Cervino
Autore: NA
Anno: 2003
Prezzo: 7.50 EUR
Nonostante le sue ultime tre lettere (che coincidono con un suffisso diminutivo), la parola Cervino evoca immediatamente un'immagine di smisurata grandezza: quelle sillabe scandite nella mente, Cer-vi-no, ci danno subito una misura di maestà, di forza, di altezza. Per ognuno di noi il Cervino è prima di tutto un riferimento mentale, l'idea stessa della grande e inarrivabile montagna. Ma Cervino (che deriva da 'Cervin', toponimo coniato a fine Settecento dallo scienziato ginevrino De Saussure), o Matterhorn (che per gli svizzeri vuol dire corno sul prato), non è solo il nome di quel monte a noi tutti noto, di quell'inconfondibile piramide che giganteggia sul confine tra Valle d'Aosta e Vallese. E' anche l'allusione inconscia a un simbolo alpino onnicomprensivo, il rimando alla cima più fotografata del mondo, al profilo di monte più disegnato e stilizzato su souvenir, magliette, confezioni e cartoline. Per questo osservare la sua mole dalla conca del Breuil o da Zermatt è un'emozione che lascia attoniti, proprio perché sembra di ritrovare - come per magia e a grandezza naturale! - quella stessa icona ormai depositata nel nostro immaginario. Ma perché il Cervino è il Cervino? si chiede Paolo Paci nel reportage iniziale di questa monografia. Perché una cima è diventata il centro delle Alpi? Quasi il simbolo assoluto della natura romantica, incarnando nella sua forma l'idea platonica di montagna, appicco trascendente e slancio metafisico verso il cielo? Sono queste le premesse e i quesiti di fondo da cui prende avvio il viaggio di "Montagne". Un viaggio che proponiamo di affrontare anche sul campo, utilizzando la cartina abbinata alla rivista. Si tratta di una cartina inedita, realizzata dal nostro disegnatore Daniele Scognamiglio, e assolutamente eccezionale per la grande scala di dettaglio 1:20000; tanto che ci risulta la più dettagliata cartina di ampie dimensioni del Cervino che sia mai stata pubblicata.
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