Il Cio chiede di non gareggiare più in Russia. Terremoto negli sport invernali?

Quattro campioni olimpici russi di Sochi 2014 avrebbero usato steroidi
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Il Cio chiede di non gareggiare più in Russia. Terremoto negli sport invernali?

Nella giornata di ieri il Cio ha rilasciato un comunicato stampa in relazione al rapporto McLaren commissionato dalla Wada. A causa delle pesantissime accuse di doping di stato lanciate alla Russia, anche in relazione ai Giochi olimpici di Sochi 2014, il Comitato olimpico ha chiesto alle varie federazioni internazionali degli sport invernali di prendere una posizione che rischia di creare un terremoto.

Dal suddetto rapporto sono emerse tre conclusioni-chiave:

1) Il laboratorio antidoping di Mosca operava allo scopo di proteggere atleti russi dopati, all'interno di un sistema direttamente legato allo Stato in cui le positività venivano insabbiate.

2) Nel laboratorio antidoping di Sochi si praticava un singolare metodo di scambio dei campioni allo scopo di permettere agli atleti russi dopati di competere ai Giochi olimpici del 2014.

3) Il ministero dello sport russo dirigeva, controllava e supervisionava la manipolazione dei risultati dei test antidoping o lo scambio dei campioni, con la partecipazione attiva dei servizi segreti sia nel laboratorio di Mosca che in quello di Sochi.

Proprio in virtù di quanto sarebbe avvenuto durante Sochi 2014 (il condizionale è d'obbligo, poiché per il momento si tratta di accuse e non ancora di fatti provati), il Cio - fra i concetti espressi nel comunicato stampa di ieri - ha scritto:

"A causa dei dettagliati rapporti di manipolazione dei campioni durante i Giochi olimpici di Sochi 2014, il Cio chiede a tutte le federazioni internazionali degli sport invernali di congelare la preparazione dei principali eventi in Russia (quali Mondiali, tappe di Coppa del Mondo e altre competizioni internazionali di rilievo) sotto la loro responsabilità, invitando a cercare organizzatori alternativi".

In altre parole, tutti gli appuntamenti previsti in Russia devono essere considerati a rischio. 

La formula è fumosa. Di preciso, una "richiesta" del Cio alle varie federazioni internazionali è da considerarsi vincolante o meno? Non si tratta di una questione da poco, in quanto questo comunicato mette gli organi governativi di svariati sport di fronte a situazioni complesse da risolvere che necessiterebbero della maggior chiarezza possibile proprio per prendere decisioni di una certa gravità in tempi celeri.

Andiamo a vedere quali sarebbero le conseguenze se davvero ci si trovasse di fronte a un vero e proprio embargo organizzativo.


BIATHLON
Il biathlon è una delle discipline maggiormente interessate dall'eventuale embargo. Il calendario della Coppa del Mondo 2016-'17 prevede una tappa a Tjumen dal 9 al 12 marzo e trovare un'alternativa sarebbe alquanto problematico.

Infatti l'appuntamento russo è fissato nel mezzo di una trasferta intercontinentale, poiché dal 2 al 5 marzo il massimo circuito sarà impegnato nella tappa pre-olimpica di Pyeong Chang, quindi dal 17 al 19 marzo si gareggerà a Oslo.

Tjumen è collocata sostanzialmente a metà strada fra Corea e Norvegia. Doverla togliere dal calendario significherebbe trovarsi a fronteggiare un rompicapo logistico perché in Asia centrale non esistono impianti adibiti a ospitare la Coppa del Mondo al di fuori del territorio russo.

Anticipare di una settimana il ritorno in Europa (o prolungare la permanenza in Corea, ammesso sia possibile) comporterebbe grossi problemi di jet-lag per gli atleti, con relativo rischio di defezioni. Cancellare in toto l'evento avrebbe pesanti ripercussioni sui diritti televisivi.

Inoltre i Mondiali junior del 2017 sono stati assegnati proprio alla Russia, che dovrebbe ospitarli a Ostrov. In questo caso spostarli sarebbe più semplice, ammesso si decida rapidamente. La rassegna iridata giovanile coinvolge centinaia di persone fra atleti e tecnici, pertanto qualsiasi eventuale location alternativa dovrebbe organizzarsi con debito anticipo.

Infine, la candidatura di Tjumen a organizzare i Mondiali 2021 verrebbe automaticamente meno, sempre che non sià già stata affossata di fatto dalla semplice pubblicazione del rapporto McLaren.

