Il caro energia spinge i costi di innevamento alle stelle

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Il caro energia spinge i costi di innevamento alle stelle

Per alcune stazioni sciistiche i costi non sono sostenibili. E si sceglie di spegnere i cannoni sparaneve.

Prima la pandemia che ha costretto a tenere chiusi gli impianti la scorsa stagione. Ora il rincaro dei costi di innevamento delle piste da sci che in pochi mesi sembrano essere moltiplicati. Un costo talmente alto che rischia di mettere in crisi alcune stazioni sciistiche.

È il caso, ad esempio, di Cerreto Laghi, comprensorio sciistico dell’Emilia Romagna. Marco Giannarelli, direttore della società Turismo Appennino, che gestisce gli impianti, ha spiegato all’edizione Reggio Emilia de "Il Resto del Carlino" che per i primi venti giorni di dicembre sono stati spesi 56.000 euro. Cifra che potrebbe aumentare approssimativamente a 90.000 euro di energia elettrica. Per questo motivo adesso è stato deciso di tenere spenti la notte i cannoni sparaneve. Le basse temperature attuali, infatti, stanno consentendo di sciare con la neve prodotta in precedenza che si sta mantenendo inalterata. Già a novembre, due giorni di cannoni accesi avevano portato ad una bolletta di 19.000 euro.

"Oggi noi possiamo solo sperare in nuove nevicate dal cielo per poter andare avanti con la stagione invernale – ha detto il direttore Marco Giannarelli a ‘Il Resto del Carlino’ – perché a queste condizioni i costi per noi sono più insostenibili. Non saremmo in grado di proseguire l’attività perché al super-costo dell’energia elettrica va aggiunto quello del gasolio dei mezzi che si muovono sulle piste. Se facciamo bene i conti tra personale e tutto il resto, l’attività sciistica al completo, ci costa 10.000 euro al giorno. Contiamo nelle condizioni meteo favorevoli, però nei prossimi giorni dobbiamo fare le nostre valutazioni se proseguire o meno con l’attività sciistica di fronte a questi costi così eccessivi".

Anche in Lombardia, le temperature alte e l’assenza di nevicate, ha portato le piccole stazioni a dover produrre la neve. E pure qui si parla di un notevole aumento del costo di energia elettrica. La nota positiva è che durante le feste si è registrato un elevato numero di presenze, oltre le aspettative per essere stato un periodo di stagione con poca neve. Ma la speranza dei gestori degli impianti è che ci sia qualche nevicata nei prossimi giorni per poter abbattere i costi dell’innevamento artificiale e andare avanti fino a febbraio.

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