Il week-end di gare in quel di Zakopane ha dato alla luce la seconda competizione a squadre in programma nel calendario della Coppa del Mondo di salto con gli sci, dopo quella disputata a Klingenthal nel mese di dicembre. Se in Germania avevano vinto i polacchi, quest’oggi la situazione è stata inversa con i teutonici vittoriosi in Polonia.
Il leitmotiv del concorso è risultato una novità rispetto al recente passato, con una gara ‘elastica’, cioè il leader box ha visto di passaggio un susseguirsi di diversi team per almeno metà gara, finché i tedeschi non hanno alzato l’asticella ed hanno vinto convincendo, senza l’uomo simbolo della squadra: Severin Freund.
Il successo teutonico è stato frutto di un team ricco di atleti di buon livello, senza avere però quello che è in grado di spostare gli equilibri: nel complesso tutti e quattro gli atleti schierati (Markus Eisenbichler, Stephan Leyhe, Andreas Wellinger e Richard Freitag) hanno ottenuto salti di alto profilo ed hanno preso il comando delle operazioni al termine del 5° salto di gara, quando l’atleta si Siegsdorf ha surclassato lo sloveno Jurij Tepes.
Di qui in avanti non c’è stata più partita, grazie anche al sangue freddo di Freitag: nel momento decisivo ha portato a casa una prestazione appena al di sotto di quelle di Stoch e Tande, riuscendo a non vanificare il lavoro certosino di tutti i compagni di squadra, cosa non ovvia visti i risultati del passato.
Piazza d’onore per il team leader nella Coppa per Nazioni, la Polonia (Piotr Zyla, Maciej Kot, Dawid Kubacki e Kamil Stoch): il risicato distacco di 5.1 lunghezze dai vincitori è da amputarsi principalmente alla prestazione sottotono di Kubacki, soprattutto nella prima serie, quando ha perso punti fondamentali nei confronti di Wellinger.
Buone le performance degli altri tre polacchi, soprattutto Stoch si è dimostrato in grado di essere sul livello dei migliori, nonostante un primo salto parzialmente deludente, ma la scarsa pressione sotto gli sci nel finale può essere un’attenuante. Nel secondo si è sganciato clamorosamente l’attacco dello sci sinistro, quando ormai, il pettorale giallo del massimo circuito, aveva appoggiato il telemark. Per fortuna episodio senza conseguenze.
Al terzo gradino del podio troviamo la Slovenia (Jurij Tepes, Peter Prevc, Jernej Damjan e Domen Prevc): la notizia principale riguarda il detentore della sfera di cristallo, di gran lunga l’atleta complessivamente migliore di giornata. Apparentemente sembra recuperato definitivamente dalla crisi tecnica che lo accompagna dalla caduta di Ruka, vedremo nelle prossime settimane se sarà un serio candidato al ruolo di protagonista negli ultimi mesi di gara.
La pecca più grande per gli sloveni riguarda il primo componente: Tepes è stato competitivo al massimo del potenziale nel primo salto, mentre nel secondo, registrato intorno al punto K, ha perso quei punti fondamentali che avrebbero potuto valere addirittura il successo finale.
Quarta piazza per l’Austria (Gregor Schlierenzauer, Andreas Kofler, Manuel Fettner e Michael Hayboeck), incapace di replicare la top 3 di Klingenthal: l’assenza di Stefan Kraft è stata decisiva, infatti il suo sostituto, Schlierenzauer, è risultato il peggiore dell’intero team, anche se una seconda prestazione positiva lascia ben sperare per il proseguo dell’annata.
A seguire troviamo un’opaca Norvegia (Johann Andre Forfang, Tom Hilde, Anders Fannemel e Daniel Andre Tande): l’unico che è apparso in grado di battagliare per le zone alte della classifica è stato Tande, mentre i compagni non sono stati in grado di mettere la zampata vincente per raggiungere un podio infine parecchio lontano.
Continua il periodo nero per la squadra nipponica. L’ottavo posto odierno è solo l’ultimo di una serie di risultati negativi, cominciata già dall’estate scorsa. Ryoyu Kobayashi, Taku Takeuchi, Daiki Ito e Noriaki Kasai sono stati battuti dalla Repubblica Ceca ed addirittura dalla Russia.
In questi ultimi due team si sono distinti su tutti Viktor Polasek ed Evgeniy Klimov: il primo sta raggiungendo i livelli che si aspettavano da inizio inverno ed addirittura risulta essere il migliore di una squadra in chiaroscuro; il secondo si è confermato uno dei migliori 20 del massimo circuito ed ha permesso alla Russia di entrare nella seconda manche.
Ennesima delusione portata in dote dalla Finlandia: il nono posto odierno è stato frutto di un team non all’altezza della Coppa del Mondo, in cui il migliore si è confermato, ancora una volta, il trentanovenne Janne Ahonen. I segnali sono tutt’altro che positivi in vista dei Mondiali di casa a Lahti.
Domani si terrà la gara individuale dalle ore 16.00, sempre nel tempio di Zakopane, in cui prenderanno il via anche gli italiani Davide Bresadola e Sebastian Colloredo (oggi a riposo). Il prossimo team event è in programma tra una settimana in quel di Willingen.
ZAKOPANE – TEAM EVENT
1. GERMANIA (Eisenbichler, Leyhe, Wellinger, Freitag) 1116.3
2. POLONIA (Zyla, Kot, Kubacki, Stoch) 1111.2
3. SLOVENIA (Tepes, Prevc P., Damjan, Prevc D.) 1102.7
4. AUSTRIA (Schlierenzauer, Kofler, Fettner, Hayboeck) 1092.5
5. NORVEGIA (Forfang, Hilde, Fannemel, Tande) 1066.1
6. REPUBBLICA CECA (Polasek, Matura, Koudelka, Janda) 1008.0
7. RUSSIA (Hazetdinov, Trofimov, Kornilov, Klimov) 984.2
8. GIAPPONE (Kobayashi, Takeuchi, Ito, Kasai) 954.8
9. FINLANDIA (Ahonen, Aalto, Larinto, Maeaettae) 447.9
10. STATI UNITI (Glasder, Larson, Rhoads, Bickner) 413.4
11. KAZAKHSTAN (Karpenko, Muminov, Tkachenko, Zhaparov) 342.8
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Team Large Hill Maschile Zakopane (POL)
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BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88
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