 

PATTINAGGIO DI FIGURA
Per quanto riguarda la prossima stagione, l'Isu dovrebbe ricollocare una delle storiche tappe del Grand Prix (quanto di più vicino alla Coppa del Mondo all'interno di questa disciplina). Si tratta della Rostelecom Cup, in programma a Mosca a inizio novembre.

La questione non è banale, poiché le liste dei partecipanti delle varie tappe vengono compilate anche su un criterio geografico. Spostare l'evento, oltre a comportare la ricerca di una città disposta a organizzarlo, creerebbe anche problemi relativi alle partecipazioni del GP.

Tuttavia, fra meno di due mesi, a Saransk è previsto un appuntamento dello Junior Grand Prix. Teoricamente questo circuito dovrebbe rientrare nelle "competizioni internazionali di rilievo", quindi - considerando come la finestra temporale per trovare un'alternativa sia strettissima - l'Isu si trova di fronte a un grattacapo non da poco da risolvere celermente.

BOB E SKELETON
L'Ibsf viene particolarmente coinvolta dalla richiesta del Cio, poiché nel 2013 aveva assegnato i Mondiali 2017 a Sochi, calendarizzati per la seconda metà del mese di febbraio. Pertanto si tratterebbe di spostare altrove l'appuntamento clou della stagione.

È vero che mancano ancora sette mesi, ma anche in questo caso la decisione dovrà per forza di cose essere presa con largo anticipo.

Quindi il comunicato del Cio mette la federazione internazionale in una posizione non facile, poiché potrebbe trovarsi a dover revocare alla Russia l'highlight dell'inverno, con relativa necessità di scegliere una nuova location con rapidità.

SCI DI FONDO
Discorso simile in ambito Fis. Uno dei principali appuntamenti della prossima stagione dello sci di fondo è stata affidata proprio alla Russia. Si tratta delle finali di Coppa del Mondo, che dovrebbero andare in scena a Tjumen dal 16 al 20 marzo.

Certo, l'appuntamento non ha la portata dei Mondiali, ma è comunque molto pubblicizzato. Ci sarebbe tutto il tempo necessario per cercare una nuova località, ma è obbligatorio capire il più presto possibile chi potrebbe farsi avanti per accaparrarsi l'evento.


SALTO CON GLI SCI
Per la Fis il tempo stringe se si guarda al salto con gli sci. Una tappa di Summer Grand Prix, l'equivalente estivo della Coppa del Mondo, è prevista a Chaikovsky dal 9 all'11 settembre.

Trovare un'alternativa alla svelta appare molto problematico, soprattutto perché nei mesi scorsi nessuno ha voluto e/o potuto sostituire Almaty, che ha rinunciato al suo appuntamento allo scopo di preparare al meglio le Universiadi invernali 2017.

Peraltro Chaikovsky dovrebbe organizzare gare di entrambi i sessi e quelle femminili in programma sarebbero le ultime del GP. Tradotto, se non si dovesse trovare un'altra opzione, il massimo circuito estivo delle saltatrici potrebbe essere già terminato in quel di Courchevel, con una sola competizione.

Nella stessa località sono previste gare di Coppa del Mondo a metà dicembre, ma in questo caso si tratterebbe di un problema ampiamente sormontabile.



ALTRE DISCIPLINE OLIMPICHE
Risolvibili in relativa tranquillità anche eventuali cambi di calendario nello Snowboard, nel Freestyle e nel Pattinaggio di velocità. In tutti i casi si tratterebbe di trovare una location alternativa per una tappa o alcune gare di Coppa del Mondo.

Non vengono toccate dalla richiesta del Cio, almeno per il 2016-'17, lo sci alpino, la combinata nordica, lo slittino, il curling, l'hockey ghiaccio e lo short track.

 

E GLI ATLETI RUSSI?
Attualmente non si parla di bandire dalle competizioni internazionali degli sport invernali gli atleti russi, ma semplicemente di bloccare l'organizzazione di qualsivoglia evento in Russia.

Pertanto i russi sarebbero liberi di gareggiare ovunque, sempre che il Cio nel prossimo futuro non decida per ulteriori sanzioni.

Nel qual caso, un eventuale bando collettivo della Russia, sarebbe una pesantissima mazzata per diverse discipline che, proprio in quel Paese, riscuotono grande interesse di pubblico. 

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