Denis Ten: "Proverò ad essere della partita fino ai Giochi Olimpici del 2018"

Denis Ten: 'Proverò ad essere della partita fino al 2018'
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Denis Ten: "Proverò ad essere della partita fino ai Giochi Olimpici del 2018"

A tu per tu con il medagliato olimpico Denis Ten, tra progetti futuri, infortuni superati e genesi dei programmi di gara di questa stagione


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Prima di tutto, qual è stata la ragione che ti ha fatto decidere di continuare a gareggiare dopo avere vinto un argento ai campionati mondiali ed un bronzo alle Olimpiadi?

"Ci sono sempre state molte persone intorno a me che hanno supportato sia me che la mia carriera. Dopo le Olimpiadi di Sochi sono perfino stato ricevuto dal presidente del Kazakistan e lui mi ha augurato il meglio per le Olimpiadi in Corea del Sud, quindi come vedi non c'era motivo per me di fermarmi adesso. Credo di avere un enorme supporto da parte del mio paese; sono inoltre membro del club presidenziale sportivo di Astana e di recente ho firmato un contratto con la compagnia manageriale di Yu Na Kim. I miei genitori, ovviamente, sono stati i primi a supportarmi. A loro non importa che io pattini o no, ma sono sempre pronti ad aiutarmi – così come lo è il mio allenatore. Inoltre, finora ci sono stati molti bambini in Kazakistan che sono stati ispirati dal mio pattinaggio, loro vogliono diventare dei bravi pattinatori e capisco di dover continuare anche per tutte queste persone che credono in me. È da qui che prendo la mia forza, la mia ispirazione. Spero di riuscire ad essere all'altezza delle aspettative che sono sulle mie spalle".


Deciderai di anno in anno se continuare a gareggiare o meno, oppure pensi già di pattinare fino alle prossime Olimpiadi?

"Cercherò decisamente di pattinare fino alle Olimpiadi del 2018, so su cosa dovrei lavorare e in quali aree dovrei migliorare, in modo da raggiungere il livello da me desiderato in quel momento. Ma nello sport e nella vita non sai mai cosa possa succedere domani, quindi cercherò di vivere la mia vita al meglio ogni giorno. Tenendo le dita incrociate, tutto andrà secondo i piani e sarò in grado di pattinare a Pyeongchang".


Immagino tu ti riferisca agli infortuni e ai problemi di salute che hai avuto nelle stagioni precedenti. Com'è la situazione ora?

"Credo che gli infortuni facciano parte della vita di un atleta, e ora sto convivendo con essi. Non è una tragedia, non sono mai stato pronto al 100% o al meglio della mia condizione fisica, sto solamente cercando di accettare tutti gli ostacoli che incontro nella mia vita e a superarli. Per quanto riguarda questa stagione, sono contento che la mia salute vada molto meglio rispetto all'anno scorso. La passata stagione sembrava quasi la trama di un reality show, era davvero strano e ridicolo! Non facevo che infortunarmi ancora e ancora. Il mio problema alla caviglia va meglio ora, questa stagione sono in grado di fare il triplo Lutz – cosa che non ero in grado di fare perfettamente la scorsa stagione a causa dei miei infortuni. Ho anche cambiato stivaletti e quelli che ho adesso mi vanno perfettamente – l'anno scorso ho avuto problemi anche con quelli. Sono felice di questo. Cerco di essere grato per tutte le cose positive che arrivano e cercherò di trarre il meglio da ognuna".


Come riesci a rialzarti ogni volta che incontri un ostacolo?

"Chiamo il 911 (ride, n.d.r.). Beh, non sono il solo ad avere problemi qui. Sono sicuro che ci siano anche altri pattinatori che incontrano delle difficoltà. È difficile spiegare dove trovo la forza, forse è grazie alla mia mentalità asiatica: sono molto abituato ad affrontare qualsiasi situazione da solo e a sapere come farlo. Nelle culture coreana e kazaka prendi la vita così come viene, la accetti. La vita non ti donerà solo bei momenti, ovviamente ci saranno dei giorni felici, ma se tu avessi solo belle cose poi non te le godresti appieno. In più, ci sono persone – i miei genitori, il mio allenatore -. che sono sempre al mio fianco e io so che posso sempre condividere con loro i miei pensieri qualora ne sentissi il bisogno. Dopotutto, ci saranno molte difficoltà nella vita che dovrò affrontare. Adesso che ho accumulato un po' di esperienza, quello che faccio è seguire il mio istinto quando c'è un problema".


Per quanto riguarda i tuoi programmi, per lo Short Program hai scelto una canzone italiana estremamente famosa, Caruso, mentre per il programma libero hai scelto un mix di musiche folk che sono più vicine alla tua cultura. Mi domandavo come mai hai scelto dei generi musicali così differenti, dato che il secondo è più vicino a te mentre il primo è molto distante.

"Per quanto riguarda lo Short, sono sempre stato un grande fan della musica italiana e nelle mie esibizioni ho pattinato più volte su musiche italiane – Cinema Paradiso, Per Te, Mi Mancherai – tutte cantate da Josh Groban. Quando ero da Lori Nichol in Canada stavo improvvisando su diverse musiche per cercare qualcosa di interessante per i miei nuovi programmi. Sapevamo che questa stagione potevo usare una musica cantata, in più stavo cercando qualcosa di nuovo che mi facesse sentire diverso sul ghiaccio. Lori ha menzionato questa canzone di Lucio Dalla, e mentre pattinavo ascoltandola mi ha detto che ero in qualche maniera trasformato, e che Caruso mi faceva sembrare speciale sul ghiaccio. Credo di essere stato in un certo sento guidato verso questo programma, ho imparato molto da ogni esibizione, e quando ho ascoltato quella canzone ho pensato di poter essere pronto per pattinare un pezzo così immenso e profondo, che ero ormai abbastanza maturo. Ecco come abbiamo scelto Caruso. Per il Long Program, in realtà non avevo mai sentito quella musica prima. È un mix di diversi stili e approcci musicali. Le musiche sono state eseguite dal Silk Road (Via Della Seta, n.d.r.) Ensemble, diretto da Yo Yo Ma, il famoso violoncellista. Per una curiosa coincidenza sono nato in una città che si trova sulla Via Della Seta, e ho pensato che sarebbe stato interessante usare delle musiche così particolare per il mio programma. Inoltre mi piace moltissimo pattinare questo programma. È per un certo senso simile ad uno dei miei vecchi programmi – The Artist – che conteneva diversi generi musicali al suo interno. Devo solo imparare come amalgamare i lati tecnico ed artistico in questo programma, e spero che per la fine della stagione il programma evolverà e migliorerà sempre di più con ogni performance in gara".

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