveva molta pressione sulle sue spalle e che quindi è stata in grado di pattinare in modo più rilassato.
È vero, senti davvero tutta questa pressione?

"Io e Liza (Tuktamisheva) siamo sotto pressione dal 2009, da quando siamo diventate le speranze olimpiche per Sochi. Sentiamo di avere il dovere di essere lì. Adesso ci sono nuove ragazze come Yulia (Lipnitskaya) e Anna (Pogorilaya), oltre ad Alyona (Leonova). Possono tutte qualificarsi per Sochi, ma non lascerò che prendano il mio posto!"


Hai qualche consiglio per le giovani pattinatrici che sono passate in categoria senior quest’anno e stanno affrontando le stesse difficoltà che hai avuto tu nelle ultime due stagioni?

"Posso dire che capisco cosa stanno passando – Anna, Elena, Julia – cosa provano, sono stata nei loro stessi panni. Voglio solo augurare loro buona fortuna e spero che abbiano una carriera serena. So cosa stanno affrontando, sto affrontando lo stesso problema anche io – la pubertà – e continuo a crescere e ci sono così tanti pensieri nella mia testa...Non sono ancora un adulto, non capisco ancora completamente il mio corpo. Non è facile, ho molti pensieri stupidi in testa e a volte non sono in grado di controllare il mio corpo, è una sensazione strana e non so davvero come spiegarla. Voglio solo augurare loro il meglio per il futuro".


Il tuo Short Program è la Carmen.
Perchè hai scelto questa musica?

"Per il corto avevamo deciso di rimanere su un tema spagnolo. Ho pattinato su un motivo simile la scorsa stagione, ma abbiamo deciso di percorrere la stessa strada anche quest'anno. Abbiamo ascoltato moltissimi pezzi e deciso di mantenere il tema spagnolo, e la Carmen tra tutte mi sembrava la scelta migliore possibile. Anche la coreografa aveva detto che sarebbe stata una buona scelta.  Per quanto riguarda il programma libero, abbiamo scelto un pezzo classico. Nel 2010, quando avevo iniziato a pattinare nella categoria junior, avevo utilizzato la stessa musica, ma con un arrangiamento differente, e quindi abbiamo deciso di pattinare su una versione per archi. Qualsiasi tipo, purché ci fossero dei violini. Tarasova ha portato la musica che avevo pattinato nel 2010. E io ho detto di voler pattinare quel pezzo!".


Quindi di solito Tarasova o altre persone suggeriscono le musiche per i tuoi programmi, o anche tu suggerisci dei brani?

"La mia decisione è importante, dato che dico se qualcosa mi piace o meno. Non porto le musiche, mi fido dei miei allenatori e semplicemente ascoltiamo insieme vari brani".


E chi crea i tuoi costumi?

"Buyanova...il designer porta gli schizzi dei costumi, li guardiamo e poi decidiamo, insieme con l'allenatore, quali sono i migliori per me".


A molti atleti è stata chiesta un'opinione sul Team Event di Sochi.
Qual è la tua?

"Credo sia una buona cosa. Lo si può vedere in positivo o in negativo. Puoi pensarlo come un allenamento prima della gara vera e propria. Oppure puoi pensare che forse non ne hai bisogno e che potresti pattinare in modo perfetto al Team Event e poi non bene nella competizione individuale. Quindi onestamente non so da che parte stare. Spero di essere brava in entrambe le gare: voglio una medaglia nella competizione a squadre e spero di far bene anche nella gara principale".


Traduzione dal russo di Tanya Drubetskaya

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