Shiffrin, il sorriso non è mai mancato e brilla ancora di più. Otto coppe di slalom come Ingo: "Bello farlo qui"

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Shiffrin, il sorriso non è mai mancato e brilla ancora di più. Otto coppe di slalom come Ingo: "Bello farlo qui"

Rientro e vittoria straripante per la fenomenale statunitense, al centro numero 59 nella specialità per una sfera di cristallo che vale eccome, anche se la generale è praticamente sfumata con l'infortunio di Cortina. Le sue parole nel post gara e tanta gioia anche per Ljutic, ormai una certezza, e Gisin di nuovo sul podio.

Un podio bellissimo, dai mille significati e con campionesse del presente e del futuro.

Alle spalle della regina, Mikaela Shiffrin, ecco Zrinka Ljutic e Michelle Gisin (che ha rimontato nel finale Duerr, beffandola per un centesimo così come Swenn Larsson è rimasta dietro di un nulla), nello slalom di Are che celebra l'immensità della più grande sciatrice della storia, subito vincente nella prima gara post infortunio.

Ha rinunciato al gigante di sabato, conscia di non essere ancora pronta per lottare al vertice tra le porte larghe con pochissimi allenamenti, ma nella “sua” specialità non ha sbagliato, anzi, dimostrando nella 2^ manche di essere già vicina al suo massimo livello, per rifilare 1”24 alla croata che rappresenta il futuro, appunto, e ha di nuovo sperato di cogliere il primo hurrà in Coppa del Mondo.

Per Shiffrin sono 96 centri nel massimo circuito, 59 in slalom di cui 6 in questo inverno, con il trofeo di specialità arrivato con una gara di anticipo: è l'ottava sfera di cristallo nella specialità, tante quante Ingemar Stenmark e ovviamente i due sciatori più vincenti di sempre non hanno eguali in questo campo. Nel continuo confronto con l'asso svedese (ed è un segno del destino che tutto ciò accada di nuovo ad Are, come il “+1” sulle 86 perle di Ingo lo scorso anno), ora la fuoriclasse americana si trova a -4 in termini di podi assoluti in CdM, 151 contro 155. “E' stato molto bello innanzitutto poter gareggiare in questo luogo – le prime parole di Mikaela nell'intervista in casa FIS del post gara – Speravo di poter vivere questa emozione nel ripresentarmi al cancelletto, sono orgogliosa di aver vinto qui.

Nella 2^ manche sono riuscita a riproporre la mia buona sciata, nella prima forse non ero riuscita a spingere così tanto, ma tatticamente avevo lavorato bene. Ero fiduciosa per la seconda, mi sono sentita bene anche sul piano fisico, il ginocchio è ok”.

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La fuoriclasse americana ha scelto il nome (pensando all'aurora boreale che ha visto per la prima volta nei giorni scorsi) della creatura che le è stata assegnata con l'ennesima perla a Levi. Un luogo che mi fa sempre riflettere su tutti gli aspetti della vita per cui sono grata. Il ringraziamento della famiglia Lorenzi.