Innerhofer non vuole mollare: "Alcuni mi chiedono di smettere, ma non ho perso gli stimoli e mi sento in forma"

Ieri abbiamo parlato di Giuliano Razzoli e della decisione, già presa da qualche settimana, di voler proseguire per un'altra stagione e chiudere al meglio.

Non ci sono mai stati dubbi in merito per Christof Innerhofer, classe 1984 proprio come il “Razzo” (è nato il giorno prima, il 17 dicembre) e reduce da un altro inverno deludente sul piano dei risultati, senza la qualificazione alle finali di Coppa del Mondo tra discesa e super-g, con il miglior risultato nel massimo circuito a Cortina, decimo nel super-g bis sull'Olympia delle Tofane, e il 20° nell'unica gara iridata disputata a Courchevel (sempre in super-g), in un Mondiale chiuso tra l'altro in mezzo alle polemiche, innescate per il mancato pass ottenuto per la discesa.

A 38 anni, Inner ha ancora tantissima voglia e lo ribadisce più volte, tanto da aver confermato la volontà di arrivare sino ai Giochi di casa, Milano Cortina 2026, un'idea nata dopo l'assegnazione dell'estate 2019, a pochi mesi dall'infortunio al crociato del ginocchio sinistro rimediato sulla “Vertigine” agli Assoluti di quell'anno.

Nelle scorse, il discesista di Gais si è espresso a mezzo social per tirare un bilancio della stagione conclusa, chiarire qualche aspetto e spiegare, appunto, come la spinta per andare avanti ci sia nonostante la mancanza di risultati all'altezza di un campione che ha vinto 3 medaglie mondiali, con il titolo in super-g a Garmisch 2011, 2 olimpiche e 6 gare in coppa. “Mentre qualcuno si concentra sul negativo, io vedo sempre il lato positivo – le parole di Innerhofer su instagram - Il fatto è che da tempo non trovavo il set-up giusto, è stato tutto più difficile, ma in allenamento ho sempre svolto un ottimo lavoro e ho fatto buone parti di gara.

Nel complesso posso dire di essermi sentito molto in forma per tutta la stagione e non ho mai perso motivazione e passione. Anche se alcune persone mi chiedono di smettere, ho imparato a continuare a lottare e fare ciò che amo, perché se avessi ascoltato le opinioni degli altri avrei dovuto smettere a 14 anni. Apprezzo quello che ho già ottenuto, considero un privilegio poter vivere il mio sogno e competere ai massimi livelli, così come apprezzo il supporto che ricevo dalla gente.

Ora prepariamoci per la prossima stagione”.