Le voci azzurre da Sun Valley. Brignone: "Mai nel ritmo". Schieder: "Buon feeling". Paris decisamente negativo...

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Gabriele Facciotti

Sci Alpinocoppa del mondo 2024/25

Le voci azzurre da Sun Valley. Brignone: "Mai nel ritmo". Schieder: "Buon feeling". Paris decisamente negativo...

Dopo la prima e unica prova sulla "Challenger", parola ai quattro protagonisti più attesi in casa Italia verso le discese che sabato (anche se il meteo sarà ballerino) apriranno le finali di CdM. Fede con sensazioni strane, lei che domani potrebbe festeggiare la seconda coppa assoluta, ma vuole pure quella di specialità. Goggia, miglior azzurra oggi, spiega: "Ho sempre un approccio cauto sulle piste nuove, ma nella seconda parte ho fatto un buon training".

Una giornata sola di prove, alla vigilia delle discese che nella serata italiana di sabato (alle 18.00 apriranno gli uomini, alle 19.30 toccherà alle donne) daranno al via alle finali di Coppa del Mondo in quel di Sun Valley.

O meglio, dovrebbero visto che qualche pericolo legato al meteo delle prossime ore esiste, dopo che quest’oggi è stato invece tutto perfetto sulla “Challenger”, dopo la cancellazione di giovedì per la neve fresca arrivata nella località dell’Idaho. Federica Brignone è molto più vicina che ad un solo passo dalla sfera di cristallo assoluta, di fatto una formalità tanto che i pensieri della fuoriclasse di La Salle possono essere rivolti solo alla coppa di discesa, che Fede proverà a vincere per la prima volta in carriera: 16 i punti di vantaggio su Conny Huetter, 34 su Sofia Goggia, entrambe davanti alla valdostana nel training odierno che è stato un po’ complicato per la dominatrice della stagione.

“Mi sono sentita stranissima, le porte mi sembravano lontanissime e che si andasse davvero piano - ha detto Brignone nel post training a fisi.org - Non mi sono trovata a mio agio, non sono entrata nel ritmo della pista se non all’inizio, nelle prime cinque porte. Io sono qui per giocarmi la coppa di discesa ed è una cosa bellissima, proverò a fare il massimo come sempre; questa è una pista dove non si possono spingere gli sci, come faccio io di solito, quindi dovrò analizzare bene il video per capire come affrontarla al meglio.

A livello emotivo sto molto bene, anche se lo scorso week-end è stato molto intenso, grazie pure al grande affetto del pubblico. Il posto è magnifico, è il paradiso dello sciatore”.

Goggia, oggi 7^ a 65 centesimi da Lara Gut-Behrami che ha firmato il miglior tempo, analizza così la sua giornata: “Questa Challenger è una pista molto diversa rispetto a tutte le altre discese che abbiamo affrontato – dice la bergamasca tramite l’ufficio stampa FISI - Più facile a farsi che a vedersi, come è successo a Beaver Creek.

Non ci ha aiutato vedere i maschi, che sciano in modo diverso rispetto a noi, prendendosi più rischi. Ho fatto molta fatica a trovare il feeling giusto nella parte alta, poi penso di aver fatto una buona discesa, ma ho un approccio cauto quando affronto una pista nuova. Devo capire quanto grip dovrò avere sotto gli sci, anche se ci sono due nevi diverse lungo la pista; siamo in tre a giocarci la coppa, penso a me stessa e a fare il massimo che potrò sia domani che dopo e fino al gigante. Oggi farò tanto video e analisi per prepararmi alla gara, sperando si possa fare”.

In campo maschile, Alexis Monney è stato il più rapido, mentre la sfida per la coppa di specialità è ridotta al duo Odermatt-von Allmen, con il vincitore della generale che ha ben 83 pt di gap sul compagno. Dominik Paris, oggi 17° a 1”63 dalla vetta, è tutt’altro che felice del suo approccio con la “Challenger” e non lo nasconde: “Non è un pendio adatto per la discesa – il secco commento dell’asso della Val d’Ultimo – E’ ripido e molto tecnico, ma la tracciatura non è un granché. Bisogna sciare sempre sull’appoggio esterno per mantenere le linee.

Il fondo dovrebbe migliorare per la gara, se il tempo tiene. Ma è così per tutti, non serve lamentarsi, bisogna cercare di adattarsi. Io faccio un po’ fatica, proverò a fare del mio meglio domani in gara. Ho confrontato le mie sensazioni con Odermatt e mi sa che anche lui non è molto contento”.

Diversa l’opinione di Florian Schieder, secondo a 14 centesimi da Monney e unico altro azzurro al cancelletto, vista l’assenza di Mattia Casse: “Quando c’è solo una prova si cerca subito di fare il meglio – ha spiegato il nativo di Castelrotto a fisi.org - Si può anche migliorare, ma ho trovato un buon feeling con gli sci fin dall’inizio e sono contento della mia prova.

E’ un pendio interessante, speriamo che tenga il meteo e si può fare un buon finale. La pista è molto varia, c’è una parte tecnica, c’è anche da fare velocità: un po’ corta, sì, ma a fine stagione ci sta. Chiudere in bellezza sarebbe importante”.

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