Quattro campioni olimpici russi di Sochi 2014 avrebbero usato steroidi

Quattro campioni olimpici russi di Sochi 2014 avrebbero usato steroidi
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Quattro campioni olimpici russi di Sochi 2014 avrebbero usato steroidi

A rivelarlo è Vitaly Stepanov, marito dell'ottocentista Yuliya Stepanova ed ex impiegato della Rusada, scappato prima in Germania e poi negli Usa, intervistato dal celebre programma d'inchiesta 60 Minutes.

Tutto nasce dai colloqui via skype intercorsi e registrati da Stepanov con Grigory Rodchenkov, ex capo del laboratorio antidoping di Mosca, lo stesso in cui sono stati distrutti oltre 1400 test antidoping.

Dai particolari che emergono, Rodchenkov, che è stato costretto a lasciare il suo paese, per sua stessa ammissione, era in grado di far sparire test positivi degli atleti russi. Il tutto sarebbe avvenuto con la compiacenza dei servizi segreti che seguivano ogni fase dei controlli antidoping a cui erano sottoposti gli esponenti delle nazionali di casa agli ultimi Giochi Invernali.
Sempre secondo quanto riferito da Stepanov, ci sarebbe una Sochi List, che fa riferimento ad atleti russi, compresi quattro campioni olimpici, che senza l'adeguata copertura messa evidentemente in atto, sarebbero risultati positivi agli steroidi.
Nel servizio di 60 Minutes, celebre programma di inchiesta della Cbs, che sarà trasmesso domenica alle 19 (l'1 di notte ora italiana), ci sono anche dichiarazioni della moglie di Stepanov, Yuliya Stepanova, ex nome di punta dell'atletica in Russia, squalificata per valori anomali del passaporto biologico.
L'ottocentista compare già in altre inchieste sul doping in Russia realizzate dalla tv tedesca Das Erste, nei panni di grande accusatrice del sistema russo. Stepanova, scappata insieme al marito e al figlio piccolo prima in Germania e poi negli USA per paura di ritorsioni, peraltro spera che le sue testimonianze le permettano di gareggiare a Rio 2016, questa volta senza bandiera, come avverrà per i rifugiati politici.
Ricordiamo che a Sochi 2014 la Russia ha vinto il medagliere con 13 ori, di cui 3 dallo short track con Viktor An (staffetta compresa) e dal pattinaggio, 2 dal bob con Aleksei Voevoda e Aleksandr Zubkov e altrettante dallo snowboard con Vic Wild. Oltre allo skeleton, alla staffetta d biathlon e tutto il podio della 50 km di sci di fondo con la vittoria di Alexander Legkov.
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