Il dato è tratto. Sembrano ormai delinearsi le decisioni finali sul destino del collegamento tra Pila e Cogne. Dopo anni di discussioni e opere incompiute oggi sul piatto della bilancia restano due alternative possibili - entrambe di trasporto a fune - su cui si dovrà decidere in via definitiva.
Lo ha spiegato l'assessore regionale ai trasporti, Aurelio Marguerettaz, rispondendo in aula ad un'interrogazione del Pd. ''Gli studi - ha detto - hanno fatto emergere due possibilità: la prima è quella che probabilmente era già stata analizzata, dove avevamo un attestamento sul lato Pila alla Nouva e sull’altro lato di Cogne a Epinel. Questa alternativa è rappresentata da tre impianti, due funivie e una cabinovia con un costo stimato dell'investimento di 41 milioni e 600 mila euro e di gestione annua di 1 milione e 600 mila euro". Soluzione questa, però, che pone dei problemi in quanto bisognerebbe creare poi dei collegamenti, come ad esempio delle navette, fra Epinel e Cogne.
La seconda soluzione, "più interessante"- ha sottolineato Marguerettaz- “prevede invece un collegamento con due cabinovie dalla Nouva e fino al centro di Cogne. In questo caso l'investimento è di 48 milioni di euro, con costi di gestione di 1 milione e 200 mila euro annui”.
Dopo circa 14 mesi di lavoro e studi ecco quindi completata l'analisi tecnica ed economica di fattibilità per il collegamento a fune in sostituzione di quello tranviario. Sì, perché in origine c’era il trenino! La tanto discussa tranvia intercomunale Cogne-Acquefredde-Plan Praz, chiamata appunto “il trenino di Cogne”, che avrebbe dovuto collegare Cogne con Gressan. Un’opera che rientra nel calderone delle grandi opere incompiute all’italiana e che a partire dai primi progetti del 1980, ha sempre regalato notti insonni agli amministratori che se ne sono occupati fino ad arrivare alla soluzione definitiva, del luglio scorso, di chiudere tutto con un nulla di fatto.
Dai dati ufficiali emergerebbe che l’impianto esistente ad oggi non supererebbe i collaudi per problemi di sicurezza e sarebbe ormai considerato superato perché troppo lento, con scarsa capacità di trasporto e poco adatto alle moderne esigenze del turismo.
La vicenda parte da lontano: il primo progetto del 1926 prevedeva la realizzazione di una linea per trasferire la magnetite di Cogne allo stabilimento siderurgico di Aosta. Nel 1979 la miniera viene chiusa e l’anno dopo spunta l’ipotesi di convertire la linea al trasporto delle persone con l’idea di sviluppare e agevolare il turismo. Da lì, tutto comincia ad andare male, tanto che, ad oggi, la perdita per la Regione Valle d’Aosta si attesta a 30 milioni di euro.
A sostegno della tesi sull’abbandono del progetto c’è proprio la ridotta portata oraria della tramvia (160 persone/ora) e la limitata appetibilità turistica del collegamento con gallerie troppo lunghe e strette oltre agli elevati costi per l’adeguamento e il rimodernamento per un progetto pensato negli anni ‘80. Ma qui i pareri sono discordanti perché c’è chi invece sostiene che con altri 9 - 10 milioni di euro, il trenino sarebbe perfettamente adeguato alle esigenze turistiche.
Certo, i nostalgici della ferrovia e i sostenitori del progetto su rotaia restano, ma tant’è, la scelta ricaduta sull’ipotesi di trasporto a fune appare ormai definitiva. Nonostante esitano il binario, i locomotori e i convogli, ma sembra che tutto questo non servirà a nulla e resterà lettera morta.
La scelta degli amministratore di optare per una delle due opzioni di trasporto a fune arriva in un momento particolarmente delicato della legislatura, per questa ragione avrà sicuramente bisogno di maggiori approfondimenti. Resta l’auspicio che, nell’interesse della comunità e nella valorizzazione del turismo, si arrivi alla migliore realizzazione per la valorizzazione del territorio.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Breuil-Cervinia | 6/15 | 45-120 cm |
Ghiacciaio Presena | 0/30 | 0-10 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 2/11 | 20-50 cm |
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