Sci di raid da Courmayeur al Passo Sempione

varie
Info foto

Pier Luigi Salza

Valle d'Aosta

Sci di raid da Courmayeur al Passo Sempione

Pasqua 2006. La traversata Planpincieux - Bourg Saint Bernard, attraverso i colli di Malatrà e del Gran San Bernardo, si rivela un ottimo itinerario per raggiungere da Courmayeur la prestigiosa Haute Route.

Portata una delle auto a Étroubles, con l’altra raggiungiamo La Palud, e con il bus-navetta arriviamo a Planpincieux. Al dolce fondovalle della Val Ferret segue la salita da La Vachey nel rado bosco di conifere fino al rifugio Bonatti, costruito su una stupenda balconata naturale.

Scendiamo su pessima neve il ripido pendio verso la Comba di Merdeux, quindi il sottostante vallone, e solo al parcheggio di Crevacol inizia a piovigginare. Dopo la notte a Echevennoz, all'ora della sveglia non piove. Messi gli sci a Saint Rhémy, e dopo l'inusuale passaggio nel paravalanghe, giungiamo con il sole al Colle del Gran San Bernardo. Il Mont Velan fa da sfondo alla breve discesa verso Bourg Saint Bernard, brusco rientro nel mondo degli impianti e delle piste.

Ho progettato di innestarmi sulla "variante alpina" della celebre Haute Route a Bourg Saint Pierre tentandola durante il ponte del 25 aprile. Dalla fermata dell'autobus a Bourg Saint Pierre ci incamminiamo sci a spalle sulla strada chiazzata di neve che sale a La Delise. Di qui, indotti da un cartello indicatore, procediamo su sentiero lungo il fianco meridionale e spoglio della Valsorey.

 

Attraversato il torrente, all'Alpe Bas calziamo gli sci e raggiungiamo la Cabane de Valsorey. Il giorno seguente, scavalcato il Colle Sonadon, scendiamo sul Glacier du Mont Durand. L'alba di lunedì ci coglie nel tortuoso canyon che dà accesso al Ghiacciaio d'Otemma. Oltrepassiamo la Becca d'Epicoun, la Tseuca e la Singla. Traversato l'ampio Col du Petit Mont Collon giungiamo al successivo Col de l'Evêque sotto la rocciosa vetta omonima e a poca distanza dalla scintillante cresta nevosa della Becca d'Orén. . In discesa dal Colle di Mont Braulè e poi lungo il Ghiacciaio di Tsa de Tsan procediamo fino al Colle di Valpelline.

La mitica Nord del Cervino ci accompagna nella discesa verso Zermatt sino ad arrivare a Cervinia.

Alle prime luci siamo sulla via normale del Breithorn da dove traversiamo alla cima del Centrale percorrendo il Grande Ghiacciaio di Verra. Il mattino seguente saliamo alla crepaccia terminale del Castore. Discesa la facile cresta sud est ci riuniamo sul ripiano che precede la Punta Felik: Giungiamo sul Passo del Naso salendo in ramponi l'ultimo pendio di neve gelata. Incrociate poi le piste del Col del Lys, scendiamo ai rifugi Gnifetti e Mantova, da cui ci tuffiamo in un divertente canale tutto gobbe. Peregriniamo su mulattiere innevate verso l'Alpe Indren e l'Alpe Gabiet, seguiamo quindi le piste fino alle ultime lingue di neve Per sterrata e sentiero arriviamo infine a Stafal. L'autobus per Pont Saint Martin parte fra poco.

