Irene Curtoni e uno sguardo speciale all'opening di Levi: "Shiffrin tornerà super. La sorpresa? Aicher"

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Irene Curtoni e uno sguardo speciale all'opening di Levi: "Shiffrin tornerà super. La sorpresa? Aicher"

Una chiacchierata social con i tifosi e la valtellinese, che presto sarà opinionista in tv per la RSI, ha dato una visione molto interessante dei temi legati ai primi due slalom di coppa. "Date tempo alle azzurre, sono giovani ma toste".

Uno sguardo speciale, dall'ex che già manca alla nazionale italiana di slalom, punto di riferimento per tanti anni, sino a quel saluto alle finali di Lenzerheide.

Irene Curtoni ha vissuto un ultimo week-end particolare, visto che a Levi è cominciata la stagione della “sua” specialità, un anno dopo quell'opening 2020 che la vide ottenere per la prima volta una top ten (ottava) nella località finlandese che la valtellinese certamente non amava. E' bastato “stuzzicare” i tifosi su instagram per scatenare una serie di domande e fare nascere tantissimi spunti di analisi dei due slalom sulla Levi Black. Irene, a partire dalle gare di Lake Louise, sarà co-commentatrice in tv per la RSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), ed è molto interessante capire il suo punto di vista su quel mondo che ha vissuto sino a pochi mesi fa.

Com'è stato guardare le gare in tv? Ho avuto la fortuna di poter scegliere di smettere dopo tanti anni, sono davvero soddisfatta e serene. Al tempo stesso, so che certe emozioni non le proverò più, ma ce ne saranno di nuove e altrettanto stimolanti. Dopo Soelden, avrei detto che Shiffrin sarebbe stata imbattibile già da Levi, ma Vlhova finora ha dimostrato il contrario. Petra mi ha impressionata, ha mantenuto la sua potenza ma è molto più fluida nella sciata. Mikaela ci ha abituati talmente bene che un minimo disequilibrio la fa subito sembrare umana, ma rimane da manuale e penso che da Killington tornerà ad essere impeccabile”.

L'ex slalomista valtellinese ha definito Wendy Holdener, che ha gareggiato dopo la fratture dei due scafoidi, “una vera guerriera per la quale faccio sempre il tifo, mentre Lena Duerr ha dimostrato che a 30 anni non si è atleti finiti come qualcuno dice, anzi. La giovane che mi ha colpita? Emma Aicher, la tedesca classe 2003 (14esima e 23esima partendo col numero 60)”.

Sulla Levi azzurra, Curtoni ha un pensiero chiaro. “Per Marta Rossetti e Lara Della Mea serve pazienza al rientro post infortunio. La squadra è molto giovane e ha bisogno di fare esperienza, ma sono ragazze toste. Martina (Peterlini, ndr) ha dimostrato un continuo miglioramento sulle quattro manches, partire così è di buon auspicio per lei. La cosa importante è che ci sia un progetto e la decisione di portarlo avanti senza rivoluzionare tutto ogni 2-3 anni, come purtroppo è successo sinora”.

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