Paolo De Chiesa sui tanti, troppi infortuni: "A mio avviso il problema principale riguarda le velocità in ballo"

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Paolo De Chiesa sui tanti, troppi infortuni: "A mio avviso il problema principale riguarda le velocità in ballo"

In occasione dell'ultima puntata del nostro "Ghiaccio Verde", l'ex slalomista della Valanga Azzurra si è soffermato su quanto sta accadendo in tema di incidenti nel circo bianco. Inoltre, Paolo De Chiesa si è soffermato sul caso del fratellino di Lara Colturi all'AlpeCimbra Fis Children Cup.

Tanti, troppi infortuni nel corso di una Coppa del Mondo decimata di atleti di primissimo livello, in particolare se parliamo del settore femminile dove è notizia di ieri il crac di Sofia Goggia, un'altra mazzata per la nazionale italiana che aveva perso nella prima gara di stagione Elena Curtoni.

Paolo De Chiesa ne ha parlato in maniera approfondita, lunedì sera nel salotto di NEVEITALIA condotto da Alessandro Genizio, con il tema al centro della puntata di “Ghiaccio Verde”. E la voce dello sci ha cercato di capire perchè siano così aumentate le problematiche fisiche: “Innanzitutto voglio dire che Sofia si è rialzata tante volte e si rialzerà anche in questa occasione, ma dispiace moltissimo. Quest'anno è stata una falcidia per lo sci alpino ai suoi massimi livelli, in campo femminile è impressionante anche per i nomi coinvolti, da Vlhova a Grenier, Suter e Shiffrin alla quale è andata anche bene.

Curtoni per quasi tutta la stagione, poi tra gli uomini abbiamo visto quanto successo a Schwarz, Kilde e Pinturault.

I motivi? Va ribadito il concetto che lo sci è uno sport pericoloso e non parlo di sciancrature e carver, che ti fanno le curve da soli e sono molto più gestibili e controllabili. A livello agonistico ci sono velocità di percorrenza spaventose, entrano in gioco forze e carichi abnormi che non sempre anche le muscolature più potenti possono gestire per garantire l'incolumità delle strutture tendinee e ossee.

Da un lato i materiali sono super performanti – continua De Chiesa – e dall'altro ci sono i tracciati: bisogna porre dei limiti a tutto perchè così ci facciamo male da soli, lo spettacolo ci vuole ma va garantito evitando anche che i campioni finiscano in ospedale. L'imputata principale, a mio avviso, è la velocità: poi è chiaro che questi sci sono pericolosi su nevi più aggressive, anche se so che molti non sono d'accordo con questa mia tesi. Il ghiaccio può essere in parte la soluzione per evitare le classiche spigolate”.

L'ex slalomista della Valanga Azzurra, inoltre, si è soffermato su un caso particolare avvenuto la scorsa settimana e riguardante la famiglia Colturi-Ceccarelli, in occasione dell'evento giovanile per eccellenza, l'AlpeCimbra Fis Children Cup. “Si stanno ingrossando le file della squadra albanese, visto che il fratellino di Lara (Yuri, ndr) ha partecipato al vecchio Trofeo Topolino che ci faceva sognare da piccoli. Per l'Italia, non si è qualificato alla fase internazionale, che però ha fatto lo stesso correndo per l'Albania.

Per me questo è un messaggio antisportivo – le parole di De Chiesa - Qui non si tratta neanche di eludere l'etica sportiva, proprio non ci sono più i valori poi... ognuno nella vita fa quel che vuole, ma non è certo un bel messaggio per gli altri bambini che non si sono qualificati”.

Cliccando QUI, si può rivedere l'intera puntata di “Ghiaccio Verde”.

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