Joshua Farris: "Temevo d'aver rovinato tutto con il quadruplo!"

Joshua Farris (USA), Campione del Mondo Junior 2013:

 ”Sono davvero felice per come ho pattinato oggi, sono entrato in pista con l’obiettivo di divertirmi e fare del mio meglio e direi che ci sono riuscito alla grande. Sapevo che questo era il mio ultimo appuntamento da junior, ero teso prima di arrivare qui a Milano, ma poi ho subito avuto un feeling particolare con questo ghiaccio. La caduta sul quadruplo per fortuna non ha compromesso la mia performance, ma ad esser sinceri temevo che il pannello non considerasse completa la rotazione. Il prossimo anno sarà bellissimo nella categoria senior con così tanti campioni con cui confrontarmi. Questo podio è l’emblema della crescita del movimento americano, siamo in tanti e tutti competitivi. Speriamo di monopolizzare il podio pure a PyeongChang 2018, ma dovrò migliorare soprattutto nelle transition e lavorare per avere un quadruplo più solido e perché no magari inserire il Salchow nel mio repertorio. Mi piacerebbe partecipare alle Olimpiadi del prossimo anno, ma non sarà facile”.

Jason Brown (USA), medaglia d’argento:

 “Incredibile! Ho fatto una cosa incredibile che nemmeno nei miei sogni pensavo di poter realizzare quest’oggi! Stamattina non mi sentivo così confidente, poi dopo aver sentito gli applausi a Joshua mi sono caricato tantissimo e ho voluto dare spettacolo. Alla fine lei quattro Axel iniziali mi sono detto: beh il più l’hai fatto, ora credici fino alla fine! Quando ho sentito il boato del pubblico a fine esercizio mi sono esaltato e commosso e ho ripensato a tutti i sacrifici che ho affrontato per esser qui ora. Non amo iniziare il programma con il triplo Axel, preferisco tastare il ghiaccio con qualcosa di più semplice prima di eseguirlo, pertanto ho deciso di inserire il doppio Axel perché non ha limitazioni d’uso e comunque sapevo che con il GOE avrei limitato al minimo le perdite. Rispetto al programma dei nazionali senior ho dovuto togliere 30 secondi al mio programma e quindi ho rivoluzionato tutto. Ho inserito dopo i due tripli un quarto Axel che mi avrebbe dato l’opportunità di velocizzare l’esercizio e di recuperare tempo prezioso visto che eravamo al limite col cronometro anche perché gli altri salti li avevo esauriti nel resto del programma. Curo tantissimo le transition, non amo pensare, bene ora vado li e faccio un salto,  ma nella mia testa cerco sempre la via più elegante ed estetica per affrontarli, anche se a volte mi complica l’esecuzione. Nell’ultimo mese avrò ripetuto tantissimi Axel, che da punto di debolezza si è trasformato in un punto di forza e credo che a livello senior possa solo che aiutarmi. Certo, ho la necessità di lavorare per avere un quadruplo perché ormai senza non sei più competitivo, ma inizieremo a pensarci da aprile. Non credo di avere chance per andare a Sochi, ma se lavoro duramente non so cosa potrà accedere nel prossimo futuro. Certamente un giorno mi piacerebbe vestire la maglia americana alle olimpiadi, magari a quelle del 2018! Lavorerò duramente per arrivarci perché è il mio sogno fin da bambino.

Shotaro Omori (USA), medaglia di bronzo:

”Mi sento benissimo adesso. Prima della gara ero un fascio di nervi, ma la mia allenatrice mi ha calmato e mi ha fatto concentrare sulla prova. Sentivo la pressione per poter vincere una medaglia importante, stanotte ho dormito davvero poco, ma questa ripaga di ogni sforzo fatto. Non sono davvero sicuro di quello che farò la prossima stagione, non ne ho ancora parlato con la mia allenatrice, ma credo che al 60% resterò nel Gran Prix Junior ancora per una stagione”.