Lo storico secondo posto di Dave Ryding nello slalom maschile di Coppa del Mondo di Kitzbühel alle spalle di un Marcel Hirscher per il quale non ci sono più aggettivi in grado di descrivere la sua grandezza, ci dà lo spunto per ripercorrere un po’ di storia dello sci alpino britannico.
Il Regno Unito non ha una grande tradizione nello sci alpino, eppure questa disciplina sportiva è stata inventata da un britannico, Arnold Lunn, poi diventato Sir col titolo di baronetto. Agli inizi del ventesimo secolo parlare di gare di sci significava parlare di salto con gli sci, sci di fono e naturalmente combinata nordica, ma lo “sci da discesa” non esisteva. Fu proprio Lunn a inventarlo organizzando nel 1911 sulle nevi svizzere di Crans-Montana una sorta di gara antesignana di quella che fu poi la discesa libera, denominata Roberts of Kandahar Ski Challenge Cup. Il trofeo prendeva il nome dal suo donatore, il maresciallo Frederick Roberts, diventato famoso nella guerra contro l’Afghanistan per la marcia e la successiva battaglia della città di Kandahar combattuta nel 1880, grazie alla quale diventò Conte Roberts of Kandahar.
Lunn, introdotto allo sci dal padre che ne era un grande appassionato, aveva fondato tre anni prima il primo sci club britannico, l’Alpine Ski Club, col quale organizzò la gara. Col passare degli anni fece fare passi da gigante alla nuova disciplina che si stava profilando: nel 1921 vennero codificate le regole del moderno slalom, del quale le gare progenitrici erano essenzialmente gare di stile e non premiavano chi andava più forte, e nel 1922 ne venne organizzata la prima gara a Mürren, sempre in Svizzera, che da quel momento divenne la base operativa di Lunn e degli altri appassionati inglesi che come lui passavano il loro tempo libero sulle Alpi. Nel 1924 fondarono infatti, in memoria di Roberts, nel frattempo scomparso, lo Sci Club Kandahar, sotto il patrocinio del Duca di Kent, questa associazione, insieme all’austriaco Ski-Club Arlberg di cui faceva parte Hannes Schneider, fondò nel 1928 la famosa combinata dell’Arlberg-Kandahar, la cui prima edizione andò in scena a St. Anton.
Fu sempre grazie agli sforzi di Lunn se fu organizzata nel 1931 a Mürren la prima edizione dei campionati del mondo di sci alpino, ma soprattutto fu grazie a lui se la nuova disciplina entrò nel programma olimpico a Garmisch-Partenkirchen nel 1936 sia per gli uomini che per le donne. Qualche sciatore britannico si mise subito in luce: nel 1930 Bill Bracken vinse la prima edizione della combinata del Lauberhorn a Wengen, lo stesso fece Gordon Cleaver nel 1931 nella prima edizione di quella dell’Hahnenkamm di Kitzbühel, ma poi vennero spazzati via dalle potenze alpine come Austria, Svizzera, Francia, Germania e Italia. Meglio fecero le donne che tra il 1931 e il 1936 collezionarono undici medaglie mondiali, di cui quattro d’oro. Ma poi, anche per loro, più nulla fino alla nascita della Coppa del Mondo.
Furono ancora le donne a mettersi in luce nei primi anni della manifestazione a tappe più importante dello sci alpino: Gina Hathorn fu seconda nello slalom di Grindelwald del 1967 e quarta in quello olimpico di Grenoble 1968 a Chamrousse ed è primatista britannica, uomini compresi, per piazzamenti nella top ten di Coppa, 22 tra il 1967 e il 1972. Felicity Field fu sesta nella discesa a cinque cerchi sempre a Chamrousse, mentre Divina Galica ha collezionato 16 top ten tra cui due terzi posti nelle discese di Badgastein e Chamonix nel 1968, in seguito passò all’automobilismo provando a qualificarsi tra il 1976 e il 1978 in tre Gran Premi di Formula 1 senza tutta via mai riuscirci. Infine Chimene Alcott, per tutti “Chemmy”, si è piazzata cinque volte tra le prime dieci e come miglior risultato ha il settimo posto nella combinata di Reiteralm del 2006.
Tra gli uomini, dopo un estemporaneo nono posto nel gigante di Méribel del 1968 di Jeremy Parker-Tomkinson, ci fu il 13 dicembre 1981 un altrettanto estemporaneo podio: lo colse nella discesa della Val Gardena a soli 11 centesimi dall’austriaco Erwin Resch Konrad Bartelski, fino a quel momento famoso per essere stato protagonista di una terribile caduta a Mégeve nel 1975, in seguito alla quale rischiò seriamente la vita e dopo la quale non si gareggiò più su quella pista dedicata al beniamino locale Émile Allais. Negli anni ottanta ci furono anche due buoni discesisti come lo scozzese Martin Bell e il fratello minore Graham, il maggiore fu quinto a Åre nel 1986.
Poi arrivò un altro scozzese, Alain Baxter, che nella stagione 2000-2001 fu quattro volte tra i primi dieci in slalom con un quarto posto a Åre come miglior risultato, ma soprattutto fu terzo a Deer Valley nello slalom olimpico di Salt Lake City 2002 ma il bronzo gli fu tolto perché in un test antidoping nella sua urina vennero trovate tracce di metanfetamina. Baxter riuscì a dimostrare che la sostanza proibita era contenuta in uno spray nasale che aveva usato per curare un forte raffreddore durante i Giochi, la squalifica gli venne ridotta dai canonici due anni a tre mesi ma la medaglia andò a Benni Raich. Infine, detto di un decimo posto di Finlay Mickel nella discesa di Wengen del 2006, ecco Dave Ryding, la cui storia abbiamo raccontato qui e che ieri ha fatto la storia dello sci alpino del Regno di Sua Maestà Britannica.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Alpe di Siusi | 23/24 | 65-110 cm |
Abetone | 14/17 | 30-60 cm |
Gabiet | 11/11 | 40-70 cm |
Dobbiaco | 19/19 | 10-90 cm |
Selva di Val Gardena | 33/35 | 65-110 cm |
Chiesa in valmalenco | 10/10 | 35-100 cm |
Madesimo | 10/11 | 85-105 cm |
Folgaria | 26/26 | 20-60 cm |
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