Quest'anno vorrei proseguire almeno fino alla Monte Rosa Hütte. Saliti a Punta Indren. ci dirigiamo all'ampio panettone nevoso della Piramide Vincent. Riprendiamo la traversata scorrendo tra Balmenhorn e Corno Nero sotto una leggera tormenta, fino al passaggio del Colle del Lyskamm. Arriviamo alla Monte Rosa Hütte tra fiocchi di neve e un debole sole: disceso a piedi il pendio morenico sotto la capanna, sul Grenzgletscher calziamo gli sci seguendo vecchie tracce. Dalla base del Gornergrat una traccia rimonta lo scosceso versante tra terriccio franoso e placchette bagnate. Poi, finalmente, dal sentiero che conduce alla stazione di Rotenboden osserviamo il Gornergletscher, sulla cui superficie si materializzano onde gigantesche e conche colme di rigagnoli e laghetti, allontanarsi sempre più in basso.

Primavera 2008. Ezio si offre di accompagnarmi a Saas Fee. L'itinerario comporta uno spostamento di una ventina di chilometri dalla Monte Rosa Hütte alla Britannia su ghiacciai vasti e crepacciati. Giungiamo con i mezzi pubblici a Cervinia e con gli impianti saliamo al Plateau Rosa. Calzati gli sci, lasciamo le piste all'altezza del Colle del Theodulo e discendiamo l'Unter Tehodulgletscher. Tantissime tracce e meravigliosi seracchi sotto la parete nord del Breithorn. Messo piede sul Gornergletscher, ne iniziamo la lunga risalita. Col buio ci incolonniamo sul classico itinerario della Dufour, che poi abbandoniamo per attraversare il Monterosagletscher. È l'aurora. Il punto di riferimento è un'elevazione della cresta rocciosa, propaggine della Nordend, che va scavalcata. Transitiamo sotto l'imponente edificio che sostiene il ghiacciaio pensile della Nordend e, superato in profondità lo Stockhorn, il ghiacciaio si appiattisce nella larga sella dell'omonimo passo, da cui si innalzano verso la cima di Jazzi ampi pendii glaciali.

Dopo la breve discesa sul piatto Findelgletscher prendiamo a salire gli oltre 600 metri che mancano. Al piede della cresta sud est del Rimpfishhorn, dove si è formato una sorta di canale, la pendenza si accentua e calziamo i ramponi. Al ripiano glaciale sotto la Britannia Hütte rimettiamo un'ultima volta le pelli. Giunti alla capanna siamo ben felici di rimandare al mattino dopo la discesa su Saas Fee.

Maggio 2008. Scartate le prestigiose traversate della Weissmies e del Fletschhorn per lo scarso innevamento, per raggiungere il Sempione trovo un'alternativa nel vallone del Mattwaldbach, che da Saas Balen conduce alle pendici del Senggchuppa. Giunti in auto a Brig, un'ora dopo scendiamo dall'autobus dinanzi all’ufficio postale di Saas Grund. Ad attenderci, un furgone a passo lungo: dal ripiano prativo di Siwiboden proseguiamo su un'esile traccia tra grossi blocchi sulla sinistra orografica della valle. Seguendo gobbe e avvallamenti individuiamo, alle ultime propaggini della cresta che dal Mattwaldhorn confluisce nel Mattwaldgletscher, il punto in cui dovrebbe sorgere la Fletschhorn Hütte. Il bivacco è una piccola costruzione in pietra addossata al pendio.

Alle 6.30 lasciamo il rifugio, e risalita la morena ci troviamo immersi nelle nubi. Tra alcune schiarite procediamo sul Mattwaldgletscher fino a che è possibile scendere sul Gamsagletscher. Aggirata alla base la ripida balza svoltiamo nella Nanztal dove il ghiacciaio termina su ripidi pendii morenici. Dal ripiano sottostante saliamo alla spalla del Boshorn dove ci troviamo di nuovo avvolti dalle nuvole. Sotto le sferzate del vento gelido ci prepariamo all'ultima discesa.. Con l'autostop raggiungo l'auto a Brig, da cui torno rapidamente a recuperare i compagni. Alle 12,30 festeggiamo a Iselle il nostro arrivo al Passo del Sempione.

  per tutti i dettagli su questo articolo consulta La Rivista della Montagna di Marzo 2009
3
Consensi sui social