Andai a sciare la prima volta in Sudamerica esattamente 10 anni fa. All’epoca, ancora prima di partire, mi colpì molto leggere una nota, su una guida viaggi che accennava alle opportunità sciistiche cilene e argentine, in cui si descrivevano gli sciatori locali molto poco avvezzi allo sci fuoripista.. In effetti i grandi potenziali freerider delle stazioni sudamericane sono state per lungo tempo terreno d’azione quasi esclusivo degli appassionati stranieri, per lo più nordamericani, con il loro stile spettacolare ed esibizionista. Di certo però in questi anni le cose sono molto cambiate: con spirito d’emulazione l’opzione powder è divenuta assai appetibile anche allo sciatore sudamericano più motivato e sono sempre più quelli che vi si cimentano, e con successo. Crescono anche i maestri e guide locali che in ogni stazione sciistica si mettono professionalmente a disposizione. D’altronde le opportunità sono davvero enormi.
La regina sudamericana della disciplina è sicuramente la stazione di Las Leñas, nelle Ande mendozine: una delle mecche mondiali del fuoripista, dove la proposta “powder” è organizzata in ogni dettaglio. Ciò è dovuto ai suoi immensi pendii su terreno aperto che hanno reso possibile la mappatura di centinaia di itinerari di ogni livello e lunghezza, molti già raggiungibili con gli impianti di risalita; altrimenti con gli snowcat o, per i più facoltosi, con l’heliski. Nel caso preparatevi a scendere da cime ancora senza nome, da cui è impossibile vedere qualsiasi tipo di insediamento umano..
Non si scherza nemmeno nelle Tres Valles Cilene, da dove con l’heliski si accede alla più grande aerea mappata di sci fuoripista delle Ande e comunque, rimanendo nei pressi delle piste, ci si può cimentare nelle competizioni internazionali freerider come la prestigiosa Swatch Skiers Cup o partecipare allo"Eye of the Condor”, il concorso unico nel suo genere al mondo, in cui diverse squadre di affermati marchi del settore composti di 2-3 atleti con fotografo, un documentarista e redattore, devono creare in una settimana un video di 5 minuti e 5 fotografie. Ovviamente in contesto freerider.
Le note Chapelco/San Martin de Los Andes e Bariloche/Catedral hanno, in questi ultimi anni, fatto molto per la gioia di molti appassionati : Chapelco ha reso accessibile lo splendido e selvaggio versante sud, un enorme imbuto dal quale è possibile rientrare con uno snowcat; mentre al Catedral, grazie all’espansione impiantistica intorno a Punta Principesa, è ora a portata di molti la relativa zona libera di imbarazzante bellezza scenografica, prima in terreno aperto tra torri di granito e poi dentro il bosco. Non male anche a Cavihaue, dove, con gli snowcat è possibile salire fino alla cima dell’imponente vulcano Copahue per poi affrontare 8km di discesa in terreno incontaminato fino alle piste battute della stazione.
Virando ulteriormente verso Sud si ha occasione di testare la powder probabilmente migliore del Continente: a La Hoya/Esquel i fiocchi che cadono sono eccezionalmente secchi e soffici: è un piacere indescrivibile sciarvi in pista battuta; figuratevi galleggiarvi dentro lungo gli itinerari fuoripista adiacenti alla skiarea!!
La Cordigliera è veramente molto, molto lunga e la sua fine, in Terra del Fuoco, riserva altre piacevoli sorprese: che ne dite di fare heliski arrivando a sciare fino a spiagge innevate? Ferragosto è il periodo perfetto, ovviamente!
Approfondimenti
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Monte Cimone | 13/14 | 80-100 cm |
La Thuile | 31/38 | 20-40 cm |
Klausberg | 11/11 | 35-84 cm |
Plan de Corones | 33/34 | 5-30 cm |
Gabiet | 10/11 | 0-40 cm |
Folgarida | 17/17 | 20-65 cm |
Madesimo | 10/11 | 20-30 cm |
Breuil-Cervinia | 13/15 | 25-100 cm |
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