Baciala Petra, è tutta tua. La Coppa del Mondo di Vlhova, dopo mille sacrifici: "Era il mio solo obiettivo"

Ha sfondato oltre 1400 punti, chiudendo con 160 lunghezze di margine su Lara Gut-Behrami, che ha visto spegnersi il sogno della sua seconda Coppa del Mondo con la cancellazione delle gare veloci di queste finali di Lenzerheide, ma la sfera di cristallo assoluta conquistata da Petra Vlhova è quanto di più meritato potesse esserci in questa stagione, lei che ha lottato in ogni disciplina (partecipando a tutte le gare), salendo sul podio in tre specialità e vincendo sei volte, con la coppa di slalom svanita solo all'ultima prova.

Ieri è stata scritta una pagina di storia, con il trionfo della 25enne slovacca guidata da uno staff in gran parte italiano, con Livio Magoni al timone, oggi è arrivata la consegna del “coppone” nelle sue mani e da domani sarà festa grande a Bratislava e dintorni, con Petra in volo verso casa e poi impegnata nel tour promozionale che lo stesso governo ha voluto per lei, nelle varie città del paese. “E' stata una stagione lunghissima, con alti e bassi certo, ma abbiamo fatto un lavoro enorme per arrivare a vincere questa coppa che rappresenta qualcosa di meraviglioso – le parole di Vlhova nell'intervista ufficiale con la FIS – Era il mio vero obiettivo di quest'anno, sin dall'inizio della stagione, ma è stato davvero difficile gestire le quattro discipline, ho fatto punti importanti anche in discesa.

C'è sempre stata pressione, perchè io stessa me la sono messa addosso, e i momenti complicati ci sono stati come quello di gennaio con le difficoltà incontrate in gigante. Ho imparato molto da tutte queste situazioni, e ho capito che bisogna sempre lottare e rischiare per ottenere ciò che vuoi. Fare la storia del mio paese a livello sportivo è motivo di grande orgoglio, ora possiamo davvero esultare. Tutti insieme”.