Patrick Chan: “Alle Olimpiadi non c’è tempo per sperimentare”

Patrick Chan: “Alle Olimpiadi non c’è tempo per sperimentare”
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Patrick Chan: “Alle Olimpiadi non c’è tempo per sperimentare”

Alla vigilia della gara a squadre del pattinaggio di figura che anticiperà l'apertura dei Giochi Olimpici invernali di Sochi vi proponiamo un'intervista ad uno dei pattinatori più attesi, il canadese Patrick Chan, tra i favoriti per la corsa al titolo nella disciplina individuale maschile. Dopo aver gareggiato al Trophée Eric Bompard di Parigi, Patrick ha infatti parlato con noi della sua preparazione in vista dell'appuntamento olimpico, dei suoi programmi e dei suoi piani per gli anni a venire.

Intervista a cura di Laura Sciarrillo ed Eleonora D'Eredità.

Puoi paragonare la tua performance qui a Parigi a quella eseguita a Skate Canada?

Patrick Chan: Ho avuto delle buone sensazioni a Skate Canada, dato che non ho commesso grandi errori lì. Ero felice di constatare che i pensieri che avevo intenzione di avere durante il programma hanno funzionato, che durante la mia performance ho avuto i pensieri giusti al momento giusto, che mi hanno aiutato ad eseguire un programma di così alto livello. Perciò qui ho solamente fatto la stessa cosa, ed ha funzionato bene. Qui non sono a casa, è difficile e impegnativo ma mi sono sentito a mio agio sia sul ghiaccio che fuori e sto acquistando sempre maggior sicurezza in vista delle Olimpiadi. Sono in tempo con la mia preparazione, ora posso quasi immaginarmi pattinare a Sochi, come sarà. Prima dell'inizio della stagione non ero in grado di visualizzare la mia performance a Sochi, ora che sono nella stagione e riesco a vedermi pattinare lì, mi sento molto più sicuro di me.

Puoi parlarci del tuo team, chi ti allena oltre a Kathy Johnson?

Patrick Chan:  David ha coreografato il mio Long Program e Jeff ha fatto il corto. Il mio team è molto semplice: Kathy è la mia allenatrice tecnica ed artistica, David e Jeff sono i miei coreografi.Sono davvero felice che io stia pattinando bene, per lei e per me, perché quando la avevo scelta come allenatrice c'erano stati molti dubbi all'inizio da varie persone che pensavano io avessi bisogno di un allenatore tecnico. Sono felice di aver zittito queste critiche, ho sempre creduto in lei e sono contento che la mia scelta stia portando i suoi frutti adesso.

Qual è la differenza nel lavorare con Lori Nichol, David Wilson e Jeffrey Buttle?

Patrick Chan: Lori ha giocato un ruolo importante nella mia carriera, in special modo nel rendere il mio passaggio dalla categoria Junior a quella Senior molto agevole. Credo che crescendo si tenda a cercare di sperimentare con altri coreografi. Secondo me è importante provare altre opzioni e aree di movimento, diversi approcci alla coreografia. David e Jeffrey sono perfetti per questo.

Il tuo libero è dedicato al tuo allenatore Robert Colson. Come hai coreografato questo programma con David Wilson?

Patrick Chan: In realtà non è un vero e proprio tributo – per esempio, lo il corto di Meaghan ed Eric (Duhame/Radford, ndr) lo è. Il mio programma è legato al fatto che io e David abbiamo entrambi assorbito molto dagli insegnamenti di Mr.Colson durante le nostre vite: mentre coreografavamo questo programma, condividevamo delle storie su aneddoti belli e meno belli accaduti con Colson. Non pensavamo a coreografare questo programma per lui, o in sua memoria, ma durante la sua creazione pensavamo a tutto ciò che abbiamo imparato da lui. È più un riconoscere quello che ha fatto per noi, il suo ruolo nelle nostre carriere, piuttosto che semplicemente dedicare quel programma alla sua memoria.

Perché hai scelto Le Quattro Stagioni di Vivaldi come libero olimpico? Inoltre, si potrebbe pensare che tu stia cercando di non correre rischi, usando lo stesso programma per due stagioni.

Patrick Chan: Non direi “non correre rischi”...Credo che il libero dello scorso anno, La Bohème. Era un programma abbastanza sperimentale. Di solito tra un'Olimpiade e l'altra hai il tempo e l'opportunità di sperimentare di più, di ampliare le tue vedute e provare musiche diverse. Tutti fanno questi esperimenti tra le Olimpiadi. Le Quattro Stagioni sono una musica che ho sempre voluto pattinare nuovamente. Dal minuto in cui non ho più pattinato quel programma, nel 2008, sapevo che avrei voluto pattinarla di nuovo in futuro. Vancouver era troppo vicina (in termini di tempo, ndr) per usarla di nuovo, perciò avevo deciso che la avrei utilizzata a Sochi. Lo sapevo già circa cinque anni fa, che avrei pattinato su quella musica nella stagione olimpica. Volevo usarla una volta che fossi migliorato molto di più, più tardi nella mia carriera.

Perché hai deciso di tenere il corto dallo scorso anno? Anche il libero dello scorso anno aveva riscosso grandi apprezzamenti.

Patrick Chan: Prima di tutto, non mi piace creare due programmi nuovi ogni anni: porta via molte energie e tempo dagli allenamenti. Il mio piano questa estate era di andare a Detroit molto presto, senza fare show o altre attività che avrebbero richiesto molto tempo lontano dal ghiaccio. Volevo lavorare solo su di un programma, quindi ho deciso di fare affidamento sullo Short e di cominciare a fare ripetizioni di quel programma in allenamento, durante la creazione del Long Program.

È vero che atterri il quadruplo Salchow in allenamento?

Patrick Chan: L'ho fatto durante l'estate, negli allenamenti del tour di Stars On Ice. Ne ho atterrati uno o due ogni giorno, ma non ho in programma di inserirlo in gara perchè la stagione olimpica si basa tutta sulla strategia. Se vuoi vincere, devi essere calcolatore e capire come ottenere il massimo dei punti dalla tua performance. La scorsa estate io e la mia allenatrice abbiamo calcolato che non ho bisogno di quel salto per massimizzare il mio punteggio.

Cosa intendi fare dopo questa stagione?

Patrick Chan: Molti pattinatori questa stagione stanno annunciando il loro ritiro, ma io sono ancora giovane e ci sono molte cose che posso ancora fare in questo sport. Probabilmente salterò la prossima stagione, ma Kathy vorrebbe che io partecipassi ai mondiali, quindi cercherò di pattinare lì. Ad ogni modo, voglio sicuramente continuare a pattinare, non andrò a scuola a tempo pieno o cose del genere. Mi piacerebbe provare a pattinare su musiche cantate, dato che dalla prossima stagione saranno ammesse nei programmi di gara. Sarebbe interessante vedere con cosa potremmo uscire fuori io e David.

Puoi fare un pronostico per i tre podi di Sochi: donne, coppie e danza?

Patrick Chan: Beh, nelle coppie credo che Volosozhar/Trankov vinceranno di sicuro. Nelle donne, YuNa Kim torna potrebbe vincere, come ha fatto l'anno scorso ai mondiali. Nella danza...mi asterrò dal fare qualsiasi pronostico!

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