In un festival asiatico Shoma Uno conquista il titolo iridato juniores resistendo al ritorno di Boyang Jin

In un festival asiatico Shoma Uno conquista il titolo iridato juniores resistendo al ritorno di Boyang Jin
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Flavio Valle

Figure skating - World Junior Championships 2015

In un festival asiatico Shoma Uno conquista il titolo iridato juniores resistendo al ritorno di Boyang Jin

La quarantesima edizione dei Campionati mondiali juniores di pattinaggio di figura, ospitati dalla "Tondiraba Ice Arena” di Tallinn, si è conclusa con il programma libero maschile, che ha sancito il trionfo del continente asiatico sul resto del mondo.

Per la prima volta nella storia, infatti, il podio è stato monopolizzato da Giappone e Cina, fatto senza precedenti in qualsiasi specialità della disciplina.

Nel rispetto del pronostico della vigilia, il successo è stato conquistato dal nipponico Shoma Uno, che, dopo avere dominato il programma corto, ha dovuto sudare sette camicie per rintuzzare il prepotente attacco del cinese Boyang Jin, rivale designato fin dalle prime battute della stagione.

Il diciassettenne allievo di Machiko Yamada è così diventato il quinto pattinatore del Sol Levante a imporsi nella rassegna iridata juniores, vinta in passato da soggetti del calibro di Takahashi, Oda, Kozuka e Hanyu. A Tallinn, però, il Giappone si è spinto oltre piazzando, fatto inedito, due atleti sul podio grazie al terzo posto ottenuto dal debuttante Sota Yamamoto

Shoma Uno, sceso in pista sulle note di "Don Juan De Marco", ha mancato l'appuntamento con il quadruplo toeloop, eseguendo poco più di due rotazioni e atterrando l'elemento su due piedi, ma ha avuto la forza di reagire al passaggio a vuoto completando sette salti tripli, compreso un triplo axel al limite con la rotazione. Per il resto, il nuovo campione mondiale si è confermato a suo agio su passi e trottole, nonostante un livello perso per strada sul flying camel, e soprattutto ha inflitto distacchi abissali alla concorrenza sulle componenti del programma, che, a conti fatti, gli hanno consentito di supplire ad un contenuto tecnico non all'altezza delle migliori uscite.

Boyang Jin, rimasto attardato nel primo segmento di gara, ha, invece, sfoderato le armi pesanti nel tentativo, andato a buon fine, di recuperare terreno. Il diciassettenne di Harbin è stato capace di completare tre salti quadrupli, compreso un toeloop nella seconda metà della musica, e sette salti tripli, sei dei quali eseguiti nell'ultimo minuto e mezzo. L'unica sbavatura degna di nota ha riguardato il primo quadruplo toeloop, atterratto appoggiando una mano sul ghiaccio, ma va rimarcato come la qualità degli elementi tecnici del cinese non sia al momento comparabile a quella di Shoma Uno, nonostante oggi Boyang Jin si sia spinto oltre le novanta lunghezze nel punteggio tecnico.

Il quindicenne Sota Yamamoto, ancora non in possesso di un salto quadruplo, non è stato da meno dei più titolati avversari ed ha ben eseguito due doppi axel e otto salti tripli, tra cui due axel, senza dimenticare trottole e passi di elevata fattura. L'allievo di Hiroshi Nagakubo ha così dimostrato, forte della nuova padronanza del triplo axel, di essere già pronto a raccogliere il testimone da Uno, ormai proiettato verso la carriera in categoria maggiore.

In quarta posizione si è attestato lo statunitense Nathan Chen, penalizzato dalla mancanza del triplo axel e da un'esecuzione non impeccabile dei due quadrupli toeloop presentati. Il quindicenne di stanza in California è stato però in grado di eseguire un doppio axel e sei salti tripli nella seconda metà della musica riuscendo a limitare i danni

Il programma libero non ha, invece, sorriso ai quotati russi Adian Pitkeev e Alexander Petrov, che, tra cadute e salti aperti in volo, sono rispettivamente naufragati in quinta e sesta posizione vanificando le ottime prestazioni del primo segmento di gara.

A seguire, racchiusi nel giro di un punto, si sono piazzati il promettennte lettone Deniss Vasiljevs, l'israeliano Daniel Samohin, già protagonista dei Campionati europei, il coreano Jin Seo Kim, lo statunitense Andrew Torgashev, tredicenne dalla sorprendente qualità di pattinaggio, e il russo Alexander Samarin.

L'italiano Matteo Rizzo ha chiuso la qualificata competizione in ventiduesima posizione eseguendo nel programma libero due doppi axel e cinque salti tripli. Purtroppo, un'inopinato incidente di percorso sul flying camel gli è costato punti pesanti e un paio di posizioni in classifica.

A margine, non può passare inosservato come il livello tecnico in campo maschile stia crescendo anno dopo anno. Mai in una rassegna iridata del passato, si era visto un numero di tentativi di salti quadrupli comparabile a quello dell'edizione appena conclusa.


CLASSIFICA FINALE

1) JPN - Shoma UNO    
232.54 (1|2)
2) CHN - Boyang JIN    
229.70 (5|1)
3) JPN - Sota YAMAMOTO    
215.45 (7|3)
4) USA - Nathan CHEN    
213.85 (9|4)
5) RUS - Adian PITKEEV    
210.71 (2|7)
6) RUS - Alexander PETROV    
206.23 (3|10)
7) LAT - Deniss VASILJEVS    
202.73 (8|8)
8) ISR - Daniel SAMOHIN    
202.39 (12|5)
9) KOR - Jin Seo KIM    
202.25 (4|11)
10) USA - Andrew TORGASHEV    
201.74 (10|6)
11) RUS - Alexander SAMARIN    
201.70 (6|9)
12) ARG - Denis MARGALIK    
187.26 (14|12)
13) CHN - He ZHANG    
186.91 (11|13)
14) CAN - Roman SADOVSKY    
177.99 (13|17)
15) JPN -  Hiroaki SATO    
176.66 (17|14)
16) UKR - Ivan PAVLOV    
171.02 (21|15)
17) GER - Niko ULANOVSKY    
170.37 (15|18)
18) GEO - Irakli MAYSURADZE    
168.45 (24|16)
19) MAS - Julian Zhi Jie YEE    
160.20 (18|19)
20) USA -  Kevin SHUM    
158.61 (16|22)
21) GBR - Graham NEWBERRY    
154.94 (23|20)
22) ITA - Matteo RIZZO    
154.62 (20|21)
23) SUI - Nicola TODESCHINI    
152.56 (19|23)
24) ARM - Slavik HAYRAPETYAN    
135.06 (22|24)

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