Mondiali Lahti 2017: dominio norvegese nella team sprint femminile

Dopo batterie di semifinale prive di sorprese, l'atto conclusivo ha vissuto due frazioni prive di sussulti, prima dell’attacco portato in terza da Weng. Si è trattato in realtà di un semplice antipasto, buono soltanto per mettere fuori gioco tre squadre prive di ambizioni di medaglia come Slovenia (Katja Visnar e Anamarija Lampic), Polonia (Ewelina Marcisz e Justyna Kowalczyk) e Italia (Ilaria Debertolis e Lucia Scardoni), classificatesi poi in quest’ordine tra l’ottava e la decima piazza.

Più deciso l’affondo di Falla nella tornata successiva, che ha prodotto per qualche centinaio di metri la formazione di un tandem Norvegia-Svezia al comando. Finlandia (Aino-Kaisa Saarinen e Kerttu Niskanen), Russia, Germania (Stefanie Böhler e Nicole Fessel), USA e Svizzera (Nadine Faehndrich e Laurien Van der Graaff) si sono però rifatte sotto poco dopo il cambio.

L’iniziativa che ha spaccato definitivamente la gara è arrivata nel corso della quinta frazione: merito di Belorukova, autrice di un cambio di ritmo da gara ciclistica sulla seconda e più impegnativa ascesa del tracciato. Weng è stata la sola a replicare, e al momento dell’ultimo cambio Finlandia, Germania, USA e Svezia, rimaste all’inseguimento, pagavano già 12 secondi.

Nell’ultima tornata, Falla si è sbarazzata con relativa facilità di Matveeva, involandosi verso la seconda medaglia d’oro di questi Mondiali. La Russia ha difeso senza difficoltà l'argento, mentre Nilsson e Diggins hanno dato vita al duello per il bronzo. A spuntarla è stata l’americana, già sul podio nella sprint a skating. Le speranze di medaglia della Svezia, sulla carta principale rivale della Norvegia nella prova odierna, sono rimaste vive ancora per qualche minuto, alla luce dei dubbi sulla regolarità del cambio Belorukova-Matveeva fra terza e quarta frazione, infine confermata dalla giuria.

1. Norvegia (Weng, Falla) 20:20.5

2. Russia (Belorukova, Matveeva) +5.6

3. Stati Uniti (Bjornsen, Diggins) +18.4

4. Svezia (Ingemarsdotter, Nilsson) +18.6

5. Finlandia (Saarinen, Niskanen) +23.0

6. Germania (Böhler, Fessel) +29.5

7. Svizzera (Faehndrich, Van der Graaff) +41.9

8. Slovenia (Visnar, Lampic) +48.5

9. Polonia (Marcisz, Kowalczyk) +49.0

10. Italia (Debertolis, Scardoni) +1:05.2