Il crowdfunding per finanziare lo sviluppo turistico montano, l’esempio svizzero del Nara

Il crowdfunding per finanziare lo sviluppo turistico montano, l’esempio svizzero del Nara
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Il crowdfunding per finanziare lo sviluppo turistico montano, l’esempio svizzero del Nara

Al Nara, stazione sciistica del Canton Ticino, sono iniziati i lavori per la realizzazione di un nuovo tracciato di mountain-bike adatto a tutti. Le risorse finanziarie sono state reperite anche grazie a una campagna di crowdfunding.

Destagionalizzazione e diversificazione sono due parole chiave per il futuro di molte piccole stazioni sciistiche di medio-bassa quota. Lo sanno bene anche al Nara, storica stazione sciistica della Val di Blenio che si sviluppa tra i 925 e i 2.123 metri di quota, dove, come in diverse località italiane, le ultime due stagioni invernali sono state particolarmente povere di precipitazioni nevose. Per attenuare la dipendenza dal fattore neve, la Amici del Nara SA, società che si occupa degli impianti di risalita, ha predisposto un progetto per un nuovo percorso di mountain-bike, adatto sia ai biker esperti che alle famiglie, grazie alla realizzazione di apposite varianti che aggirano i tratti più impegnativi. Il tracciato, che affronta un dislivello di 435 metri lungo un percorso di 3,7 chilometri, si snoda tra le località di Pian Nara e Cancorì, tra loro collegate da una seggiovia biposto. I lavori per la realizzazione sono iniziati nelle scorse settimane con un costo complessivo di 390 mila franchi, stanziati per metà dal Canton Ticino e per l’altra metà da una serie di differenti soggetti: i comuni di Acquarossa e Uetikon am See, la Fondazione Aiuto svizzero alla montagna e alcuni investitori privati, compresa la Amici del Nara SA. All’appello mancano ancora 10 mila franchi, come reperirli?

La Amici del Nara SA decide di puntare sul crowdfunding, avviando una campagna su una piattaforma online in cui tutti possono scegliere di sostenere la realizzazione del percorso di mountain-bike. La campagna si è conclusa il 31 agosto con una raccolta di 35.593 franchi svizzeri, risultato oltre le aspettative, con i circa 25.000 franchi eccedenti l’obiettivo minimo di finanziamento che saranno destinati alla manutenzione del tracciato durante i primi anni di utilizzo.

Un’esperienza senza dubbio positiva, che induce a chiedersi se possa essere replicata anche nelle piccole stazioni sciistiche italiane.  

Nel nostro Paese il crowdfunding ha visto particolare diffusione nei confronti di start-up e organizzazioni non lucrative con progetti che si prefiggono obiettivi particolarmente sentiti e condivisi dal pubblico interessato. La forza del crowdfunding sta proprio nella capacità di fare leva sul desiderio della folla di sentirsi parte di un progetto condiviso e partecipare alla sua realizzazione. In quest’ottica progetti di sviluppo e rilancio di piccole stazioni sciistiche di particolare interesse per la comunità locale e con un gruppo fortemente fidelizzato di clientela, potrebbero certamente presentare condizioni favorevoli all’iniziativa.

Per un’efficace strutturazione dell’operazione occorre considerare che il crowdfunding si può suddividere in diverse categorie, la cui scelta merita un’attenta valutazione:

Modello donation based: forma più semplice di crowdfunding che consiste nella tradizionale donazione, senza nessun corrispettivo economico di ritorno né una ricompensa particolare al donatore. E’ tipicamente diffuso per il sostegno alle organizzazioni non-profit.

Modello reward based: i sostenitori del progetto ricevono una ricompensa non monetaria. Il reward crowdfunding viene assimilato ad una prevendita di un prodotto o di un servizio. In questo caso, ad esempio, i sostenitori di un progetto di sviluppo di località sciistica potrebbero avere diritto ad un certo numero di biglietti omaggio o a prezzo agevolato o altri possibili vantaggi.

Modello lending based: a differenza delle precedenti fattispecie prevede un futuro rimborso da parte del beneficiario.

Modello equity based: consente di avere un capitale per la realizzazione del progetto in cambio della distribuzione degli utili e dei profitti tra gli investitori, i quali rivestono all’interno della struttura societaria la figura di soci. In altre parole, chi partecipa economicamente al progetto non è un semplice donatore, ma un vero e proprio azionista che effettua un investimento. In Italia, questa tipologia di crowdfunding è disciplinata dal Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 (il c.d. Decreto Crescita bis, o 2.0). In origine l'equity crowdfunding era riservato unicamente alle società per azioni e alle società a responsabilità limitata iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese come start-up o PMI Innovative. Il recente Decreto Legislativo 10 marzo 2023 ha, tuttavia, ampliato alle srl ordinarie la possibilità di offrire al pubblico le proprie quote attraverso piattaforme di crowdfunding. Una novità che, di fatto, ne apre le porte anche a una nutrita fetta di imprese funiviarie.

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