Arriva il no degli ambientalisti alla nuova seggiovia di Gamberale: progetto inutile e dannoso

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Michela Carè

Appennini

Arriva il no degli ambientalisti alla nuova seggiovia di Gamberale: progetto inutile e dannoso

Gli ambientalisti scendono in campo contro la costruzione di una nuova seggiovia nel comune di Gamberale, all'interno dell'area protetta del Parco nazionale della Majella.

Le associazioni Wwf Abruzzo e Salviamo l’Orso, attraverso l’avv. Michele Pezone, hanno esposto la propria contrarietà al progetto con una lettera indirizzata al Comitato VIA - che lo scorso 30 maggio si è riunito per valutare la fattibilità dello stesso - e ai competenti uffici della Regione Abruzzo, al Comune di Gamberale e al Ministero dell’Ambiente in cui si richiama al rispetto della Delibera Regionale n. 877 del 27/12/2016 (Misure generali di conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Abruzzo) che vieta la costruzione di nuovi impianti da sci nelle aree della Rete Natura 2000.

Si tratta di un impianto estremamente dannoso per l'ambiente e per numerose specie faunistiche, in particolare  quelle di interesse comunitario inserite negli Allegati II e IV della Direttiva 92/43/CE (Direttiva Habitat), tra cui l'Aquila reale e l'Orso bruno marsicano e sostanzialmente inutile per l'economia locale - fanno sapere gli ambientalisti. Un progetto destinato a sprecare risorse pubbliche e che sembra non voler tenere conto del fatto che l'impianto precedente era fallito ed è dismesso da circa 15 anni - viene infatti proposto in sostituzione di un vecchio skilift in disuso da oltre 15 anni (ndr). Davvero non si comprende quali possano essere ora le aspettative di utilizzo della struttura, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici in atto, che hanno accorciato il periodo di innevamento e alzato la quota neve rendendo la pratica dello sci improponibile a queste quote in Appennino. Sarebbe infatti assurdo anche solo ipotizzare l'uso massiccio dei cosiddetti cannoni da neve che, al di là delle gravi conseguenze ambientali - aggiungono - aumenterebbero a dismisura i costi rendendo ancor più improponibile l'ipotesi di costruire questa nuova seggiovia”.

 

 

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