Metti una sera a sciare ... sulle piste di Courmayeur

Curma by night
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Eleonora Greco

Valle d'Aosta

Metti una sera a sciare ... sulle piste di Courmayeur

E' arrivata la prima neve a Courmayeur ed è iniziato il conto alla rovescia per l'apertura della stagione sciistica 2012-2013. Manca poco più di una settimana al 30 novembre, data fissata per l'apertura del comprensorio e per svelare al pubblico le novità e i lavori di sistemazione delle piste che sono stati fatti durante l'estate.

Ma oltre alle nuove piste, la nuova seggiovia e al nuovo snowpark, Courmayeur quest'anno si ripropone al suo pubblico come capitale modaiola della Valle d'Aosta, proponendo novità anche appena fuori dalle piste: musica, cocktail e bevande calde sono gli ingredienti speciali degli après-ski ai piedi del Monte Bianco. Da quest’anno la Funivia Courmayeur rimarrà aperta tutte le sere fino a mezzanotte per permettere agli amanti dell’après-ski di trattenersi in quota e godersi il tramonto riflesso sulla neve e, a valle, le luci dei villaggi, gustando un aperitivo o una cena in quota.

Numerosi i locali che hanno aderito all'iniziativa, mettendo in programma spettacoli e musica fino a notte fonda, la Maison Vieille, il Bar du Soleil, le Château Branlant, Chez Moi, Chiecco, Christiania, La Chaumière e l’hotel La Baita, tutti locali che si trovano a fianco delle piste.   Chi lascerà il comprensorio prima delle ore 16.45 potrà scendere a valle senza altri addebiti. Chi invece vorrà tirare tardi sulle piste e non è in possesso dello skipass stagionale o di un biglietto plurigiornaliero di almeno 4 giorni, dovrà pagare una tariffa supplementare di 10 €.

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Fabio Stella, neolaureato in pianificazione territoriale, ha concluso il suo percorso di studi al Politecnico di Torino con una tesi sullo sviluppo urbano delle località sciistiche che ha frequentato sin dall’infanzia. Si tratta di stazioni invernali che si sono ispirate al modello di sviluppo delle stazioni sciistiche integrate francesi. I grandi edifici e condomini che le caratterizzano, da molti ritenuti “ecomostri”, sono spesso frutto di ardite visioni di architetti e urbanisti di fama internazionale e testimoniano un’importante epoca dello sviluppo turistico alpino.