Le 120 meraviglie di Mikaela, il poker come Vonn e una storia ancora lunga: "Alti e bassi, ma volevo questo"

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Le 120 meraviglie di Mikaela, il poker come Vonn e una storia ancora lunga: "Alti e bassi, ma volevo questo"

Con il secondo posto nel super-g di Courchevel, Mikaela Shiffrin ha tagliato un altro traguardo impressionante in termini di podi, ma soprattutto ha chiuso ogni discorso legato alla Coppa del Mondo generale. A tre anni dall'ultima volta, domenica alzerà una sfera di cristallo dal valore enorme. E con lei fa festa Mowinckel: "Non ho vinto molto, oggi è un giorno speciale".

Semplicemente distrutta, più dalle critiche che nel suo animo, visto che dalle sue parole traspariva, ed evidentemente non era solo apparenza, una certa serenità d'animo che la Mikaela pre febbraio 2020 non avrebbe probabilmente avuto.

Questo accadeva a Mikaela Shiffrin meno di un mese fa, al termine dei Giochi Olimpici di Pechino conclusi senza medaglie in sei gare disputate, e mentre in molti già pronosticavano una Petra Vlhova lanciata verso il bis in Coppa del Mondo, con le due rivali alla pari dopo le discese di Crans-Montana, una delle più grandi sciatrici della storia preparava un finale da numero 1, qual è ormai da quasi un decennio, dal primo titolo mondiale di Schladming 2013.

Oggi è il giorno della rivincita, anche se lei non la vuole considerare tale perchè è troppo signora per pensare a quello, ma la conquista della quarta sfera di cristallo assoluta della carriera, dopo le tre in serie del 2017, 2018 e 2019, ha un sapore che non può che essere completamente differente rispetto a quello della “prima Shiffrin”.

Prima della morte di papà Jeff, quando era lanciata verso il poker consecutivo nel 2020, della pandemia e di una stagione, quella scorsa, nella quale con pochissimo allenamento estivo-autunnale si era dedicata solo a gigante e slalom.

Con una due giorni da fuoriclasse assoluta a Courchevel, 180 punti raccolti tra discesa e super-g, la 27enne di Edwards ha respinto definitivamente Vlhova e portato a casa, con due gare d'anticipo, il quarto “coppone” come la connazionale Lindsey Vonn, due in meno rispetto ad Annemarie Moser-Proell che rimane, almeno per ora, lassù.

Non è certo finita la storia di Mikaela, che pare proprio avere ancora tanta voglia di continuare, verosimilmente sino ai Giochi di Milano-Cortina 2026, ed è impressionante osservare che, con il secondo posto odierno a 5 centesimi da Ragnhild Mowinckel, Shiffrin ha inanellato il 120esimo podio nel massimo circuito, su 216 pettorali indossati e arrivando a -17 dalla stessa Vonn, che ha ancora 8 vittorie in più (82 a 74).

E anche se è facile dimenticarsene a risultato acquisito, bisogna pure sottolineare che la neo vincitrice della Coppa del Mondo ha saltato le due gare tecniche di Lienz, a fine dicembre, causa positività al Covid quando stava semplicemente dominando. “Sono ancora un po' senza parole – ha dichiarato la stella statunitense ai microfoni FIS nei primi commenti dopo il super-g – E' stata una stagione molto lunga, con momenti bellissimi e altri molto difficili.

Il traguardo più grande dopo le Olimpiadi era questo, riuscire a ritrovare quel fuoco non era facile ma questa pista mi ha davvero esaltata. Mi piace davvero, purtroppo noi donne non ci gareggeremo più. L'ho trovata naturale e al tempo stesso ben costruita. Vedremo come andrà il week-end”. E dopo slalom e gigante, Mikaela si aprirà raccontando i dettagli di un'annata che l'ha riportata in cima al mondo.

Oggi è stata anche la festa di Ragnhild Mowinckel, tornata a vincere in Coppa del Mondo oltre 4 anni da quel gigante di Ofterschwang e dalle due medaglie olimpiche di PyeongChang 2018. Poi alla norvegese è successo di tutto in tema di problemi alle ginocchia, ma già si era capito con il 2° posto di inizio stagione a Val d'Isère, dietro solo ad una straripante Sofia Goggia, che questo gran talento ormai era ritrovato. “Non ho tante vittorie in bacheca, quindi è davvero bello ottenerne una – racconta con candore Mowinckel nel post gara – Mi sono sentita bene da subito in questo super-g, ieri avevo visto gli uomini scendere prima di noi, oggi avevo un numero basso ma l'esperienza della discesa è servita.

Anche se a tratti era un “gigantone”, mi calzava davvero a pennello”.

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