Questa Brignone è da impazzire, i numeri e lo spirito sono a livelli mai visti. E c'è ancora un super-g per provarci

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Questa Brignone è da impazzire, i numeri e lo spirito sono a livelli mai visti. E c'è ancora un super-g per provarci

Dopo aver mandato in scena un gigante, domenica alle finali di Saalbach, semplicemente clamoroso come la 2^ manche di quello precedente ad Are, Federica ha scritto altre pagine di storia, dal numero di vittorie personali al record di punti e tanto altro ancora che proviamo a riassumere. Paradossalmente, i centesimi di quel duello inaugurale a Soelden sono stati decisivi per l'assegnazione della sfera di cristallo tra le porte larghe a favore di Gut-Behrami: al di là del calo di gennaio, la 33enne di La Salle sta sciando ad un livello mai visto.

E' una Federica Brignone da impazzire, quella che tra Kvitfjell e Saalbach, passando dal super-g al gigante, con il trionfo in rimonta di Are nel mezzo, si è presa tre vittorie nell'arco di due settimane, dopo la cancellazione delle gare di velocità in Val di Fassa, un gran peccato se pensiamo alla fiducia totalmente ritrovata dalla valdostana già il week-end precedente con i podi a Crans-Montana.

Ieri il capolavoro nell'ultima sfida stagionale tra le porte larghe, per provare in qualche modo a tenere aperta una Coppa del Mondo di specialità che è andata a Lara Gut-Behrami, ma che ha visto Fede straordinaria rivale della ticinese, tanto da aver pareggiato i conti con le perle stagionali, 4 a testa.

Proprio i 2 centesimi di Soelden, quando la stella rossocrociata rimontò una Brignone un po' in difficoltà nella seconda sul Rettenbach, hanno di fatto deciso l'assegnazione del trofeo che è andato a Gut-Behrami per 21 pt (ne sono “ballati” 40 in quel primo gigante sugli undici in programma).

Ad ogni modo, come ha dichiarato anche nel post gara di domenica, Federica non ha davvero alcun rimpianto per un'annata che ancora le darà due possibilità, meteo permettendo, nelle sfide di velocità in queste finali, ed è già da record.

Sei vittorie come mai prima, visto che nell'inverno della storica sfera di cristallo assoluta portata in Italia, il 2019/2020, furono cinque; dodici podi, nuovo record di punti per uno sciatore italiano salendo a quota 1472 nella generale (1378 nell'anno del trionfo, quando il Covid tolse parecchie gare per incrementare il bottino).

La classe '90 di La Salle è già certa della sua terza volta sul podio della classifica generale di CdM, seconda tra Gut-Behrami e Shiffrin che rimarrà alle sue spalle, dopo la vittoria di 4 anni fa e il 3° posto del 2021/22 (quando la precedettero Shiffrin e Vlhova). I successi totali nel massimo circuito sono 27: 12 giganti, 10 super-g e 5 combinate, queste ultime tolte dal calendario ormai in maniera definitiva e che rappresentavano un'altra bella opportunità per una polivalente come lei.

Slalom a parte, le manca solo il timbro in discesa e sono sette i podi ottenuti nella disciplina regina accarezzando sempre il primo posto. Sessantotto (27 vittorie, 25 secondi posti, 16 terzi) le top-3 in CdM, a -20 da Alberto Tomba che non è impossibile da raggiungere almeno in questa graduatoria.

Le sfere di cristallo portate in Valle d'Aosta sono quattro: alla generale del 2020 si aggiungono quella di combinata (che veniva assegnata quell'anno) e di gigante nella stagione dei trionfi, ma anche la coppa di super-g nel 2022, e proprio in questa specialità potrebbe ancora farcela tra pochi giorni, anche se venerdì prossimo dovrà recuperare 74 pt sempre a lei, Lara Gut-Behrami (con Huetter nel mezzo, ma appena 5 lunghezze davanti).

Fede potrebbe anche salire sul podio in discesa, trovandosi a -49 da Venier che è terza (potenzialmente, vincendo ci sarebbe anche il 2° posto in ballo con Goggia ai box che le è davanti di 98 pt).

E se guardiamo ai grandi eventi, la donna più vincente dello sci azzurro ha “sistemato” la casella degli ori con il trionfo mancante ai campionati del mondo, grazie al trionfo nella combinata di Méribel 2023, dove è stata poi d'argento in gigante (ad un soffio da Shiffrin) 12 anni dopo la prima medaglia, sempre con la piazza d'onore in quel di Garmisch 2011.

Alle Olimpiadi, altri tre podi con l'argento tra le porte larghe di Pechino 2022 e i bronzi tra l'ultima edizione cinese, in combinata, e quello di PyeongChang 2018 in gigante.

Milano Cortina 2026? Beh, Federica ha parlato chiarissimo nelle ultime settimane, “sarei una stupida a fermarmi ora che le cose vanno così bene, mi diverto e sono sempre competitiva”. Avendo sempre parlato della Coppa del Mondo come del vero confronto che la stimola, attenzione perchè nel 2024/25 con una Vlhova al rientro post infortunio, una Shiffrin che si gestirà maggiormente con la velocità (ma sarà comunque la principale favorita) e Gut-Behrami che dovrà decidere quanto spingere ancora sull'acceleratore, pur avendo dimostrato esattamente come Brignone di essere probabilmente all'apice della carriera, lottare per la sfera di cristallo assoluta sarà una missione.

Senza pressioni, ma con la voglia di provarci ancora.

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