Missione-vittoria compiuta e rilancio completato grazie con un successo davvero liberatorio. La Nazionale italiana di sledge hockey ne aveva proprio bisogno per ritrovare la fiducia messa a dura prova dopo le due pesanti sconfitte d’esordio alle Paralimpiadi invernali 2014. Obiettivo centrato contro la Corea, nella gara che potenzialmente era più alla portata degli azzurri. Gli uomini di coach Da Rin hanno reagito bene, battendo gli asiatici 2-1 in quella che è stata la terza e ultima gara valida per il girone B paralimpico. I tre punti conquistati alla Shayba Arena valgono il sorpasso in classifica dell’Italia, proprio ai danni dei coreani. Il team azzurro si aggiudica così il terzo posto nel raggruppamento (Usa e Russia sono già qualificate per le semifinali). E ora potrà partire la rincorsa al massimo piazzamento possibile nelle gare per i piazzamenti dal quinto all’ottavo posto.
Reduci da un precedente recente nel tempo, Corea-Italia era da considerarsi una rivincita del torneo di qualificazione paralimpica dell'ottobre scorso, a Torino. In quell’occasione gli azzurri uscirono sconfitti agli shootout, perdendo così il primo posto nella manifestazione (ma non il pass per Sochi 2014). Delusione vendicata però questa mattina, grazie ai gol di Macrì e Planker che hanno spezzato qualsiasi sogno di gloria per la Corea, teoricamente ancora in corsa per una medaglia, a differenza dell’Italia già eliminata dalla corsa per i metalli.
Ma la voglia di riscatto dopo due ko consecutivi (e 12 gol subìti contro uno realizzato), era evidente negli azzurri. Così come la tensione dettata dal non poter sbagliare nei coreani. L’Italia comincia con una novità importante rispetto alle prime due gare a Sochi. Il goalie titolare è Gabriele Araudo al posto di Stillitano. Scelta rilevatasi felice, completata da un’attenta partita dei suoi compagni in difesa e dalle sue quattro parate nei primi 15’. Non c’è solo la nota finalmente positiva di una difesa che controlla bene il pericolosissimo e fenomenale coreano Seung-Hwan Jung. Arriva l’agognata precisione in attacco. Merito del 22enne Andrea Macrì, che sblocca il risultato al 9’50’’ del primo periodo. Grande merito anche all’assistman Gregory Leperdi. L’attaccante è caparbio e abile a vincere un contrasto con un difensore avversario e lucido nel vedere l’inserimento del giovane attaccante torinese. Il suggerimento è perfetto e Andrea non può sbagliare. Macrì, l’eroe delle due Paralimpiadi (ai Giochi estivi di Londra 2012 ha sfiorato il podio nella scherma) è il protagonista della prima fase di gara. Anche per via di due penalità rimediate in appena 7 minuti (la prima quasi allo scadere del primo tempo, l’altra a inizio secondo periodo). Gli azzurri resistono all’assalto coreano in penalty killing e controllano la partita.
Nel terzo periodo, come prevedibile, la Corea dà il tutto per tutto per poter almeno arrivare al pari e agli shootout. Ma arrivano anche diverse occasioni per il 2-0 tutte da lontano con Rosa, Balossetti e Condello. Gli azzurri non azzannano l’avversario e a -9:54 dal termine arriva l’1-1. Seung-Hwang Jung colpisce inevitabilmente per l’1-1. Marcatura “agevolata” da un movimento sbagliato in difesa che consente al coreano di realizzare un gol dal coefficiente di successo di tiro difficilissimo. Araudo non può opporsi.
Il rischio del contraccolpo psicologico rischia di lanciare la Corea all’assalto. Ma le preoccupazioni durano meno di un minuto. Precisamente ci vogliono 47’’ per rimettere gli azzurri in avanti e congelare il match. Merito dell’intuizione di Andrea Chiarotti e della classe del finalizzatore Florian Planker. Il capitano si smarca e vede il movimento avanzato dell’attaccante. L’altoatesino si ritrova a tu per tu con il portiere Man-Gyun Yu e non sbaglia il tiro del 2-1. C’è ancora tempo per un power play azzurro non sfruttato bene (espulso Young-Sung Kim) e per il disperato forcing asiatico: tiro out di Cho mentre Kim sbatte contro la parata di un ottimo Araudo. Lo sforzo coreano alla ricerca del pareggio, spalanca gli spazi per l’Italia. Planker ha l’occasione del 3-1, ma viene fermato dal portiere avversario.
L’ultimo time out chiamato dalla Corea, porta alla scelta di optare per il sesto giocatore di movimento nell’ultimo minuto e mezzo. Rischio vanificato perché i coreani non incidono, anzi, sono costretti a far rientrare l’estremo Yu. Finirà 2-1 per l’Italia. Ma c’è tempo per il nervosismo dei coreani. Jung rifila una gomitata gratuita e violenta a Gianluigi Rosa, quando la gara era ormai finita. Un brutto episodio sul ghiaccio a conclusione di una bella ed equilibrata partita. Questa l’unica nota stonata.
Festa per l’Italia, che finisce terza in classifica del girone B, fa esultare gli 2mila spettatori alla Shayba Arena (molti dei quali russi in attesa poi del match contro gli Stati Uniti) e si guadagna una posizione favorevole nella griglia playoff per il quinto posto. L’obiettivo di migliorare la settima posizione di Vancouver 2010 è ancora integro. E il cammino degli azzurri incrocerà quello della quarta classificata nel girone A, la Svezia, oggi sconfitta 2-0 dalla Norvegia.
La prossima sfida sul ghiaccio è fissata per la giornata di domani. Nella semifinale d’accesso alla finale per il quinto posto. Gli uomini di Massimo Da Rin saranno opposti nuovamente agli scandinavi, battuti 2-1 pochi giorni fa nell'ultima amichevole pre-paralimpica.
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