Shoma Uno dipinge pattinaggio a Barcellona dominando la finale di Junior Grand Prix

Shoma Uno dipinge pattinaggio a Barcellona dominando la finale di Junior Grand Prix
Figure skating - Junior Grand Prix Final 2014/2015

Shoma Uno dipinge pattinaggio a Barcellona dominando la finale di Junior Grand Prix

Un sontuoso Shoma Uno si è imposto per dispersione nella finale maschile di Junior Grand Prix sfoderando nel segmento più lungo di gara una prestazione entrata di diritto nella storia della disciplina.

Il quasi diciassettenne giapponese ha festeggiato in anticipo l’imminente compleanno regalandosi la migliore prestazione all-time in un programma libero juniores, ma soprattutto ritoccando di quasi dieci lunghezze il primato complessivo che apparteneva allo statunitense Joshua Farris.

Uno, sceso in pista sulle note di “Don Juan De Marco”, ha sfoderato una qualità tecnica e artistica degne della categoria maggiore completando un quadruplo toeloop, un doppio axel e ben otto salti tripli, tra cui, per la prima volta in carriera, spiccano due axel di qualità. Peraltro, come contorno, ha aggiunto passi e trottole di livello quattro che hanno valorizzato ancora di più un’innata capacità di restare sulla nota dal primo all’ultimo secondo.

L’allievo di Machiko Yamada, allenatrice di culto nipponica, ha così presentato il suo biglietto da visita per gli ormai prossimi campionati nazionali, nel corso dei quali andrà alla caccia di un posto per i Mondiali senior di Shangai.

L’impresa del vincitore ha fatto passare in secondo piano la storica doppietta giapponese realizzata a Barcellona. In seconda posizione, si è, infatti, piazzato il quattordicenne Sota Yamamoto, sorprendente leader della gara al termine del programma corto.

Il giovane allievo di Hiroshi Nagakubo ha ritoccato il primato personale di gara di oltre dieci punti e nel libero odierno, dopo un passaggio a vuoto su un tentativo di triplo axel, ha messo insieme in scioltezza due doppi axel e sette salti tripli, tra cui due lutz e due flip.

Il podio è stato completato dal quindicenne russo Alexander Petrov, autore del secondo punteggio nel segmento più lungo di gara, in cui ha riscattato l’opaca prestazione dello short-program eseguendo due doppi axel e otto salti tripli, compresi due axel e due lutz.

L’atteso diciassettenne cinese Boyang Jin si è, invece, dovuto accontentare della quarta posizione abbandonato nel momento più importante dall’abituale sicurezza sui salti quadrupli. Il detentore del titolo, sceso in pista dopo avere ammirato la prestazione di Shoma Uno, è caduto in tre occasioni e nel finale in preda allo sconforto ha perso il conto delle ripetizioni dei salti vedendosi annullare un triplo lutz di troppo.

Il confronto per la quinta posizione finale, ha visto uscire vincitore il quindicenne canadese Roman Sadovsky, che ha avuto la meglio sul più quotato diciottenne coreano June Hyoung Lee, orfano del migliore triplo axel nella sfortunata finale di Barcellona.

Per trovare in tempi recenti un successo giapponese nella finale maschile di Junior Grand Prix, è necessario scomodare il campione olimpico Yuzuru Hanyu, che si impose nel 2009 sul ghiaccio amico di Tokyo, festeggiando nel migliore dei modi l’imminente quindicesimo compleanno, storia che si è ripetuta anche oggi.

CLASSIFICA FINALE

1) (JPN) - Shoma UNO    
238.27 (3|1) JWR (video)
2) (JPN) - Sota YAMAMOTO    
213.12 (1|3) PB (video)
3) (RUS) - Alexander PETROV    
207.14 (4|2) (video)
4) (CHN) - Boyang JIN    
201.02 (2|5) (video)
5) (CAN) - Roman SADOVSKY    
185.47 (6|4) (video)
6) (KOR) - June Hyoung LEE    
180.39 (5|6) (video)

Legenda:
JWR - migliore prestazione all-time in una gara juniores
PB – personal best /primato personale

© RIPRODUZIONE RISERVATA
3
Consensi sui social

Ultimi in Sport invernali

Inizia la CdM di salto a Lillehammer: la gara mista è della Germania, per l'Italia amaro 9° posto

Inizia la CdM di salto a Lillehammer: la gara mista è della Germania, per l'Italia amaro 9° posto

In attesa delle gare individuali del week-end, la prova a squadre ha visto i tedeschi (Freitag, Schmid, Wellinger e un super Paschke) anticipare Norvegia e Austria. Il salto difficile di Insam costa caro agli azzurri.