La prima volta che sono stato a Livigno a sciare è stato nel 1977 con Ploner, Vanzetta, De Zolt, Capitanio, Carrara per una preselezione del corso maestri, prima ancora di debuttare in Coppa del mondo a Castelrotto nel dicembre del ’79.
Fin dalla prima volta ti rimane impresso il paesaggio lunare, con poca vegetazione che caratterizza questa zona. E’ perfetta per la preparazione agonistica di alto livello. Da questo punto di vista mi ricorda un po’ la mia Val Ferret.
A Livigno sono stato 7 volte tra Olimpiadi e Mondiali per affinare la condizione fisica da atleta e altre 2 da allenatore o responsabile delle nazionali di sci di fondo. Il vantaggio di questa località è la quota e la maggiore ossigenazione. E poi questa è la prima stazione dove arriva la neve, che spesso resta anche per 6 mesi. Mi ricordo quando abbiamo battuto una pista di 4 km al Passo del Foscagno a fine anni 80.
Sono tracciati adatti più alla doppia spinta sotto il profilo agonistico e al tempo stesso per i turisti. Sono l’ideale per avvicinarsi al nostro sport. Anche se non c’è molto dislivello, il tracciato della Sgambeda è reso duro e impegnativo dal fatto di sciare a 1.800 metri e per la neve spesso molto fredda e quindi non così veloce. C’è sempre da menare le braccia.
I percorsi agonistici sono comunque super selettivi. Affrontare l’anello da 5 km, la salita, che sta di fronte alla partenza e all’arrivo della pista di Livigno intitolata a Marianna Longa, ti prosciuga, perché vieni da due strappi che ti hanno già tolto il fiato. Ricordo di aver perso un campionato italiano proprio in quel punto.
Con la nazionale abbiamo sempre corso sui 5 o i 7,5 km. Alla difficoltà della quota compensa la possibilità, nelle giornate di bel tempo, di sciare con il sole dalla mattina alla sera. Un altro privilegio è quello di poter sciare fino a tardi e in condizioni ottimali proprio per la temperatura che rimane per molti mesi sottozero. E poi sei proprio in mezzo al paese, vicino alla chiesa.
Qualsiasi albergo scegli per la tua permanenza qui sei comunque comodo nel raggiungere gli impianti. La valle sembra fatta apposta per divertirsi con la neve, in tutti i contesti, non solo con gli sci stretti. Tra un piatto di pizzoccheri e una passeggiata nella via centrale a guardare i negozi il tempo vola.
E’ un vero paradiso per gli appassionati, un posto unico. Proprio per questo dico sempre che quando vai a Livigno è perchè vuoi andare a Livigno.
SCHEDA
Livigno, in vista dell'imperdibile appuntamento della Sgambeda (12-14 dicembre), inserita da quest’anno nel prestigioso circuito Swix Ski Classic, che per l’occasione si correrà in tecnica classico, offre agli appassionati degli sci stretti già 18 km di piste aperte gratuitamente, di cui 5 sono coperti da innevamento programmato. Le difficoltà variano. Per i più esperti ci sono i 5 km dell’anello "Marianna Longa" (pista nera), altri 7,5 km mediamente impegnativi (pista rossa) e ben 30 km, che attraversano la valle e sono perfetti per turisti e principianti (pista blu). In località Tresenda è presente il poligono di tiro per il biathlon. Per informazioni sulla sistemazione e consiglio su dove mangiare, visita il sito www.livigno.eu.
Approfondimenti
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Andalo | 19/20 | 35-45 cm |
Paganella | 19/20 | 35-45 cm |
Polsa San Valentino | 9/10 | 40-60 cm |
Folgaria | 25/26 | 30-50 cm |
Ponte di legno | 29/30 | 20-70 cm |
Obereggen | 17/20 | 10-40 cm |
Folgarida | 17/17 | 20-65 cm |
Madesimo | 10/11 | 20-30 cm |
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