La "night race" ha regalato il sesto vincitore diverso da inizio stagione: "In slalom ormai è tutto all-in, a me piace così", dice il tedesco vincitore sulla Planai. L'emozione del norvegese, la carica di Feller pensando già alle Olimpiadi.
Mercoledì 26 Gennaio 2022
Storie da Schladming, storie dell'ennesimo pazzo slalom di stagione che premia, dopo la favola Dave Ryding a Kitzbuehel, quel Linus Strasser che già aveva vinto tra i pali stretti poco più di un anno fa a Zagabria (e nel 2017 in parallelo a Stoccolma), ma che faticava a ritrovare continuità dopo gli exploit della scorsa stagione, come d'altronde sta capitando a qualsiasi specialista.
Il primo tedesco ad imporsi nella “night race”, per 100 punti che significano anche ingresso nel primo sotto gruppo di merito per lo slalom olimpico, non male per un'altra delle mine vaganti che potrebbe far saltare il banco pure in Cina. “Dopo la prima manche (chiusa al 5° posto, ndr), mi sono detto che avrei provato a fare di nuovo le mie cose nella seconda, l'ho fatto davvero bene – ha raccontato Strasser all'emittente BR – Lo sci è uno sport brutale e lo slalom sempre più estremo, devi andare all-in e io mi sto divertendo moltissimo”.
Tra i quattordici diversi atleti (su 18 piazze a disposizione in sei gare) saliti sul podio in stagione, ecco comparire anche il nome di Atle Lie McGrath, straordinario 2° a soli 3 centesimi da Strasser e partendo col pettorale 34. “I risultati di Braathen mi hanno dato la motivazione – ha raccontato all'ORF il 21enne norvegese, reduce come il “gemello” dall'infortunio di un anno fa nel gigante di Adelboden e al terzo podio in carriera in tre discipline diverse (gigante, parallelo e ora slalom) – Non riesco a trovare nessuna parola adeguata per questa gara. Le ultime settimane sono state molto difficili per me: Wengen e Kitzbuehel due prove negative che mi hanno tolto completamente fiducia. Ed ora eccoci qua...”.
E da 28esimo a terzo, rientrato in gara dopo la positività al Covid che gli aveva fatto saltare Kitz, ecco Manuel Feller. “Ero con le spalle al muro – ha spiegato, sempre ai microfoni dell'ORF, il tirolese - Non importava se avessi ottenuto due o tre punti o nessuno, dovevo spingere nella 2^ manche pur non essendomi allenato di recente e con qualche problema alla schiena. Ma ho dimostrato che anche se non sono al top, so sciare bene...”.
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