Lara "vede" la Coppa del Mondo con il nuovo calendario e una carriera ancora lunga: i pensieri di Gut-Behrami

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Lara "vede" la Coppa del Mondo con il nuovo calendario e una carriera ancora lunga: i pensieri di Gut-Behrami

A "Le Temps", la fuoriclasse ticinese ha parlato degli anni difficili e di una consapevolezza differente. Il dt di Swiss-Ski, Walter Reusser: "Per vincere la sfera di cristallo serviranno tre discipline e Lara ha tutto per riuscirci".

Tra le più serie candidate alla Coppa del Mondo 2021/22, non può che esserci colei che ha accarezzato la seconda sfera di cristallo, dopo quella vinta nel 2016, solo pochi mesi fa nel duello con Petra Vlhova.

Parliamo di Lara Gut-behrami, che certamente può sorridere per il nuovo calendario che propone nove gare per ogni disciplina (oltre al parallelo di Lech/Zuers), anche se l'incognita maltempo chiaramente grava maggiormente sulle “sue” gare veloci, proprio come accaduto alle finali di Lenzerheide lo scorso marzo. La ticinese, doppio oro mondiale a Cortina, lamentò quella situazione che le tolse, di fatto, ogni chance per il “coppone”, partendo già dalla discrepanza iniziale nel calendario rispetto alle prove tecniche.

Lara non parla di obiettivi precisi, ma è indubbio che proverà anche a mettersi al collo il primo oro olimpico della carriera ai Giochi di Pechino; vivendola gara dopo gara, senza troppe pressioni come riuscì a fare benissimo la scorsa annata, la fuoriclasse di Comano può giocarsi eccome la prossima Coppa del Mondo, come spiega chiaramente il direttore tecnico di Swiss-Ski, Walter Reusser. “Le tre discipline saranno fondamentali – le parole rilasciate al “Blick” - e Lara ha tutte le carte in regola, potrebbe disputare 27 gare anziché le 22 dello scorso anno.

In realtà, però, penso che sia più importante vincere parecchie gare, più che pensare al calendario; conta sciare bene, il resto viene da sé, ma se pensiamo che lei è la campionessa del mondo in carica di gigante e super-g, nonché bronzo in discesa, ha ogni possibilità a disposizione. La difficoltà sarà quella di riuscire a mettere assieme i pezzi del puzzle per l'intero inverno, coniugando le discipline veloci e quelle tecniche”.

La stessa Gut-Behrami ha parlato nelle scorse ore, più in generale sulla sua carriera, a “Le Temps”: svelando che nel 2019 molte persone “mi consigliarono di smettere nel periodo più duro. Ci vuole coraggio per andare avanti quando le cose non vanno bene, ma dopo l'infortunio del 2017 (quando si ruppe il crociato nel riscaldamento dello slalom della combinata mondiale di Sankt Moritz, ndr) ho capito che lo sci è il mio modo di costruire una vita, prima stavo andando nella direzione sbagliata.

Ero diventata un prodotto, non c'era più niente della persona. Da quel momento mi sono avvicinata alla mia famiglia, ho conosciuto mio marito, ho incontrato di nuovo gli amici d'infanzia. Lo sport non mi sta più divorando, ora mi sento bene fisicamente e tecnicamente. Probabilmente – ha concluso Lara – quella stanchezza che mi porterà al ritiro, arriverà solo tra qualche anno”.

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