Nel “Resoconto della stagione 2023/2024” pubblicato dall’Associazione Funivie Svizzere, l’interessante analisi mette a confronto l’evoluzione delle presenze nei comprensori sciistici di Italia, Svizzera, Austria e Francia nell’intervallo tra la stagione 2004/2005 e l’ultimo inverno. Il nostro Paese è l’unico ad aver avuto il picco massimo di affluenza nelle ultime due stagioni.
L’Italia è l’unico tra i quattro grandi paesi alpini dove le “giornate sci” delle ultime stagioni sono state le maggiori degli ultimi 20 anni. Il dato emerge dal “Resoconto della stagione 2023/2024” pubblicato dall’Associazione Funivie Svizzere e curato da Laurent Vanat, consulente elvetico che da oltre vent’anni raccoglie i dati delle principali stazioni di sport invernali a livello internazionale per elaborare annualmente il suo “Rapporto internazionale sul turismo della neve e della montagna”.
Dai suoi dati si evince come l’Italia sia il terzo paese più visitato dagli sciatori nelle Alpi, con quasi 30 milioni di visite e il quinto al mondo. A guidare la graduatoria gli Stati Uniti con oltre 50 milioni di visite, seguono Austria e Francia oltre quota 40 milioni, che precedono Giappone e Italia, con la Svizzera più staccata al sesto posto.
Nell’analisi proposta per Funivie Svizzere, Vanat si concentra sui 4 paesi alpini più frequentati. La stagione invernale 2004/2005 è presa come riferimento su cui quantificare gli incrementi o decrementi delle “giornate sci” nel successivo ventennio.
Ma cosa si intende per “giornate sci”? Come indicato nel Resoconto: “definiamo giornata dello sciatore la visita quotidiana di una persona che pratica lo sci o lo snowboard (o uno sport sulla neve simile) in un comprensorio sciistico, indipendentemente dal prezzo pagato; per giornate sciatore si intendono quindi le visite dei titolari di skipass mezza giornata, giornata intera, stagionale o plurigiornaliera e/o skipass bambini, senior o gratuiti”.
L’analisi evidenza che i quattro paesi alpini soffrono di problemi simili: un calo della clientela locale e un bacino di clienti stranieri stagnante o addirittura in diminuzione, distribuito in modo diverso a seconda della stagione e fortemente conteso tra i maggiori comprensori sciistici delle quattro nazioni, che effettuano ogni anno ingenti investimenti per aumentare la propria competitività e incrementare le quote di mercato.
Non considerando le stagioni influenzate dalle politiche restrittive della pandemia Covid-19, si evince il seguente andamento per i quattro paesi alpini.
Svizzera: le visite degli sciatori hanno avuto una contenuta crescita sino all’inverno 2008/2009, il quale presenta le maggiori presenze all’interno della serie storica considerata. Successivamente si sono osservati costanti e contenuti cali sino alla stagione 2016/2017, a cui è poi seguita una lieve ripresa nei due inverni successivi. Nelle ultime due stagioni pare ripresentarsi una tendenza di crescita, seppur con volumi ancora al di sotto delle giornate di sci registrate tra il 2004/05 e il 2009/2010. Le giornate sci dell’ultima stagione sono state circa il 15%-20% in meno dell’inverno 2008/2009, la migliore annata considerata in questa serie.
Fortemente penalizzanti il tasso di cambio sfavorevole per i vicini paesi dell’area Euro e l’elevato costo della vita.
Austria: le giornate sci tra il 2004/05 e il 2018/2019 evidenziano un andamento altalenante con una sostanziale stagnazione. Come per la Svizzera, la stagione 2008/2009 risulta essere quella con le maggiori presenze. Tutte le altre stagioni fino al 2019 non presentano mai cali superiori al 10%. Le ultime due stagioni 2022/2023 e 2023/2024 risultano essere tra le peggiori del ventennio in termini di giornate sci, seppur con un calo di poco superiore al 10% e con l’ultima stagione in lieve crescita sulla precedente.
Francia: si evidenzia un andamento simile all'Austria con una sostanziale stagnazione. Le stagioni più positive risultano la 2008/2009 e la 2012/2013. Le ultime due stagioni sono tra le peggiori della serie ventennale con un calo vicino al 15% rispetto ai migliori inverni.
Italia: è il Paese che presenta le minori oscillazioni delle giornate sci con inverni molto buoni fino alla stagione 2010/2011 a cui è seguito un calo di circa il 10-15% delle giornate di sci, rimaste pressoché costanti fino all’inverno 2016/2017. Dalla stagione 2017/2018 si è assistito a un nuovo incremento di presenze che sono tornate sui livelli del periodo 2006-2011. Tali valori sono stati lievemente superati nelle ultime due stagioni che rappresentano le migliori in termini di giornate sci all’interno della serie ventennale.
Prendendo a riferimento la stagione 2004/05 l’Italia è l’unico paese in cui gli ultimi inverni evidenziano una crescita di circa il 10% delle giornate sci. Austria e Francia presentano valori simili o lievemente inferiori, mentre la Svizzera accusa un calo vicino al 20%.
Nell'immagine sottostante il grafico* tratto dal "Resoconto della stagione 2023/2024" pubblicato dall'Associazione Funivie Svizzere e curato da Laurent Vanat:
*nel grafico non sono stati indicati i dati della stagione 2023/2024 in Italia, tuttavia, integrandoli con i risultati pubblicati dal "Consuntivo Stagione Invernale 2023/2024" di JFC-Skipass Panorama Turismo, che hanno evidenziato una crescita delle presenze del 9%, è ragionevole ritenere che anche le "giornate sci" non abbiano avuto una contrazione rispetto alla stagione precedente.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Valtournenche | 6/8 | 20-40 cm |
Breuil-Cervinia | 12/15 | 30-120 cm |
Ponte di legno | 9/30 | 10-40 cm |
Ghiacciaio Presena | 9/30 | 10-40 cm |
Passo del Tonale | 9/30 | 10-40 cm |
Obereggen | 15/20 | 5-30 cm |
Plan de Corones | 21/34 | 0-30 cm |
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