Sölden "Live", -2: Brignone e Agerer: "Importantissimo aver provato la pista"

Sölden, -2: Brignone e Agerer: 'Importantissimo aver provato la pista'
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Gianmario Bonzi

Sci AlpinoSci alpino femminile

Sölden "Live", -2: Brignone e Agerer: "Importantissimo aver provato la pista"

Giornata di riposo oggi per le dieci azzurre presenti in Austria, dopo due giorni di intenso e proficuo allenamento. Domani mattina ultimi giri sul "Frigo" (la pista alla destra di quella di gara), poi sciata sul Rettenbach, quindi l'incontro con i media. Federica e Lisa ci raccontano le loro sensazioni a due giorni dal via della Coppa del Mondo 2013-2014


Sölden (Austria) - "Il momento più difficile della settimana? Sarà l'incontro con i giornalisti....". E giù un bel sorriso, si scherza ovviamente anche perché sia lei che tutte le altre ragazze della squadra sono sempre molto disponibili. Federica Brignone ha una gran voglia di tornare a gareggiare, non prova l'adrenalina di sentirsi davanti a un cancelletto di partenza dal gigante di St. Moritz dello scorso dicembre, otto mesi abbondanti. Con la fidata compagna di stanza Lisa Agerer si rilassa, quando può, guardando qualche telefilm in stanza. E intanto il primo gigante della stagione si avvicina:


FEDERICA BRIGNONE: "Posso dire di essere tornata a posto fisicamente dalla trasferta in Argentina e questo è sicuramente l'aspetto più importante, per ora. Il problema è che nella testa penso ancora di provare dolore alla caviglia e quindi è come se fossi impostata sugli sci come nei tre giganti dello scorso anno, quando appoggiavo male la gamba destra per non sentire il male. Invece devo rendermi conto che non è più così, ma è meno facile di quel che pensassi. Sono felicissima di aver provato la pista giovedì scorso, anche se la neve non era ancora barrata: la differenza c'è ed è tanta, perché affronti i due cambi di pendenza importanti che ci sono, in gara, con un altro spirito: invece che ritrovarli dopo un anno intero, li hai già "metabolizzati" e di sicuro in gara entri più decisa sul muro centrale del Rettenbach, mentre la prima volta, credetemi è così, sarai sempre un po' più frenata.

"Soelden non è così difficile come magari si possa pensare, in questo senso: non ci sono grandi cambi di direzione se non una curva verso destra dopo il piano, né tanti dossi a parte uno in fondo, ma nulla di che. Certo, c'è il muro centrale che è ripidissimo e lì non puoi praticamente sciare, perché altrimenti prendi troppa velocità ed esci dalla linea ideale. Devi mettere le punte a valle e andare... Per me la gara si decide dopo le prime 5-6 porte proprio in mezzo al muro: chi riesce a passare dalla quarta alla quinta marcia fa la differenza. Ma bisogna farla lì. Perché se aspetti e appena cominci a vedere il piano pensi "adesso mollo tutto" in realtà... è già troppo tardi!". 

"Cos'è cambiato con Magoni? Io mi trovavo bene con Stefano Costazza così come ora sono molto contenta di allenarmi con Livio. Sono due persone caratterialmente diverse, tutto qui, diverse anche come approccio. Stefano magari era più timido, più chiuso, ma molto deciso in pista. Abbiamo cambiato e soprattutto variato la preparazione atletica, ma del resto c'è un preparatore diverso. Il fatto che Livio abbia portato Tina Maze a traguardi assoluti ci motiva, certo, e può essere che avessimo bisogno di un cambiamento. O magari no eh, vedremo. Ma alla fine sono comunque le atlete che devono fare il risultato. E noi abbiamo una gran voglia di rifarci dopo la scorsa stagione. Qui a Soelden ho visto bene la Fenninger, la Gut, la Worley. E ieri anche Viktoria Rebensburg, ha fattro tre curve a tutta spaventose". 

Sabato potrà andare in qualsiasi modo la gara? Beh no, io spero che vada come voglio io...". 


LISA AGERER: "La schiena è a posto, per fortuna, mi sono potuta allenare tranquillamente. Come va in gigante? Un giorno bene, un giorno così così... In Argentina ho lavorato molto su questa disciplina. Lo scorso anno non sono arrivata dove volevo arrivare, neanche lontanamente, e questa è solo una motivazione in più per me per fare bene quest'anno. Lo diciamo sempre, ma è la verità: Sölden è una gara particolare, nessuna ha un'idea chiara sul suo stato di forma e su quello delle avversarie. Noi italianoìe siamo sicuramente tutte molto, molto motivate".

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